Dottore ebreo (Troyes 1040 - ivi 1105), detto Rashī dalle iniziali delle parole Rabbī Shĕlōmōh Yṣḥāqī, o, con adattamento italiano, Salomone Isaacide. Dopo aver studiato in Renania, fondò nella sua città [...] natale un'accademia, che fu cospicuo centro di studî ebraici. Svolse la maggiore attività nei campi dell'esegesi biblica e di quella talmudica, commentando quasi tutto l'Antico Testamento e il Talmūd babilonese. I suoi commenti, chiari, sintetici, ...
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(ebr. Yāfet) Nella Bibbia, figlio di Noè, fratello di Sem e Cam. La benedizione impartitagli da Noè costituì la fortuna delle stirpi che secondo Genesi X, 2-5 discendono da lui: Cimmeri, Medi, Ioni.
Il [...] termine iafetico fu usato, prima del costituirsi della glottologia come scienza, per indicare, in base alla tradizione biblica, in senso etnologico e linguistico molto vago, il complesso delle lingue e dei popoli non semitici stanziati nel Caucaso e ...
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Vecchio Testamento. - Critica del testo. - Gli anni che vanno dal 1960 al 1975 sono stati dedicati particolarmente alla progettazione e alla pubblicazione di edizioni critiche della B. ebraica e delle [...] rinvenuti durante le esplorazioni del 1960, tra l'altro, frammenti di lettere e di opere di pietà, taluni contenenti testi o citazioni biblici. Un frammento di Ex. 13,11-16 è uguale al testo massoretico; un secondo di Ex. 13,2- 10 legge alla lin ...
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Nella tradizione paleografica moderna, in campo greco genericamente la scrittura maiuscola libraria, in campo latino una particolare scrittura libraria di forme rotondeggianti, usata fra 4° e 9° secolo.
Nell’ambito [...] ed estremamente artificiale, un’o. ogivale diritta e la più nota e monumentale o. liturgica, che sostituì in parte l’o. biblica nell’uso ecclesiastico.
Per quanto riguarda le origini dell’o. latina, che compare, già perfetta, nel 4° sec., è quasi ...
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Nome ebraico di Dio. La forma del nome, che dagli Ebrei non è pronunciato, è nota da adattamenti greci (’Ιαουαί presso Clemente Alessandrino, ’Ιαβέ presso Teodoreto). La scrittura consonantica Yhw, Yh, [...] fa supporre una pronuncia Yahō, Yā, Yō, attestata del resto anche dai nomi teofori. Il significato resta tuttora oscuro; la spiegazione biblica (Esodo 3, 14: «Io sono colui che sono») va considerata come il riflesso di un possibile etimo, legato all ...
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Ebraista e teologo calvinista (Saint-Ellier, Sedan, 1585 - Saumur 1658). Prof. di ebraico (1614), poi (1626-32) di teologia a Saumur, nell'Arcanum punctuationis revelatum (1624) dimostrò che i punti vocalici [...] , 1645) l'origine caldaica della scrittura quadrata e la sua introduzione nel testo biblico al tempo di Esdra. La sua opera più importante di critica biblica, la Critica sacra, uno studio delle varianti del testo scritturale, fu stampata postuma ...
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Orientalista (Illingen, Württenberg, 1823 - Berlino 1894); prof. nelle univ. di Kiel, Giessen e, dal 1869, di Berlino. Può considerarsi il fondatore in Germania e in Europa degli studî etiopici. Si devono [...] tra l'altro i cataloghi dei codici etiopici del British Museum e della Bodleiana, l'edizione di importanti testi biblici in versione etiopica (Liber Henoch aethiopice 1851; Octateuchus aethiopicus, 1853-55; Libri Regum, 1861 e 1871; Ascensio Isaiae ...
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Persone appartenenti al popolo ebraico o comunque legate all’identità religiosa e storica israelitica.
Il nome Ebrei, di origine incerta, entrò nell’uso comune attraverso la letteratura dell’età ellenistica [...] di Giudei.
Storia
Età antica
La fase più antica della storia degli E. non dispone, come fonte, che del racconto biblico, per cui la critica non parla di fondamenti storici, ma di leggende e tradizioni popolari, discutendo la consistenza dei gruppi ...
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PFEIFFER, Robert Henry
Giorgio Raffaele CASTELLINO
Orientalista e biblista, nato a Bologna il 14 febbraio 1892, morto a Cambridge, Mass., il 16 marzo 1958. Dopo il liceo si recò da Bologna in Svizzera [...] 1928-29 insegnò presso la Scuola di Baghdād e partecipò agli scavi di Nuzi. La sua attività nel campo biblico (Antico Testamento), assiriologico e archeologico del Vicino Oriente gli valse numerose lauree ad honorem. All'univ. Harvard era divenuto ...
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Medioevo: la scienza siriaca. Le scienze del linguaggio
Riccardo Contini
Le scienze del linguaggio
La grammatica
Gli inizi
Come per altre tradizioni linguistiche, l'origine, nella cultura siriaca, [...] e da alcuni trattati bizantini.
Il corpus della logica aristotelica, insegnata nelle scuole siriache come strumento per l'esegesi dei testi biblici e patristici almeno dal IV sec. d.C., fu tradotto più volte in siriaco nel corso dei secoli (v. cap ...
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biblicismo
s. m. [dal ted. Biblicismus]. – 1. In teologia, stretta aderenza alla Bibbia. 2. Tendenza di alcuni teologi luterani a interpretare la Bibbia in senso realistico o letterale, soprattutto relativamente all’escatologia.