TIRABOSCHI, Girolamo
Enrico Zucchi
– Nacque a Bergamo il 18 dicembre 1731, figlio di Vincenzo, titolare di una fabbrica di tessuti, e di Laura, che aveva lo stesso cognome, benché fosse di diversa famiglia. [...] . Il volume successivo, dedicato all’alto Medioevo, mostra un atteggiamento meno entusiastico nei confronti dei documenti barbari rispetto a quello tenuto da Muratori, mentre si sofferma con maggiore attenzione sulla nascita delle università e ...
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STEUCO (Stucchi), Guido
Vincenzo Lavenia
STEUCO (Stucchi), Guido (in religione Agostino). – Secondo i riferimenti autobiografici disseminati nelle opere, nacque tra il 1497 e il 1498 a Gubbio, allora [...] di muovere guerra all’islam con lo scopo di soggiogare e convertire l’Asia, pena il soccombere come Roma sotto i barbari o il finire servi della Porta come gli ebrei lo erano stati dei faraoni. Steuco stimava le forze necessarie in ottantamila ...
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VENTURA, Gioacchino
Ignazio Veca
– Nacque a Palermo il 7 dicembre 1792 da Paolo, futuro barone di Raulica, e da Caterina Platinelli.
Quinto di dodici figli, apparteneva a una famiglia di nobiltà acquisita [...] la libertà dei popoli e l’emancipazione della Chiesa, assegnando ai liberali repubblicani del XIX secolo la stessa funzione dei barbari del V e VI secolo nel rinnovare il cristianesimo. Il testo restò però inedito.
Nel dicembre di quell’anno ritornò ...
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Iniziazione
Stefano Allovio
Nell'ambito dell'antropologia culturale e dell'etnologia, si parla di iniziazione quando, in occasione di specifici eventi rituali, il singolo individuo muta il suo status [...] un'esigenza dell'osservatore occidentale, il quale deve giustificare rituali che a prima vista furono descritti come crudeli, barbari e, quindi, da abolire.
Il sapere iniziatico
V.W. Turner (1967), uno dei più importanti esponenti dell'antropologia ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Introduzione
Giuseppe Pucci
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Parlare dell’arte della Grecia non è per noi come parlare dell’arte di una [...] della civiltà greca). I Greci sono inoltre consapevoli che il proprio atteggiamento verso il nudo li fa “diversi” dai barbari (categoria che comprende qualunque altro popolo eccetto il loro), e ne sono orgogliosi. Diverso è il discorso per le ...
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ERIZZO, Nicolò
Giuseppe Gullino
Primogenito di Francesco di Nicolò e di Caterina Da Mula di Nicolò di Giovanni, nacque a Venezia, nella parrocchia di S. Martino di Castello, il 30 luglio 1655.
Secondo [...] vita di N. E. patrizio, e cavalier veneziano. Siveda inoltre: Arch. di Stato di Venezia, Misc. codd. I, Storia veneta 19: M. Barbaro-A. M. Tasca, Arbori de' patritii veneti…, III, c. 420; Ibid., Avogaria di Comun, b. 159: Necrologi di nobili, ad diem ...
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Vedi CELTICA, Arte dell'anno: 1959 - 1994
CELTICA, Arte (v. vol. II, p. 457)
V. A. G. Kruta
Vengono così definite in genere le forme originali di espressione figurativa proprie dei «Celti storici», che [...] imponendole un nuovo significato. I creatori delle monete celtiche non furono dunque degli imitatori più o meno abili - barbari che avrebbero cercato a tentoni la via dell'immagine realistica - ma degli interpreti che volevano adattare l'immagine a ...
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SMALTO
F. Henry
Il termine smalto, nel suo significato odierno, cioè di pasta vitrea applicata a caldo a un supporto metallico, non appare che nell'avanzato medioevo, derivando dal tedesco schmelzen [...] del III sec. e che accompagnò Settimio Severo in Gran Bretagna, ricorda nelle sue Eikones le bardature smaltate fabbricate dai "barbari che vivono presso l'Oceano" (v. anche speccchio, fig. 540).
L'afflusso di maestri vetrari siriaci nella Valle del ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Nuove forme di organizzazione del potere: da Diocleziano a Costantino
Tommaso Braccini
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il periodo che [...] (la regione situata nell’ansa terminale del Danubio, particolarmente esposta agli attacchi dei Goti e di altre popolazioni barbariche), dall’erezione di forti lungo le coste dell’Inghilterra, già all’epoca insidiata dagli sbarchi di Sassoni, Pitti ...
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ALBOINO, re dei Longobardi
Paolo Bertolini
Figlio di Audoino, re dei Longobardi, e di Rodelinda, sali al trono fra il 560 e il 565;pagano come suo padre, aveva, tuttavia, preso in moglie una principessa [...] : con lui la nazione longobarda perse l'unica persona capace, in quel momento, di costruire in salda compagine il nuovo stato barbarico sorto nella penisola italiana.
Fonti e Bibl.: Origo gentis Langobardorum, a cura di L. Bethmann e O. Waitz, in Mon ...
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barbariato
s. m. [der. di Barbarìa, per Barberìa (v.)]. – Coltura mista, di grano e segale seminati assieme sullo stesso terreno (o anche, talora, di grano, orzo e vecce); è in uso, per es., in Piemonte.
barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...