- Condottiero dei Visigoti (circa 370 - 410), fu l'autore del celebre saccheggio di Roma del 410.
Vita e attività
Acclamato nel 395 duce dei Visigoti stanziati come foederati di Roma nella Pannonia e [...] le mura di Roma. Questa poté per una prima volta (408) salvarsi con l'oro e la liberazione di 40 mila schiavi barbari, ma A., irritato per il rifiuto di Onorio di cedergli il Norico, e dopo aver tentato di superare le trattative facendo eleggere ...
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GIORGIO
Irene Scaravelli
Arcivescovo di Ravenna (835-846 circa), successore di Petronace e predecessore di Deusdedit.
Con la sua biografia si chiude il Liber pontificalis Ecclesiae Ravennatis di Agnello, [...] , lotte intestine nell'Impero, decadenza culturale e morale del clero, rovina delle chiese e degli arredi liturgici, incursioni dei barbari infedeli (Liber, cap. 166, pp. 384-386: si tratta di una profezia, con evidente allusione all'episcopato di G ...
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Famiglia, originaria probabilmente di Barberino in Val d'Elsa, stabilitasi sin dal sec. 13º a Firenze (partecipò attivamente alla vita politica e fu della fazione antimedicea) e nel 1530 trasferitasi a [...] tiara, il saccheggio dei monumenti antichi per le loro costruzioni, cui sembra alludere il celebre detto "quod non fecerunt barbari, B. fecerunt", e le ulteriori complicazioni internazionali con la guerra di Castro, resero inviso il loro nepotismo; e ...
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Barberini
Famiglia, originaria probabilmente di Barberino in Val d’Elsa, stabilitasi sin dal sec. 13° a Firenze (dove partecipò attivamente alla vita politica e fu della fazione antimedicea) e nel 1530 [...] , il saccheggio dei monumenti antichi per le loro costruzioni, cui sembra alludere il celebre detto «quod non fecerunt barbari, Barberini fecerunt», e le ulteriori complicazioni internazionali con la guerra di Castro resero inviso il loro nepotismo e ...
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Imperatore romano d'Occidente (Ravenna 419 - Roma 455). Figlio di Costanzo III e Galla Placidia, nel 425 succedette a Onorio. Durante il suo regno il dilagare delle popolazioni barbariche raggiunse l'apice, [...] impero d'Occidente sotto V. giunse alla sua crisi definitiva: gran parte delle regioni di questo erano quasi in mano dei barbari e anche l'Africa settentr. fu perduta, conquistata in breve tempo dai Vandali. In Italia si acuirono le rivalità tra Ezio ...
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Nome di tre generali dell'impero d'Oriente, d'origine barbarica: 1. Console nel 427; combatté al tempo di Teodosio II contro i Persiani e contro l'usurpatore Giovanni. 2. (lat. Flavius Ardabur Aspar). [...] (471). 3. Figlio del precedente, pretore nel 434, console nel 447, generale dell'imperatore Marciano e di Leone. Combatté contro i barbari che attaccarono più volte la Tracia. Fu ucciso col padre. n Gli ultimi due sono effigiati in un noto missorio ...
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COSTANTINO Siculo
Rosario Anastasi
Nacque in Sicilia, forse verso la metà del sec. IX.
Unica fonte di informazione circa l'esistenza di questo personaggio sono le inscriptiones, riportate dai manoscritti [...] dolore, così cantò". Nella composizione il lamento per la morte dei parenti si congiunge con l'esasperata apostrofe ai barbari, perché si affrettino a distruggere la sua patria (vv. 25 s., 105 s.).Questo secondo elemento indurrebbe a collocare ...
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Figlio (n. 454 circa - m. 526) di Teodemiro re degli Ostrogoti della stirpe degli Amali. Succeduto al padre (474), sconfitto il re degli Eruli Odoacre (493), divenne sovrano del regno ostrogoto in Italia. [...] fu costretto infine (489) a chiudersi in Ravenna, mentre buona parte del suo esercito passava a Teodorico. Ma ben presto i barbari e molti Romani, delusi e scontenti, assunsero un atteggiamento incerto, il che indusse T. a ritirarsi a Pavia. Battuto ...
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Scrittore ungherese (Tiszacsécse 1879 - Budapest 1942), redattore della rivista Nyugat ("Occidente") e direttore della Kelet Népe ("Popolo d'Oriente"). Il suo talento robusto e il suo linguaggio vigoroso [...] le sue commedie (Pacsirtaszó "Canto di allodola", 1916; Bùzakalász "Spiga di frumento", 1924; A vadkan "Il cinghiale", 1925) e le novelle (Magyarok "Magiari", 1912; Bor, szerelem, banat "Vino, amore, pentimento", 1929); Barbárok "Barbari", 1932). ...
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CACCO
Paolo Bertolini
Secondo figlio maschio di Gisulfo II, duca longobardo del Friuli, e di una nobildonna, Romilda, C. dovette nascere nell'ultimo decennio del sec. VI: aveva infatti sicuramente già [...] politica di distensione adottata da Foca nei confronti dei Longobardi, ed era tornato a quella tradizionale di contrapporre barbari a barbari cercando di staccare da Agilulfo il duca del Friuli per attirarlo ancora una volta al servizio di Bisanzio ...
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barbariato
s. m. [der. di Barbarìa, per Barberìa (v.)]. – Coltura mista, di grano e segale seminati assieme sullo stesso terreno (o anche, talora, di grano, orzo e vecce); è in uso, per es., in Piemonte.
barbarico
barbàrico agg. [dal lat. barbarĭcus, gr. βαρβαρικός] (pl. m. -ci). – Dei barbari, di popolo barbaro: usanze b.; costumi b.; le orde b.; spesso con riferimento alle popolazioni germaniche della fine dell’evo antico e dell’alto medioevo,...