profetismo
Raoul Manselli
Il p. di D., che si addensa, soprattutto, come tensione profetica nella Commedia, non è certo atteggiamento isolato dello spirito del poeta, ma va, piuttosto, considerato come [...] futuri, che è senza dubbio sentita come propria da D. (si ripensi, per un momento, alla fine del canto di Cacciaguida), ma che non coincide davvero con l'altra missione di agire come strumento della vendetta provvidenziale, voluta da Dio contro ...
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vicino (agg. e sost.)
Bruno Basile
L'aggettivo ricorre nove volte nella Commedia, ove esprime idea di prossimità con persone e cose: If XVI 92 'l suon de l'acqua n'era sì vicino, / che per parlar saremmo [...] II V 8 ss.). Nel passo di Pd XVI 52 Oh quanto fora meglio esser vicine / quelle genti ch'io dico, nelle parole di Cacciaguida, l'aggettivo vale, dato il contesto, " non cittadine " (cfr. Scartazzini-Vandelli), ed è uso poco comune per una forma che ...
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misto
Bruno Bernabei
Significa " composto ", " mescolato ", e si riferisce a unione di cose, persone, o anche realtà non materiali (v. MISTURA). È usato prevalentemente con sostantivi, cui si lega secondo [...] è or mista / di Campi, di Certaldo e di Fegghine, / pura vediesi ne l'ultimo artista, dove D., per bocca di Cacciaguida, deplora la commistione dell'originaria stirpe fiorentina con le genti del contado. Cfr. poi Pd XXXI 78 süa effige / non discendëa ...
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ardente
Freya Anceschi
È aggettivo ricorrente con alta frequenza nel Paradiso (11 esempi), con due soli esempi nel Purgatorio. D. lo usa quasi esclusivamente in senso figurato; una possibile testimonianza [...] santi, nelle anime del cielo di Giove.
L'espressione ardente affetto indica l'intenso amore di Dio che anima l'avo Cacciaguida (Pd XV 43), così profondo da renderne incomprensibili al nipote le parole, e anche Beatrice, a cui dà potenza di far ...
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fortunato
Vincenzo Valente
Aggettivo ricorrente solo nella Commedia. È variamente spiegato in rapporto a luoghi famosi per qualche ragione storica: la fortunata terra / di Puglia (If XXVIII 8), " famosa [...] eletti alla beatitudine: O ben finiti, o già spiriti eletti (III 73).
Anche la sorte delle donne fiorentine dei tempi di Cacciaguida è detta f.: Oh fortunate! ciascuna era certa / de la sua sepultura (Pd XV 118), nella serena e sicura vita domestica ...
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Borgo
Andrea Mariani
. A differenza che in Francia e in Germania, in Italia il nome ha indicato originariamente un quartiere cittadino sorto e sviluppatosi al di fuori della primitiva cinta muraria, [...] del fiume divenendo così novi vicini delle più antiche famiglie, e inaugurando ben presto, secondo l'opinione di Cacciaguida, un periodo di turbolente lotte fra fazioni (v. BUONDELMONTE).
Bibl. - G. Mengozzi, La città italiana nell'Alto Medioevo ...
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Gli arcaismi sono forme o parole avvertite come desuete sul piano sincronico della lingua d’uso, ma non, per es., nell’ambito di particolari tradizioni e generi. Il ricorso a parole del passato è un ingrediente [...] al contrario dei precedenti si possono reggere su un’infrazione consapevole del codice linguistico: basti ricordare l’episodio di Cacciaguida nella Commedia (Par. XV, 88-148), ove Dante fa parlare il trisavolo «non con questa moderna favella», ma con ...
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Imola
Augusto Vasina
Pier Vincenzo Mengaldo
Negli scritti danteschi il primo riferimento a questa città cade a proposito della definizione del volgare illustre, ricercato pure nel confronto fra la [...] della Tosa, originaria di Firenze, ma andata sposa al signore imolese Lito Alidosi, rievocata in una luce equivoca da Cacciaguida nel cielo di Marte, sullo sfondo dell'insistita contrapposizione fra la Firenze antica e quella dei tempi del poeta (Pd ...
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Buoso
Eugenio Ragni
. Già gli antichi commentatori non si trovarono d'accordo nell'identificare storicamente il Buoso protagonista - con Francesco Cavalcanti - della seconda straordinaria metamorfosi [...] fa coincidere in una stessa persona il ladro e quest'ultimo B.), sarebbe suocero di Baldo d'Aguglione (il villan spregiato da Cacciaguida in Pd XVI 56), che ne aveva sposato la figlia Gasdia e che aveva in qualche modo avallato la frode cui D ...
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visione
Riccardo Ambrosini
Sebbene sia da considerarsi voce assai importante nell'ambito della concezione di D., la parola ricorre appena 7 volte nella Vita Nuova, una nel Convivio e 10 (sempre nella [...] s'ingegna / indarno di ridurlasi a la mente, non altrettanto si può dire delle attestazioni di v. nell'esortazione di Cacciaguida, in XVII 128 rimossa ogne menzogna, / tutta tua visïon fa manifesta, e specialmente in XXXIII 62 quasi tutta cessa / mia ...
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verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), e soprattutto in alcune frasi negative...
paterno
patèrno agg. [dal lat. paternus, der. di pater «padre»]. – 1. a. Del padre, che appartiene al padre o da lui proviene: l’amore p.; i consigli, i rimproveri p.; l’autorità p.; la casa p.; beni p. (e analogam. eredità p., quella costituita...