fatica
Antonietta Bufano
Vocabolo di frequenza notevole, ma limitato al Convivio e alla Commedia (due esempi anche nel Fiore).
Nel senso comune di " sforzo " fisico, in Cv IV XII 19 quello che dirittissimo [...] ' i superbi, tenendo li occhi con fatica fisi / a me che tutto chin con loro andava; a questa stessa fatica allude Cacciaguida, raccomandando a D. il proprio figlio Alighiero, che cent'anni e piùe / girato ha 'l monte in la prima cornice (Pd ...
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sfogare (isfogare)
Antonietta Bufano
Nel senso proprio di " dare sfogo ", per liberarsene, a qualcosa che opprime: il ragionar per isfogar la mente (Vn XIX 4 4) trova riscontro, come nota il Sapegno, [...] ' vale qui ‛ liberarsi dalla foga ' ".
In un passo del Paradiso s. acquista valore pregnante. Al suo primo incontro con D., Cacciaguida dice cose incomprensibili per la loro profondità (XV 38-39); ma quando l'arco de l'ardente affetto / fu sì sfogato ...
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Sardanapalo
Giuseppe Mazzotta
Nome che gli storici greci (Erodoto II 150, Ellanico, Diodoro, Ateneo) attribuiscono al re assiro Assurbanipal; era ritenuto da Diodoro l'ultimo della serie dei trenta [...] occisus est a quodam Medo nomine Arbacto, et translatum est tunc imperium Assyriorum ad Medos ".
Nel cielo di Marte Cacciaguida, ricordando i costumi semplici e innocenti dell'antica Firenze, illustra la corruzione attuale della città accennando alla ...
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Luni
Adolfo Cecilia
Antica città dell'Etruria nord-occidentale, ai confini con la Liguria; fu centro di civiltà etrusca, poi ligure; nel 177 a.C. divenne colonia romana, importante per il porto, identificabile [...] le numerose leggende nate attorno alla sua sorte (v. anche G. Villani I 50), ricorda la città in Pd XVI 73, ove Cacciaguida, per illustrare la caducità delle cose terrene, dice: Se tu riguardi Luni e Orbisaglia / come sono ite, e come se ne vanno ...
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affanno
Federigo Tollemache
È vocabolo comune nella lirica due-trecentesca (cfr. Chiaro Or vo' cantar 3, Monte L'om poria 3), usato da D. solo in poesia. In Pg IV 95 quivi di riposar l'affanno aspetta, [...] in VE I VI 6 Sols sui che sai lo sobraffan chem sorz). E troviamo un'eco dell'ideale cortese nelle parole di Cacciaguida all'indirizzo di Cangrande (Pd XVII 84).
Nel Fiore, ovviamente, con a. vengono intesi i dispiaceri incontrati nella vita amorosa ...
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tesoro
Luigi Blasucci
Parola attestata in tutte le opere volgari di D.; è presente due volte anche nel Detto. In senso proprio: Cv I IX 6 l'oro, le margarite e li altri tesori che sono sotterrati... [...] 'n tesoro. In Pd XVII 121 La luce in che rideva il mio tesoro / ch'io trovai lì, l'immagine, riferita a Cacciaguida, s'inquadra in tutta una serie di metafore desunte da gioielli e pietre preziose, con cui D. esprime analogicamente lo splendore dei ...
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piuma
Antonio Lanci
In senso proprio e del tutto generico, il vocabolo è adoperato come termine di paragone della leggerezza, nelle parole di papa Adriano: prova' io come / pesa il gran manto a chi [...] un vento dar per mezza / la fronte, e ben senti' mover la piuma, Pg XXIV 149), o in contesto metaforico: Beatrice - dice Cacciaguida - è colei / ch'a l'alto volo ti vestì le piume (Pd XV 54), " quae induit te alas speculationis et contemplationis ad ...
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assetare
Domenico Consoli
Esclusivo della Commedia, dove compare sei volte, due nel Purgatorio e quattro nel Paradiso, prevalentemente alla terza persona dell'indicativo presente e in rima. In accordo [...] me adhuc esurient, / et qui bibunt me adhuc sitient "); o l'ardore di esercitare la carità che il sacro amore infonde in Cacciaguida : 'l sacro amore in che io veglio / con perpetüa vista e che m'asseta / di dolce disïar (Pd XV 65).
Al participio ...
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coscienza (conscienza)
Bruna Cordati Martinelli
Il termine appare nell'opera di D. una prima volta in Cv I II 7 che non li incontra sanza maliziata conscienza; si tratta dell'uomo che è indotto a lodare [...] fummo foco s'argomenta. Nel Paradiso, e in uno dei momenti più alti, troviamo l'ultima occorrenza; è la risposta di Cacciaguida al timore di D., e in questa risposta viene dipinta con grave giudizio quella parte di umanità che sentirà il forte agrume ...
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gemma
Bruno Basile
Il nome generico denotante le pietre preziose (" la gemma, o gioia che dicono, è segnatamente dura... ed o traluce come il diamante o lo smeraldo, o pure di assai grazioso e vario [...] [dell'Aurora] era lucente, si allude ad astri celesti; e in Pd XV 22 la gemma che si partì... dal suo nastro è lo spirito lucente di Cacciaguida, come in Pd XVIII 115 gemme (in funzione di parola-rima) designa gli spiriti beati nella luce divina. ...
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verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), e soprattutto in alcune frasi negative...
paterno
patèrno agg. [dal lat. paternus, der. di pater «padre»]. – 1. a. Del padre, che appartiene al padre o da lui proviene: l’amore p.; i consigli, i rimproveri p.; l’autorità p.; la casa p.; beni p. (e analogam. eredità p., quella costituita...