Pittore (Laufen, Baviera, 1654 - Vienna 1730), allievo (1675-88) di C. Loth a Venezia, divenne uno dei principali decoratori del barocco austriaco. Dopo i primi saggi a Salisburgo (sala dei carabinieri [...] studiò i dipinti di Rubens e conobbe A. Pozzo, eventi essenziali per lo sviluppo del suo stile decorativo pienamente barocco, caratterizzato dall'eleganza e dalla complessità compositiva. Tra le opere più importanti: la volta della chiesa dei gesuiti ...
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Scultore austriaco (Vienna 1850 - ivi 1919), lavorò soprattutto a Vienna. Nella sua abbondantissima produzione, stilisticamente eclettica, fra classicismo e barocco, quattro figure per il Rathaus, due [...] gruppi per l'università, il monumento della liberazione di Vienna dai Turchi, quelli a J. W. Goethe e a J. Strauss ...
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Pittore e incisore (Messina 1691 - ivi 1743), fu sensibile alle influenze della pittura seicentesca europea e alle istanze del barocco napoletano. Tra le sue opere, in gran parte distrutte dal terremoto: [...] affreschi in S. Francesco di Paola a San Pier Niceto, 1726; studî di nudo, Messina, Museo Naz.; Santi Giovanni e Giacomo in S. Sebastiano a Melilli ...
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Architetto (Napoli 1700 - Caserta 1773), figlio di Gaspard van Wittel (v.), fu uno dei più grandi architetti italiani tra il barocco e il classicismo, cercando di adattare i modi francesi al gusto italiano. [...] concepito come elemento di una intera sistemazione paesistica, d'impronta severamente classica, pur con qualche ricordo barocco (scala regia). Contemporaneamente egli costruì anche l'imponente acquedotto Carolino, la chiesa della Ss. Annunziata ...
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Architetto (Roma 1616 - ivi 1695). Lavorò quasi esclusivamente a Roma, divenendo tramite importante per il passaggio stilistico al tardo Barocco e al primo Settecento. Giovandosi di motivi rinascimentali [...] e guardando al Cortona e al Borromini, il De R. semplifica la complessità volumetrica e l'articolazione spaziale barocca, adattandola al gusto della borghesia ricca contemporanea. Tale atteggiamento si avverte nelle sue opere maggiori: la Cappella ...
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Scultore (Obertheres 1730 - Würzburg 1809), attivo a Würzburg e nella Bassa Franconia, dove fu l'ultimo rappresentante del tardo barocco; dopo il 1770 inclinò al classicismo. Opere: decorazioni nella Residenza [...] di Würzburg; altar maggiore a Gerolzhofen, ecc. n Suo figlio Martin (Würzburg 1777 - Roma 1858) fu pittore, scultore e incisore oltre che archeologo e collezionista. Fu consulente artistico del re di Baviera ...
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Scultore (n. Amburgo tra il 1570 e il 1580 - m. 1638 circa). La sua opera, di transizione dal Rinascimento al Barocco, ha grande importanza per lo sviluppo della scultura nella Germania settentrionale. [...] Opere principali: altari e pulpiti nelle chiese di Vasel, Hohenkirchen, Rodenkirchen, ecc. Partecipò anche alla costruzione del castello di Oldenburg ...
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Scultore, architetto e pittore (Napoli 1678 - ivi 1745). Allievo del padre Lorenzo e di F. Solimena, importante esponente del tardo Barocco napoletano, in pittura operò una sintesi tra Solimena e L. Giordano, [...] evidente nei cicli decorativi (volta di S. Maria di Monte Vergine, 1728). È autore di S. Maria della Concezione (1720 circa), di S. Michele Arcangelo (1730), della ricca decorazione maiolicata del chiostro ...
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Architetto (forse Cogolo, Val di Sole, Trento, 1624 circa - Würzburg 1701), operoso specialmente in Germania ove contribuì a diffondere il Barocco specialmente nella Franconia. Notevoli tra le sue opere: [...] il Marquardsburg (iniziato nel 1687) presso Bamberga; a Würzburg l'abbazia benedettina di Haug (1670-91, distrutta), il suo capolavoro, in cui fuse elementi nordici e italiani; la facciata e la torre della ...
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Architetto (Dresda 1706 circa - ivi 1775). Successore di J. Ch. Knöffel nella carica di architetto capo, fu notevole rappresentante del tardo barocco in Sassonia. Quasi nulla rimane delle sue opere. ...
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barocco2
baròcco2 s. m. e agg. [prob. incrocio del fr. baroque (dal port. barroco «perla scaramazza») e di baroco, nome scolastico d’un tipo di sillogismo] (pl. m. -chi). – 1. a. Termine che, usato dapprima (fin dal sec. 16°) per significare...
barocchio
baròcchio (o baròcco o baròccolo) s. m. [forse der. di baro], ant. – Usura, dissimulata col vendere una cosa facendosi dare o promettere per corrispettivo un prezzo esagerato: l’inverso di scrocchio.