. Il termine greco Χερσόνησος (lat. Chersoněsus), propriamente "penisola", fu usato a indicare alcune regioni e città, con l'aggiunta di particolari specificazioni toponomastiche.
Chersoneso Taurica.
Città [...] II d. C., Chersoneso, protetta da Roma ebbe di nuovo grande prosperità, ma col sec. III ricominciarono i tempi difficili. Infatti i barbari della Crimea, Sciti e Goti, e i re semibarbari di Bosporo diventarono una minaccia seria, benché i Romani non ...
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SAN QUINTINO (Saint-Quentin; A. T., 32-33-34)
Piero PIERI
Valeria BLAIS Pierre LAVEDAN Georges BOURGIN
Città della Francia settentrionale, capoluogo di circondario nel dipartimento dell'Aisne, con [...] ne fu il primo vescovo, ma in seguito alle invasioni San Medardo trasportò la sede episcopale a Noyon, risparmiata dai barbari. Invece S. Eligio vi fondò verso il 645 una collegiata, che fece ricominciare i pellegrinaggi di una volta.
San Quintino ...
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PRETORIANI
Ugo Antonielli
Costituirono la guardia ufficiale degl'imperatori romani, e insieme la più nobile e più privilegiata milizia di Roma imperiale, resasi arbitra più volte delle sorti del trono [...] afferma quasi sdegnato che la Roma del sec. III era divenuta piena di soldati rozzi, intrattabili, incomprensibili: di barbari quasi. È il provincialismo che trionfava, come nella storia generale dell'Impero.
Tutta la guardia pretoriana (cui vanno ...
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Città della Svizzera, a 232 m., sulla sinistra del Ticino. Vi convergono pei passi del Lucomagno, del S. Gottardo e del S. Bernardino le Valli Blenio, Leventina e Mesolcina con le relative strade ordinarie [...] tarda. Era, forse sin dai tempi di Cesare e di Augusto, una fortezza che serviva alla difesa contro i barbari minaccianti dalla Rezia Coirese: nelle sue vicinanze, ai Campi Canini, gli Alamanni subirono una grande sconfitta da Costantino II ...
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. Popolo di stirpe slava, trae la sua origine dalla patria comune degli Slavi in Transcarpazia, dalla quale immigrò probabilmente nel sec. VI d. C. nelle sue sedi odierne, non ancora come popolo unito, [...] nella letteratura, nelle arti e nella tecnica, e si procurarono dei meriti speciali con la cristianizzazione dei popoli ancora barbari del vicino oriente, Polacchi e Magiari (la missione di S. Adalberto e dei suoi discepoli).
Per molti secoli i ...
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Storiografo e geografo. Si ignora l'anno della sua nascita; ma egli accenna alla sua opera storica, cominciata il 1074, come a un "ardimento giovanile" (Epilogo, v. 20). Nativo della Franconia, morì a [...] notizie attendibili, specialmente da quel re Svein di Danimarca, "il quale conservava nella sua memoria l'intera storia dei barbari, come scritta in un libro". Ma anche navigatori e avventurieri furono i suoi informatori. Certo, egli mescola insieme ...
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Comune dell'Umbria (provincia di Perugia). Il centro capoluogo è una cittadina situata a 225 m. s. m., presso un'ansa del torrente Timia, sul margine occidentale della pianura percorsa dal Chiascio e dal [...] tribù Emilia.
Nei primi secoli del Medioevo Bevagna ebbe sede vescovile, che poi perdé in seguito alle devastazioni subite dai barbari. Fece parte del ducato di Spoleto senza avervi una speciale importanza. Soffrì molto per l'ira di Federico II e ...
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MURATORI, Ludovico Antonio
Girolamo Imbruglia
– Nacque a Vignola (Modena) il 21 ottobre 1672, da Francesco Antonio e da Giovanna Altimanni.
Il padre, artigiano di qualche benessere, lo mandò a Modena [...] . Il Medioevo era ancora l’origine positiva del mondo moderno, ma la scomparsa del timore di poter ricadere in quel mondo ‘barbaro’ non aprì nuovi orizzonti. Il progresso della storia civile non si ancorò all’idea di Stato come in Giannone, o in ...
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GIANNONE, Pietro
Andrea Merlotti
Nacque il 7 maggio 1676 a Ischitella (Foggia), piccolo centro del Gargano, da Scipione (1646-1725), speziale, e Lucrezia Micaglia (1653-1709). Ebbe quattro fratelli: [...] stranieri che avevano ispirato il G. erano J.-A. de Thou e U. Grozio, da cui il G. riprendeva la rivalutazione dei barbari, e in particolare dei Longobardi, visti come signori nazionali, nemici di Roma e di Bisanzio. Tanto il G. era avverso agli ...
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CONTINUITÀ DELL'ANTICO (ν. S 1970, p. 725, s.v. Sopravvivenza dell'antico)
S. Settis
«Sopravvivenza», «tradizione», «influsso», «imitazione», «deduzione», «derivazione», «assimilazione», e così via: [...] l'iconografia dell'adventus (v.) imperiale abbia senza salti rappresentato l'ingresso del Cristo in Gerusalemme, o lo schema dei barbari offerenti si sia tradotto in quello dei Magi delle Natività. Com'era quella la formula appropriata, una volta per ...
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barbariato
s. m. [der. di Barbarìa, per Barberìa (v.)]. – Coltura mista, di grano e segale seminati assieme sullo stesso terreno (o anche, talora, di grano, orzo e vecce); è in uso, per es., in Piemonte.
barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...