DUCCIO di Donato
Valerio Ascani
Documentato a Siena tra la fine del sec. XIII e il secondo decennio del successivo, non si conoscono i suoi estremi biografici (per i documenti citati all'interno della [...] classe di lettere e filosofia, s. 3, XIV (1984), 2, pp. 533-556; E. Cioni, Per l'oreficeria senese del primo Trecento: il calice di "D. di D. e soci" a Gualdo Tadino, in Prospettiva, 1987, n. 51, pp. 56-66; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon ..., X ...
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BERNARDI, Giovanni Desiderio (Giovanni da Castelbolognese)
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Figlio di Bernardo, nacque a Castelbolognese nell'anno 1496.
Bernardo, figlio di Giovanni, nacque intorno al 1463. Della sua attività di [...] orafo resta, conservato nel Museo diocesano di Pennabilli (Pesaro-Urbino), un calice in rame dorato, con qualche niello argenteo nel piedestallo, firmato: "Bernard. de Castro Bononiensi fecit ". Morì intorno all'anno 1553 (cfr. Corbara, 1964).
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GORO di Ser Neroccio
Cristina Ranucci
Nacque a Siena il 26 marzo 1382 (Machetti, p. 58) o 1387 (Milanesi, p. 149) e svolse l'attività di orafo almeno a partire dal 1414, anno in cui eseguì, in collaborazione [...] 1977, pp. 10 s., 67 s.; E. Carli, Il duomo di Siena, Genova 1979, ad indicem, tav. CCLXXXVI; M. Collareta - D. Levi, Calici italiani, Firenze 1983, pp. 6 s., 13-16; D. Gallavotti Cavallero, Lo spedale di S. Maria della Scala a Siena, Pisa 1985, pp ...
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PACE di Valentino
Elisabetta Cioni
PACE di Valentino (detto Pacino). – Non si conoscono gli estremi biografici di questo orafo senese documentato a Siena, a Pistoia e presso la corte pontificia tra [...] a essere esposte e non all’uso liturgico quotidiano, facevano parte del tesoro che veniva collocato sull’altare di S. Iacopo. Il grande calice d’oro, del peso di quasi 5 kg (Hueck, 1982, p. 261) e con figurazioni a rilievo, era ornato di una quantità ...
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JUVARRA (Ibarra, Ivara, Luvara, Houara, Yuuara)
Giovanni Molonia
Famiglia di argentieri attivi a Messina nei secoli XVII e XVIII, discendenti dalla casata spagnola dei Guevara, che si stabilirono a Messina [...] con i figli Eutichio e Sebastiano e realizzato per il locale collegio dei gesuiti (Ori e argenti…, p. 241). A questo calice viene associato lo splendido ostensorio in oro, datato 1682, che si conserva nello stesso museo. Pietro fu attivo per tutto il ...
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GIACOMO di Guerrino di Tondo
Antonella Capitaniio
di T Non si conosce la data di nascita di questo orafo e smaltista senese documentato dal 1348 al 1362 e morto prima del marzo 1376, alla quale data [...] del 1376 in cui la moglie di G. è detta sua vedova, la donna consegna infatti all'Opera del duomo di Siena un calice che viene pagato però a Giacomo di Tondino, mentre due opere firmate rispettivamente da quest'ultimo e da G. recano lo stesso marchio ...
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ARDITI, Andrea (Andrea di Ardito)
Marco Chiarini
Fiorentino, operoso nel sec. XIV, ritenuto uno dei primi orefici che abbia introdotto a Firenze, nella sua arte, l'uso dello smalto francese.
Egli dovette [...] del duomo fiorentino (1418) si rileva, infatti, che allora quella fabbrica possedeva diverse oreficerie dell'A., e tra le altre un calice d'argento con smalti rappresentanti figure di santi, del 1331, e un altro con le insegne di S. Zanobi,oltre a ...
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CICCARELLO di Francesco di Bentevenga
Ezio Mattiocco
Nato da Francesco di Bentevenga nella città di Sulmona, dove esercitò l'attività di orafo e dove il bisavolo Pietro di Girardo da Raiano era immigrato [...] dalla scritta "Hoc opus fecit. Ciccar̄lus Frācisci", apposta su una fascetta smaltata inserita alla base del fusto di un calice d'argento dorato, conservato nel Tesoro della cattedrale di S. Panfilo in Sulmona. Nelle carte d'archivio, infatti, la ...
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FEDELI, Stefano
Maria Celeste Cola
Figlio di maestro Giovanni e di Maria Antonietta Montini, nacque a Roma nel 1794 (per le notizie a lui relative, se non altrimenti specificato, cfr. Bulgari, 1958).
Eletto [...] Cappellari. Il 20 ott. 1848, secondo l'iscrizione ancora leggibile, Luigi Costa donò al convento di S. Marcello a Roma un calice del F. in argento fuso, cesellato e dorato.
Per la presenza del punzone sulla coppa l'opera trova una precisa paternità e ...
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BRACCINI, Andrea di Piero
Miklos Boskovits
Orafo pistoiese, fratello di Atto, che insieme con Romolo di Sennuccio Salvei lavorò a Pistoia nel 1378, nella bottega di Filippo d'Andrea Baglioni, al Reliquiario [...] figura di un angelo che regge la teca della reliquia, è del 1383. L'unico lavoro firmato del B. è un calice, lavorato a smalti e nielli, conservato anch'esso nel tesoro della cattedrale di Pistoia (proveniente dalla cappella comunale di S. Agata ...
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calice1
càlice1 s. m. [dal lat. calix -ĭcis]. – 1. a. Bicchiere di forma caratteristica, con bocca larga, che si va restringendo verso il fondo, ed è fornito di un gambo lungo e sottile poggiante su una base circolare (differisce dalla coppa,...
calice2
càlice2 s. m. [dal lat. calyx -y̆cis, gr. κάλυξ -υκος]. – In botanica, involucro esterno del fiore, costituito da sepali (liberi o concresciuti, verdi o variamente colorati, caduchi o persistenti), che serve a proteggere gli organi...