Marte
Giorgio Padoan
Emmanuel Poulle
Marcello Aurigemma
Figlio di Zeus e di Era (secondo alcuni mitografi, della sola Era, senza intervento maschile), Ares, dio della guerra, è rappresentato per lo [...] ., XV 61 ss., XXIV 140 ss., Pg VIII 133 ss., XI 139 ss.) sentito accennare a un suo prossimo esilio, chiede a Cacciaguida di chiosare le oscure predizioni, e questi, leggendo in Dio, predice a D. il suo allontanamento da Firenze per volontà di taluni ...
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Galluzzo
Adolfo Cecilia
Grossa borgata del comune di Firenze (a circa 6 Km dal centro della città) sulla strada di Siena, presso l'Ema; comune autonomo fino al 1928.
È nominato da Cacciaguida in Pd [...] aguzzo!: l'avo di D. lamenta la contaminazione recata dalle genti vicine alla vera cittadinanza fiorentina.
La descrizione di Cacciaguida ci attesta la convinzione di D. in un miglior destino di Firenze, se l'espansione demografica fosse stata minore ...
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Arca, Dell'
Arnaldo D'addario
Nobile e antica famiglia fiorentina. La scarsissima documentazione su di essa non aggiunge molto a ciò che ne ricordano i vari cronisti. Nella Commedia, Cacciaguida l'annovera [...] (Pd XVI 92) fra quelle che egli aveva visto potenti per posizione sociale e disponibilità di mezzi economici, e grandi per l'antichità delle origini, come i della Sannella, i Soldanieri, gli Ardinghi e ...
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Pera, della (Peruzzi)
Arnaldo D'addario
E antica tradizione fiorentina che la casata dei Peruzzi - ancora oggi fiorente - fosse derivata da quei de la Pera che D. fa citare da Cacciaguida (Pd XVI 126) [...] onde dare un esempio di quanto modesta fosse l'estensione urbanistica di Firenze nei primi secoli della sua storia, in una città dal picciol cerchio nella quale si poteva entrare per una postierla che ...
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blandimento
" Carezza ", " lusinga ". Se ne ha un esempio solo, in Pd XVI 30 così vid'io quella / luce risplendere a' miei blandimenti, cioè alle parole affettuose e lusinghevoli rivolte da D. all'avo [...] Cacciaguida. ...
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sopraporsi
Andrea Mariani
Usato una sola volta (Pd XV 42, al passato remoto in forma dittongata) come transitivo pronominale: " porsi al di sopra ", " giungere più su " rispetto a qualcosa. Lo spirito [...] di Cacciaguida, dopo le prime parole di saluto a D., continua a parlare, ma gli si rivolge in modo incomprensibile: né per elezïon mi si nascose, / ma per necessità, ché 'l suo concetto / al segno d'i mortal si soprapuose (per il dittongo, cfr. ...
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Greci
Arnaldo D'addario
Famiglia fiorentina la cui antichità delle origini e importanza politica e sociale è affermata da D., insieme con il declino delle fortune già in atto ai tempi di Cacciaguida, [...] in Pd XVI 88-90. Anche il Villani (IV 13) ne ricorda il passato di ricchezza insieme con la già avvenuta decadenza (" fu loro tutto il borgo de' Greci, oggi sono finiti e spenti ") e con la loro emigrazione ...
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Fontana, Aldighiero
Augusto Torre
Giudice e uomo politico (sec. XIII), appartenente al ramo Fontana di una delle famiglie più antiche e autorevoli di Ferrara, dalla quale famiglia venne anche Aldighiera, [...] moglie di Cacciaguida. Le prime notizie risalgono agl'inizi del sec. XI, e per diverse generazioni il nome Aldighiero si alterna con quello di Alberto. Sono sempre giudici e notai, spesso presenti agli avvenimenti principali della città, sia come ...
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arridere
. Ha in D., conformemente al latino adridēre, il significato di " sorridere consentendo ", " consentire lietamente ". In Pd XV 71 Beatrice arrisemi un cenno, col quale permise a D. di rivolgere [...] una domanda a Cacciaguida (costruzione del tutto simile a quella di ‛ sorridere ' di Pd I 95 le sorrise parolette brevi); per la variante arrogemi, cioè " m'aggiunse un cenno ", vedi Petrocchi, Introduzione 235-236, e ad l. Strettamente latineggiante ...
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Galli
Arnaldo D'addario
Una delle più antiche consorterie fiorentine, che D. ricorda (Pd XVI 105), insieme ai Sacchetti, ai Giuochi, ai Fifanti e ai Barucci, come già potente ai tempi di Cacciaguida. [...] Gli araldisti fiorentini le avrebbero assegnato più tardi origini romane, in concomitanza con la tesi storiografica della derivazione di Firenze da Roma.
I G. avevano case e torri in Mercato Nuovo (G. ...
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verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), e soprattutto in alcune frasi negative...
paterno
patèrno agg. [dal lat. paternus, der. di pater «padre»]. – 1. a. Del padre, che appartiene al padre o da lui proviene: l’amore p.; i consigli, i rimproveri p.; l’autorità p.; la casa p.; beni p. (e analogam. eredità p., quella costituita...