Imperatore romano (Sirmio 232 d. C. - ivi 282). Proclamato imperatore (276) dalle truppe in Oriente, le sue instancabili ed efficaci azioni militari contro barbari e usurpatori. Dedicò inoltre notevoli [...] : questi stanziamenti furono una caratteristica del suo regno, ma ebbero talora insuccesso per la violazione dei patti da parte dei barbari. Eliminò poi due usurpatori sorti in Gallia e sul Reno, Proculo e Bonoso, e un altro ignoto usurpatore in ...
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Eto, Shinpei
Statista giapponese di origine samuraica (Saga 1834-Tokyo 1874). Partecipò al movimento Sonno joi (restaurare l’imperatore e cacciare i barbari) nel periodo precedente la caduta dello shogunato, [...] nella seconda metà del 19° secolo. Durante l’epoca Meiji (1868-1912) fu ministro della Giustizia (1872); gli si deve il codice penale Kaitei ritsurei. Fu giustiziato per aver guidato la rivolta dei samurai ...
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Navarco (ammiraglio) spartano che nel 480 a. C. comandò la flotta alleata dei Greci nella battaglia all'Artemisio contro i Persiani. Vinti nuovamente i barbari a Salamina, si oppose al disegno di Temistocle [...] di tagliar loro la ritirata ...
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Generale romano (m. 243 d. C.), prefetto del pretorio (241-243) durante l'impero di Gordiano III, che ne sposò la figlia Tranquillina. Respinse oltre il Danubio bande di barbari che erano penetrate nella [...] Tracia, e condusse una vittoriosa campagna contro i Persiani: liberò Antiochia, riconquistò Carre, e, dopo una vittoria decisiva a Resaina, rioccupò Nisibi, ma morì nel corso delle operazioni ...
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Giurista (Bagnoli Irpino 1673 - Napoli 1742). Noto soprattutto per l'opera Dell'uso e autorità della ragion civile nelle provincie dell'Imperio occidentale dal dì che furono inondate da' barbari fino a [...] Lotario II (1720-22), nella quale dimostrò per primo - contro l'opinione dominante, ribadita anche da G. V. Gravina - la conoscenza e l'uso non interrotto in tutto l'alto Medioevo delle fonti giuridiche ...
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(lat. L. Domitius Aurelianus). - Imperatore romano (214 o 215 - 275 d.C.). Proclamato imperatore, A. si dedicò con ammirevole energia e capacità a restituire ordine e sicurezza alla compagine imperiale, [...] fu proclamato imperatore dalle legioni di Sirmio. Con mirabile energia e rapidità si dedicò alla salvezza dell'Impero minacciato dai barbari e minato all'interno dal disordine e dalla miseria. Respinse i Vandali che avevano invaso la Pannonia; a Fano ...
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Generale romano (n. 135 o 140 - m. 194); appartenente a famiglia di ordine equestre, entrò a far parte del senato (180 circa), poi (183) fu legato delle Tre Dacie, combattendo con successo contro i barbari, [...] quindi (188) fu inviato da Commodo in Gallia per combattere contro i disertori guidati da Materno, e (191) gli fu affidato il governo della Siria. Alla morte di Pertinace (193), si fece proclamare imperatore ...
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Scrittore cristiano (sec. 5º), forse di Treviri; laico, dopo alcuni anni di matrimonio si ritirò a vita ascetica a Lérins; quindi, divenuto sacerdote, visse a Marsiglia. Nel De gubernatione Dei (8 libri, [...] 439-451) contrappose ai vizî dei Romani le virtù dei barbari, sostenendo che questi erano lo strumento della Provvidenza per colpire i trasgressori della sua legge. È uno scritto di grande importanza come tentativo di separare la causa della romanità ...
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Imperatore romano d'Occidente (Cibalae, Pannonia, 321 - Brigezio 375). Divenuto imperatore (364), si riservò la parte occid. dell'Impero con l'Illirico e l'Italia, e affidò al fratello Valente le province [...] interna cercò di migliorare l'economia dello Stato, mentre in politica estera si impegnò nella difesa dell'Impero contro i barbari, che ne minacciavano i confini. Morì durante uno di questi interventi di difesa contro Quadi, Sarmati e Iazigi.
Vita e ...
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Filosofo neoplatonico (n. Cirene 370 circa - m. 413 circa). Studiò ad Alessandria alla scuola di Ipazia; si avvicinò poi agli gnostici. Fu per tre anni a Costantinopoli, quindi ad Atene. Tornato in patria, [...] fu spinto dall'invasione della Cirenaica da parte dei barbari (405) a farsi soldato, finché nel 411, benché probabilmente non ancora neppur battezzato, accettò dopo molte incertezze la cattedra vescovile di Tolemaide. Nella nuova carica ebbe grandi ...
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barbariato
s. m. [der. di Barbarìa, per Barberìa (v.)]. – Coltura mista, di grano e segale seminati assieme sullo stesso terreno (o anche, talora, di grano, orzo e vecce); è in uso, per es., in Piemonte.
barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...