Musicista (Halle an der Saale 1685 - Londra 1759); figlio di un chirurgo di Halle, studiò dapprima musica con F. W. Zachow, poi (1702-03) iniziò gli studi giuridici all'univ. di Halle, ma, divenuto organista [...] H., ancora più chiaramente di quella di J. S. Bach, può essere vista come lo splendido coronamento conclusivo del Barocco musicale. Spiccano in essa i tratti di un gigantesco eclettismo, abbracciati da uno spirito ardente e autoritario, sospinti da ...
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GRUE
Maura Picciau
Famiglia di ceramisti originaria di Castelli in Abruzzo, attiva dal XVII sec. a tutto il XVIII. La famiglia è attestata a Castelli già nel XVI secolo; ma il cognome era Trua, divenuto [...] e i G. di Carlo Antonio. La tavolozza è quella tipica di Castelli, il repertorio decorativo e dei soggetti è quello barocco; ma la resa è delicata, perfino leziosa nelle fisionomie dai sorrisi soavi già rococò. Valido esempio della sua arte è la ...
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CIESA, Giacomo
Franco Barbieri
Nato a Vicenza il 21 febbr. 1733 da Camillo e Rosa Olivari e ivi abitante in parrocchia di S. Faustino, contrada di Santa Corona, viene detto (Bertotti-Scamozzi, 1780; [...] condotto nel 1883 da A. Muller, uno dei massimi raggiungimenti della "prima maniera" del C., sospesa tra enfasi "barocca. e grazia rococò" in un'aura deliziosamente démodée, quasi insensibile ai nuovi richiami della raison così diffusi nell'ambiente ...
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GABRIELI, Giovanni
Rossella Pelagalli
Nacque a Venezia tra il 1554 e i primi mesi del 1557 (1556 more veneto) da Pietro di Fais e da Paola Gabrieli, sorella di Andrea (i figli della coppia assunsero [...] inedita, libera dagli schemi più convenzionali della tradizione cinquecentesca e già aperta alle future conquiste dell'arte barocca.
Sebbene la maggior parte della sua produzione rimanga affidata alla tradizione manoscritta, l'esame delle poche ...
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BACCIARELLI, Marcello
Stefan Kozayiewicz
Nacque a Roma il 16 febbr. 1731, da Filippo e Ortensia Capazzi. Studiò pittura con Marco Benefial. Nel 1750 (o 1753 ?) fu chiamato a Dresda dal direttore della [...] re, 1758, smarrito) risentono del gusto dell'ambiente di Dresda della metà del secolo, dove prevaleva il tipo tardo barocco di ritratto di parata ispirato ai modelli francesi. Durante il regno di Stanislao Augusto il B. fu il ritrattista preferito ...
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GUIDICCIONI, Lelio
Michele Di Monte
Nacque a Lucca, da Ippolito di Nicolao e Camilla Moriconi, e fu battezzato nella chiesa di S. Giovanni il 17 ott. 1582. Il padre, che discendeva dal ramo principale [...] del 1633, riconosceva correttamente le rime alla mano del Guidiccioni.
Nella Roma che si apriva allora alla grande stagione barocca il G. si era andato conquistando, soprattutto nelle cerchie curiali, una certa stima e notorietà, di cui si può ...
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GENTILI (Gentile)
Maria Selene Sconci
Famiglia di ceramisti attiva a Castelli (presso Teramo) dalla seconda metà del XVII a tutto il XVIII secolo. Le sorti dei G. si intrecciano con quelle di altri due [...] una mano felice sempre in grado di associare un buon disegno a una ben calibrata capacità compositiva memore della retorica barocca dei gesti e degli affetti e sensibile alle istanze di un'Arcadia estetizzante e teatrale; proprio tale eclettismo gli ...
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CHIARI, Giuseppe Bartolomeo
Giuseppe Scavizzi
Secondo alcune fonti (Pascoli, p. 210) nacque a Roma il 10 marzo 1654, secondo altre (Pio), invece, il 18 marzo di quell'anno a Lucca; nella sua tarda età [...] l'arte del C. rientra nella tendenza dominante a Roma in quegli anni che viene definita correntemente col termine di classicismo barocco. Il suo atteggiamento sembra tuttavia già ora più aperto di quello di pittori a lui affini come N. Berrettoni, G ...
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BALDINUCCI, Filippo
Sergio Samek Ludovici
Nacque a Firenze il 3 giugno 1625 da Giovanni e da Caterina da Valle. Membri della sua famiglia, fin dal Trecento, avevano avuto pubblici uffici ed esercitato [...] del Bernini, aveva già ottenuto dal letterato fiorentino l'impegno di scriverne la vita. Il più grande artista dell'età barocca era scomparso nel turbine di una fama esaltata e avversata. Sostanzialmente la Vita del Cav. G. L. Bernino, Firenze 1682 ...
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CAVALLINO, Bernardo
Oreste Ferrari
Figlio di Giovanni Maria e di Beatrice Lopes, nacque a Napoli, dove fu battezzato il 25 ag. 1616 nella parrocchia della Carità (ora S. Liborio). Èquesto l'unico dato [...] un processo di fusione tonale e di smagliante tenerezza che ben denota l'avvertimento della svolta pittoricistica, e dunque sostanzialmente barocca, che si manifestava a Napoli.
Anche se ha tutto il sapore di aneddoto, la circostanza riferita dal De ...
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barocchio
baròcchio (o baròcco o baròccolo) s. m. [forse der. di baro], ant. – Usura, dissimulata col vendere una cosa facendosi dare o promettere per corrispettivo un prezzo esagerato: l’inverso di scrocchio.
barocchismo
s. m. [der. di barocco2]. – Tendenza al barocco, gusto del barocco, come precorrimento (per es., il b. di Ovidio) o come ripresa (per es., il b. di D’Annunzio) di ciò che fu caratteristico dell’arte e della letteratura barocca...