Il termine interferenza si riferisce all’azione di un sistema linguistico su un altro e agli effetti provocati dal contatto tra lingue, e si usa in una duplice accezione: per indicare i ➔ prestiti di elementi [...] greca glykýrrhiza, composta da glykýs «dolce» e rhiza «radice»: tale base era divenuta già nel latino tardo liquiritia, da cui l’ital. nell’area di Buenos Aires, dove a cavallo tra Otto e Novecento i nostri connazionali arrivarono a costituire oltre ...
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Ogni lingua ha al suo interno differenziazioni collegate con fattori sociali ed extralinguistici ed è articolata in varietà. Le varietà di lingua rappresentano le diverse attualizzazioni, ognuna distinta [...] e non secondo un ordine gerarchico in base alle proprietà sociolinguistiche) da una varietà teŋg a piˈʎa].
Le diverse varietà di lingua rappresentate in queste otto versioni della stessa frase sono marcate da tratti variabili ai diversi livelli di ...
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Il termine neologismo giunse in Italia dalla Francia, dove néologisme, formato non più tardi del 1735 su elementi del greco classico significanti «nuova parola», completati dal suffisso -isme (it. -ismo), [...] es., mediante l’aggiunta di un affisso o confisso a una base nota: per citare poche modalità, si pensi agli aggettivi derivabili da elementi (fermata a richiesta, pillola del giorno dopo, otto per mille): tali unità lessicali superiori (dette anche ...
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Nella storia della lingua letteraria italiana Gabriele D’Annunzio (Pescara 1863 - Gardone Riviera, Brescia, 1938) occupa un posto di primo piano, per due ordini di ragioni. Innanzi tutto, si tratta di [...] testo.
Le suggestioni esercitate dalla cultura greca sono alla base del progetto delle Laudi del cielo del mare della terra venire trasfigurata. Un esempio notevole è la perifrasi di ben otto versi grazie alla quale D’Annunzio riesce a evitare la ...
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Col termine burocratese si indicano, con accezione negativa, lo stile comunicativo e il linguaggio inutilmente complicato utilizzati da amministrazioni e istituzioni pubbliche nelle comunicazioni (prevalentemente [...] avvenne soprattutto per via scritta e sulla base del ristretto modello linguistico imposto dalla piccola ; Tosatti, Giovanna (2001), Il linguaggio della burocrazia italiana tra Otto e Novecento, in I linguaggi delle istituzioni. Atti del convegno ...
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L’Emilia-Romagna è formata da due parti di estensione equivalente, l’una piana e l’altra collinare e montuosa, unite da un asse che va da Cattolica, sull’Adriatico, a Stradella, presso il Po. Il territorio [...] registrare caratteri estesi ad altre aree provinciali) e variabili anche in base al ceto sociale, all’età e al sesso dei parlanti. A ad es. a Bologna l’estensione dei suffissi -ino e -otto (morsicotto «morso») e dei prefissi verbali s- (sfregarsi, ...
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Per alfabeto fonetico si intende l’insieme dei simboli impiegati per la rappresentazione grafica dei suoni di una lingua. La sua prerogativa essenziale è quella di associare in modo univoco un solo segno [...] ricordare Paul Passy, Henry Sweet, Wilhelm Viëtor e Otto Jespersen.
Nel corso degli anni, l’associazione cambiò aspirate (➔ aspirazione), rese nella grafia fonetica con l’aggiunta al simbolo base del diacritico [h], ad es., corto > [ˈkortho], e ...
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La punteggiatura (lat. interpunctio) è un sistema di segni convenzionali impiegato nello scritto per segnalare le relazioni logiche e sintattiche tra le diverse parti della frase, le pause della lettura [...] » di Nicanore di Alessandria (II sec.), dove sono citati otto segni: punto fermo (teléia stigmḗ), punto basso (hypoteléia), primo -semantico, mentre gli altri segni sono definiti sulla base della lunghezza della pausa introdotta: media il mezzo ...
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Per lingua inventata si intende una lingua artificiale, provvista di proprie regole sintattiche (descritte o meno) e proprio lessico (inventariato o meno). Sono state inventate lingue artificiali per motivi [...] una lingua pre-semantica, primitiva o futura, la cui base espressiva è minore della parola: il suono del fonema o in S è l’alfabeto serpentino, usato da Federico Fellini in Otto e mezzo, con la formula magica «asanisimasa», anima in alfabeto ...
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Il termine fonosimbolismo (o simbolismo fonetico) si riferisce a una serie di fenomeni di varia natura e tipologia nei quali da un suono o una sequenza di suoni si riconosce il valore semantico in modo [...] certi segmenti o sequenze di suoni con significati sulla base di elementi lessicali che esprimono prototipicamente quei significati; (2a ed. Berlin, Mouton de Gruyter, 1987).
Jespersen, Otto (1933), Symbolic value of the vowel i, in Id., Linguistica ...
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punto2
punto2 s. m. [lat. pŭnctum, lat. tardo pŭnctus, der. di pŭngĕre «pungere»: propr. «puntura, forellino»]. – 1. a. Nel cucito e nel ricamo, l’atto del passare il filo attraverso la stoffa e ripassarlo a breve distanza, e il risultato...
tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...