Nome (dall’arabo dialettale bedewīn «abitatori della steppa») con cui nel mondo arabo si designano i nomadi delle zone desertiche e semidesertiche, in contrapposizione ai sedentari delle aree coltivate [...] , con l’islamismo, condusse a una fissazione sul terreno di molti gruppi b., e a una loro fusione con le sedentarie società sottomesse. Nell’Arabia vera e propria, culla del nomadismo beduino, esso si è mantenuto su larga scala sino a tempi recenti. ...
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Sahara Occidentale
Territorio dell’Africa occidentale. Popolato da tribù berbere, il territorio del S.O. fu raggiunto, a partire dal sec. 13°, da tribù beduine di lingua araba, che fondendosi con le [...] prime costituirono il nucleo originario della popolazione sahrawi. In epoca moderna la regione fu investita dai tentativi espansionistici del Marocco. Nel 1884 la zona meridionale divenne un protettorato ...
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Generale arabo (m. 642), principale autore della conquista della Siria nei primi anni dell'Islam. Dapprima ostile a Maometto, aderì poi all'islamismo, e dopo la morte del Profeta ebbe parte principale [...] nel domare la ribellione scoppiata fra le tribù beduine contro l'egemonia islamica. Nel 633 aprì la via all'occupazione della Persia espugnando la città di al-Ḥīra, poi con una celebre marcia nel deserto comparve improvvisamente in Siria, e il suo ...
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ZAIRITI (o Zīrīti)
Francesco Gabrieli
Dinastia musulmana berbera, che regnò sulla Tunisia e parte dell'Algeria dalla fine del sec. IV dell'ègira alla metà del VI (X-XII d. C.). Le sue origini risalgono [...] sciite mal viste nel Maghrib, portò i Fāṭimidi, per rappresaglia, a scatenare contro l'Africa settentrionale le tribù arabe beduine dei Banū Hilāl e Banū Sulaim (1052), allora stanziate nell'Alto Egitto, per le cui devastazioni andò rovinata la ...
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Stato dell’Asia sud-occidentale, nel Vicino Oriente; il territorio confina a N con la Siria, a NE con l’Iraq, a SE e a S con l’Arabia Saudita, a O con Israele. Fino al 1967 comprendeva la Transgiordania [...] lenticchie, pomodori, agrumi, vite, olivo, banane e datteri. Diffuso l’allevamento ovino, praticato tradizionalmente dalle tribù beduine, che offre un prezioso contributo all’alimentazione della popolazione.
La G. è un paese relativamente dotato di ...
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(arabo ‛Arab) In senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia, comunemente tutti gli individui di lingua araba, cioè gli abitanti dell’Arabia, della Siria, del Libano, della Giordania e dell’Iraq. [...] le percussioni.
Oggetto di rinnovata attenzione nel corso degli ultimi decenni del Novecento, sono anche le tradizioni berbera e beduina. Già a partire dal congresso del 1932 e per tutto il secolo, l’Egitto, ‘cuscinetto’ culturale tra Vicino Oriente ...
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(II, p. 451; App. I, p. 86; II, I, p. 128; III, I, p. 64; IV, I, p. 90)
In apertura degli anni Ottanta l'A. è pervenuta a una migliore definizione dei lunghi confini ereditati dal periodo coloniale, firmando [...] una lotta concorrenziale, in cui a seconda delle circostanze una tendenza prevale sull'altra. La sensibilità africana, le tradizioni beduine e orientali che oltrepassano o seguono il corso del Nilo e il deserto del Sahara, le civiltà occidentali che ...
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La politica con i sasanidi
Conflitti, diplomazia e nuove problematiche religiose
Andrea Piras
I primi tre decenni del IV secolo sono un periodo abbastanza tranquillo per quel che concerne il rapporto [...] del Golfo Persico e in seguito fortificando con un muro le aree occidentali dell’Iraq, per contenere le incursioni beduine, traendo spunto dall’edilizia di difesa romana, costruita sul limite del deserto siriano27. È a questa emergenza araba, occorsa ...
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beduina
bedüina s. f. [da beduino]. – Mantello con cappuccio, simile al burnus dei beduini, che nella seconda metà del sec. 19° le signore indossavano sull’abito da sera per recarsi a teatro o al ballo.
beduino
bedüino s. m. [dall’arabo dial. bedewīn, plur. di bedewī «abitatore della steppa»]. – 1. Nome (senza un preciso valore etnico) con cui nel mondo arabo si designano i nomadi delle steppe e dei deserti, in contrapp. ai sedentarî delle...