Linguista (Verona 1804 - Milano 1886). Si occupò di lingue indigene americane (Glossarium aztecum - latinum et latino - aztecum, 1869), di linguistica comparata (Sullo svolgimento delle lingue indoeuropee, primo volume di un progettato Atlante linguistico d'Europa, 1841) e di dialetti italiani (Saggio sui dialetti galloitalici, 1853-56). Attese anche a studî archeologici e numismatici ...
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. La parola enciclopedia viene dal greco; ma la forma ἐγκυκλοπαιδεία non esiste nel linguaggio classico che ha solo l'espressione ἐγκύκλιος παιδεία (Strabone, Plutarco, Ateneo; letteralmente: "educazione [...] Predari, ed ebbe tra i collaboratori Cesare Balbo, Cesare Cantù, Luigi Cibrario, Carlo Promis, Lorenzo Valerio, BernardinoBiondelli, Giovanni Flecchia e Antonio Bazzarini, per nominare solo i più noti. Quantunque s'ispirasse all'esempio del ...
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La d. nasce nel 19° secolo con ritardo rispetto alla linguistica tout court, e non soltanto perché ne forma un sottoinsieme ancillare, dedito all'indagine sulle varietà (di frequente segnate da inferiorità [...] dei dialetti d'Italia, con un'introduzione sopra l'origine delle lingue romanze, Parma 1872, pp. 9-10 (cfr. D. Santamaria, BernardinoBiondelli, cit., pp. 103, 123-24).
I Saggi di Ascoli si erano avvalsi anche di studi austriaci precedenti: cfr. E. F ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] Milano fu la capitale della linguistica italiana nel periodo che va dalla Proposta di Monti a Carlo Cattaneo, BernardinoBiondelli e Ascoli (cfr. Ancillotti 1983: 217). La fase immediatamente precedente al magistero di Ascoli viene definita come la ...
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Multilinguismo e regionalità dell'Italia linguistica contemporanea
Tullio De Mauro
Se si guarda alla complessiva realtà linguistica italiana nell’età della Repubblica, Italia delle Italie è una formula [...] -1869) –, in particolare nell’ambiente de «Il Politecnico», dunque alla confluenza degli studi dialettologici di BernardinoBiondelli (1804-1886) e delle ricerche storico-geografiche di Cattaneo, il riferimento alle regioni italiane diventò abituale ...
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Già ➔ Dante (nei capitoli ix-xv del libro I del De Vulgari Eloquentia, composto presumibilmente entro il 1305) tracciò un quadro memorabile dell’Italia dialettale dell’epoca, differenziato su base geografica [...] : 59), poi con il milanese Francesco Cherubini (con un’inedita Dialettologia italiana; cfr. Danzi 2001) e soprattutto con BernardinoBiondelli e il suo Saggio sui dialetti galloitalici (1853-1854). Il Saggio è importante non solo per la teoria del ...
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ASCOLI, Graziadio Isaia
Tristano Bolelli
Nacque a Gorizia il 16 luglio 1829 da Leone Flaminio ed Elena Norsa. Figlio di ricca famiglia di mercanti (e mercante nella giovinezza egli stesso), non conobbeil [...] fasc. III), pubblicato a Gorizia nel 1861 (142 pp.), ampio esame di un'opera di BernardinoBiondelli, pubblicata nel 1856. Il Biondelli, fervido divulgatore rimasto sempre fra la curiosità empirica e lo studio scientifico, aveva trattato dell'origine ...
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L’estensione dell’area dialettale comunemente definita lombarda si sovrappone solo parzialmente a quella dell’odierna Lombardia amministrativa. Ciò è certamente in relazione con la storia del territorio, [...] orientale, separate dal corso dell’Adda. Tale bipartizione, formulata per la prima volta da BernardinoBiondelli a metà Ottocento (Biondelli 1853-1854), non è stata più abbandonata dagli studiosi successivi.
I dialetti lombardi occidentali sono ...
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ZARDETTI, Carlo
Adriano Savio
Nacque a Milano il 22 novembre 1784, figlio di Giovanni e di Teresa Zamara. Si laureò all’Università di Pavia in legge nel 1808 e, benché completamente digiuno di conoscenze [...] l’8 settembre, Zardetti pianificò la sua sostituzione, mediante concorso pilotato, con il linguista BernardinoBiondelli, che successivamente sarebbe stato nominato direttore del Gabinetto numismatico, terzo direttore senza conoscenze numismatiche ...
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I gerghi di mestiere o di categoria condividono, storicamente, con quelli della malavita un nucleo lessicale comune (➔ gergo) cui va aggiunto, come specificità, un lessico tecnico proprio delle diverse [...] dal patrimonio lessicale di questi.
La prima differenziazione tra gergo dei mestieri e gergo della malavita risale a BernardinoBiondelli, che, negli Studii sulle lingue furbesche (1846: 13-16), osservava come i lavoratori, nativi per lo più delle ...
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