Germanista italiano (Pesaro 1908 - Torino 1970); prof. univ. dal 1945, insegnò nell'Istituto orientale di Napoli, quindi a Messina, di nuovo a Napoli e infine a Torino. Ideò e diresse il Dizionario critico [...] della letteratura tedesca. Studioso in particolare della letteratura tedesca antica e barocca, pubblicò tra l'altro: Il romanticismo tedesco (1933), Günther (1947), I più antichi documenti letterari tedeschi (1963), Poeti religiosi tedeschi del ...
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spazio pubblico
spàzio pùbblico locuz. sost. m. – Filo conduttore e trama ordinatrice della città, lo s. p. ha segnato l’evoluzione storica dei centri abitati: l’agorà greca, il foro romano, le vie consolari, [...] le piazze medievali, le scenografie della spazialità barocca, i boulevard di Parigi, i grandi assi degli ampliamenti ottocenteschi, i nuovi nodi infrastrutturali hanno costituito la spina dorsale, caratterizzata da un uso sociale e collettivo, della ...
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Musicista (Vallerano, Viterbo, 1583 - Roma 1629); allievo di G.B. Nanino, fu organista a Vallerano e in S. Maria in Trastevere a Roma, quindi maestro di cappella in varie chiese di Roma e infine (1626) [...] in S. Pietro. È uno dei tipici esponenti della grandiosa polifonia barocca di scuola romana. ...
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Direttore d’orchestra inglese (n. Fontmell Magna 1943). Laureatosi al King’s College di Cambridge, ha completato gli studi musicali in Francia, prima di dedicarsi alla direzione d’orchestra. Ha fondato [...] il Monteverdi Choir (1964) e la Monteverdi Orchestra (1968), specializzati nel recupero della tradizione barocca. Sostenitore di un approccio filologico alla prassi esecutiva, è tra i più raffinati interpreti di Monteverdi, Rameau, Purcell. In ...
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WERNICKE (Warnecke), Christian
Giuseppe Zamboni
Poeta, nato nel gennaio 1661 a Elbing, morto a Copenaghen il 5 settembre 1725. Compiuti gli studî a Rostock sotto la guida di Morhof, tornato ad Amburgo [...] dopo un prolungato soggiorno all'estero (Francia, Olanda, Inghilterra) nel 1696, vi trovò in pieno rigoglio la letteratura barocca. Già nel suo primo libro di epigrammi (Überschrifften, 1697), ma più ancora nella seconda edizione (1701), attaccava D. ...
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Piacenza, Giuseppe Battista. – Architetto italiano (Torino 1735 - Pollone 1818). Formatosi alla scuola di B. Alfieri, soprastante dei Palazzi Reali di Torino dal 1757, tra i suoi primi incarichi a committenza [...] dei Savoia figura il restauro del castello di Chambéry (1773). Esponente di spicco dell'architettura barocca piemontese, nel 1788-89 si occupò con C. Randoni del riallestimento, di chiara impronta neoclassica, di tre appartamenti nelle residenze del ...
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Nome latinizzato del teologo Maximilien van der Sandt (Amsterdam 1578 - Colonia 1656). Gesuita (1597), prof. di filosofia e teologia all'univ. di Würzburg (1605-31), e ivi direttore del seminario vescovile, [...] predicatore a Magonza e Colonia, S. è un tipico esponente della controversistica cattolica dell'età barocca: il suo stile è ridondante e artificioso, le sue opere ricche di simboli e allegorie. Tra le sue pubblicazioni: Theologia mystica (1627), ...
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Architetto (Roma 1616 - ivi 1695). Lavorò quasi esclusivamente a Roma, divenendo tramite importante per il passaggio stilistico al tardo Barocco e al primo Settecento. Giovandosi di motivi rinascimentali [...] e guardando al Cortona e al Borromini, il De R. semplifica la complessità volumetrica e l'articolazione spaziale barocca, adattandola al gusto della borghesia ricca contemporanea. Tale atteggiamento si avverte nelle sue opere maggiori: la Cappella ...
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Architetto (Roma 1677 - ivi 1766). Di nobile famiglia, praticò l'architettura come dilettante ed ebbe fama di dotto teorico e insegnante. Attivo a Roma, membro dell'Accademia di San Luca (di cui fu anche [...] Principe), progettò pochi edifici che mostrano eclettici riferimenti, dall'antico all'architettura manierista e barocca: Teatro Argentina (1731), chiesa dei SS. Marcellino e Pietro a via Merulana (1751-52). ...
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Vedi LECCE dell'anno: 1961 - 1995
LECCE (v. vol. IV, p. 522)
F. D'Andria
Ricerche recenti e ritrovamenti fortuiti permettono di avviare una nuova lettura del complesso fenomeno insediativo inglobato [...] e in gran parte nascosto, a partire dal XVI sec., dalla città barocca. Si iniziano così a conoscere le fasi relative al primo impianto dell'abitato protostorico e alla sua evoluzione in età messapica e romana.
Una più approfondita conoscenza ...
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barocchio
baròcchio (o baròcco o baròccolo) s. m. [forse der. di baro], ant. – Usura, dissimulata col vendere una cosa facendosi dare o promettere per corrispettivo un prezzo esagerato: l’inverso di scrocchio.
barocchismo
s. m. [der. di barocco2]. – Tendenza al barocco, gusto del barocco, come precorrimento (per es., il b. di Ovidio) o come ripresa (per es., il b. di D’Annunzio) di ciò che fu caratteristico dell’arte e della letteratura barocca...