Gli allomorfi sono le diverse forme che un morfema assume e che non determinano cambiamenti nel suo significato; il procedimento connesso si chiama allomorfia (➔ morfologia). Un esempio di allomorfo è [...] del fonema iniziale della parola a cui si premette (➔ assimilazione). L’allomorfo im- si usa davanti a occlusiva bilabiale (imbattibile, impossibile, immorale); davanti a parole che cominciano con /r/ o con /l/ si usano rispettivamente ir- e ...
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La Campania non è un’area uniforme dal punto di vista linguistico (Radtke 1997; De Blasi 2006a), poiché nessun dialetto (nemmeno il napoletano, parlato a Napoli e nei dintorni) ha mai raggiunto lo status [...] »; la dissimilazione in giu[mb]otto «giubbotto», za[mb]aglione «zabaione» (a partire da una pronuncia con bilabiale intensa), ca[mb]omilla (da cammomilla).
Nella morfologia spicca l’occasionale inserimento di tratti integralmente dialettali, dall ...
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Con il termine raddoppiamento espressivo (o geminazione espressiva) ci si riferisce prevalentemente all’esistenza in latino (quello classico e, ancor più, quello tardo) di forme che contengono una consonante [...] », in cui, come in casi citati precedentemente, la geminazione potrebbe essere favorita dal fatto di coinvolgere la nasale bilabiale.
È ampiamente diffuso in tutto il Centro-Sud il raddoppiamento in più, che compare tanto nelle forme dialettali ...
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L’espressione baby talk (prestito composto da baby «bambino piccolo» e talk «parlata», attestato in inglese dal 1836) designa il modo di rivolgersi a bambini in tenera età da parte degli adulti che si [...] di parentela in lingue diverse. Queste mostrano reduplicazione (➔ raddoppiamento espressivo) della medesima sillaba costituita da una consonante bilabiale o dentale e da una vocale di massima apertura (➔ vocali), e riproducono così le prime fasi di ...
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La sonorizzazione è un fenomeno fonetico-fonologico per cui un suono (tecnicamente, un fono) sordo, a contatto con consonante sonora o in posizione intervocalica, diventa sonoro (➔ fonetica articolatoria, [...] per /p/ intervocalica si ha, nei dialetti settentrionali, un cambiamento totale del fono, che da occlusivo diventa fricativo, da bilabiale labiodentale e da sordo sonoro (ad es., capelli verrà realizzato nel dialetto ligure [kaˈvɛːli], in lombardo e ...
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Parlato in una vasta porzione delle valli del Piemonte occidentale (nelle province di Cuneo e Torino, dalla Val Vermenagna, a sud, all’Alta Valle di Susa, a nord; fig. 1) e a Guardia Piemontese (Cosenza), [...] digːo] (prestito adattato dell’ital. diga), rapa(m) > [ˈrabːo] «rapa» (con lenizione dell’occlusiva bilabiale sorda, peraltro comune all’intera area provenzale).
Sul versante morfologico, andranno almeno menzionati per il provenzale in senso lato ...
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Il termine interferenza si riferisce all’azione di un sistema linguistico su un altro e agli effetti provocati dal contatto tra lingue, e si usa in una duplice accezione: per indicare i ➔ prestiti di elementi [...] fonologico dell’italiano, con la corrispondente occlusiva velare /k/. Un’altra interferenza è offerta dalla confusione tra la fricativa bilabiale /ß/ dello spagnolo e la fricativa labiovelare dell’italiano /v/, che dà luogo a forme ibride come arriba ...
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Come si producono i suoni
Nella produzione del parlato si distinguono due azioni parallele e distinte, quella della fonazione e quella dell’articolazione. Per fonazione si intende la produzione della [...] sequenza articolatoria può compromettere il risultato. Ad es., per pronunciare la sillaba [ba], costituita da una consonante occlusiva bilabiale sonora [b], una tra le più semplici sul piano della produzione e perciò tra le prime a essere apprese ...
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L’acquisizione dell’italiano come lingua seconda (L2) è un processo graduale che si innesta sul processo di acquisizione, avviato in tenera età, di un’altra lingua (detta lingua prima o L1). L’italiano [...] /ʤ/ con la corrispondente fricativa [ʒ] presso diversi apprendenti: le[ʒ]ere «leggere»;
(b) la resa fricativa [β] dell’occlusiva bilabiale sonora /b/ presso arabofoni e ispanofoni: a[β]ere «avere».
Comuni sono anche le sostituzioni delle palatali ...
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Linguistica
Leonardo Savoia
Alberto Mancini
M. Rita Manzini
(XXI, p. 207; App. II, ii, p. 210; IV, ii, p. 344; V, iii, p. 229)
I temi legati all'evoluzione della l. e delle discipline a essa collegate [...] ) indipendentemente da P. J. Hopper (1973, 1977), stavano due fenomeni noti da tempo: l'estrema rarità dell'occlusiva sonora bilabiale /*B/ e l'assenza della serie delle occlusive sorde aspirate.
Dall'inizio degli anni Cinquanta questo stato di cose ...
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bilabiale
agg. [comp. di bi- e lat. labium «labbro»]. – Di consonante la cui articolazione risulta dall’opposizione delle due labbra (anche sostantivato al femm.: una b., le bilabiali). Tale opposizione può consistere in un’occlusione o in...
m, M
(èmme) s. f. o m. – Dodicesima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta, in italiano come in altre lingue, un unico fonema, la nasale bilabiale sonora: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come p,...