PANTOXENA, Pittore di
E. Paribeni
Ceramografo attico, attivo entro il terzo venticinquennio del V sec. a. C. Gli vengono assegnati da J. D. Beazley un piccolo gruppo di vasi, due crateri a calice e [...] presenta in maniera indubbiamente personale una curiosa scena che viene intesa come di culto ad un'erma in un cratere a calice di Siracusa. Ed è forse appunto questo suo impegno a rendere così insoddisfacenti le sue figurazioni. I drammi d'amore e ...
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GINEVRA - CRATERE, Pittore del (The Geneva Painter)
E. Paribeni
Ceramografo attico attivo intorno, o immediatamente dopo, la metà del V sec. a. C. Gli vengono attribuite pochissime opere, un cratere [...] a calice del museo di Ginevra e una hydrìa del Louvre, più altri vasi variamente connessi, che lo rivelano in stretta dipendenza del Pittore dei Niobidi. Si tratta invero di un divulgatore povero e affrettato della grande maniera eroica del maestro, ...
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Orefice e smaltatore fiorentino (sec. 14º), autore del busto reliquiario in argento di s. Zanobi, e relativa mitria con figure di santi smaltate nei medaglioni (1331), nel duomo di Firenze, e di un calice [...] d'argento dorato con smalti conservato nel Victoria and Albert Museum di Londra ...
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LYKOURGOS, Pittore di
A. Stenico
Ceramografo àpulo della "corrente monumentale", discendente dal Pittore di Sisifo. Attivo in pieno sec. IV a. C. (fra il 360 e il 340) è denominato dal cratere a calice [...] con la pazzia di Licurgo (British Museum F 271). Anche altri vasi a lui attribuiti hanno scene mitologiche. I personaggi virili barbuti sono pesanti: le chiome e le barbe sono incolte e scomposte.
La personalità ...
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Orafo (Parigi 1802 - ivi 1855). Eseguì per i più alti personaggi d'Europa le oreficerie più varie, con grande perizia, ispirandosi all'arte gotica e a quella classica, o seguendo il gusto degli scultori [...] romantici (calice e ostensorio per Gregorio XVI; trionfo da tavola per il duca di Luynes; toletta per la duchessa di Parma, ecc.). Suo figlio Émile (Parigi 1837 - ivi 1913) ne continuò l'opera e la tradizione. ...
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Orefice e fonditore in bronzo (Roma 1726 - ivi 1785). Figlio di Andrea (1695-1759), orefice francese stabilitosi a Roma (1714), ne ereditò la bottega rendendola estremamente fiorente. Argentiere pontificio, [...] produsse raffinati arredi e suppellettili liturgiche (calice, 1760-80, Louvre; altare della cattedrale di Monreale, 1770-73), notevoli servizî, monumentali centrotavola (deser), specchi, orologi, ecc.; fuse la grande campana di S. Pietro, lavoro ...
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ERBACH, Pittore di
E. Paribeni
Ceramografo attico operante agli inizi del IV sec. a. C. Appartiene alla corrente più essenziale e meno ricca di ornati dei seguaci di Pronomos. Gli vengono assegnati [...] Otto crateri a calice e a campana decorati con figurazioni dionisiache, alle volte anche con allusioni o implicazioni allegoriche al mondo del teatro.
Bibl.: J. D. Beazley, Red-fig., p. 8666. ...
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Vedi ASSTEAS dell'anno: 1958 - 1994
ASSTEAS (᾿Ασστέας)
A. Stenico
Ceramografo pestano, la cui firma (᾿Ασστέας ἔγραϕε) è riportata da sei vasi. Essi, in ordine cronologico, sono: 1) lèkythos ariballica [...] Nazionale di Napoli (3226), da S. Agata dei Goti, avente sulla faccia principale l'episodio di Cadmo che uccide il serpente, 3) cratere a calice del museo di Berlino (F 3044), da S. Agata dei Goti, con scena "fliacica", 4) un frammento di cratere a ...
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EGISTO, Pittore di
E. Paribeni
Ceramografo attico, attivo entro il secondo venticinquennio del V sec. a. C. È uno dei rappresentanti più tipici della maniera grandiosa e patetica dominante in quel periodo. [...] conseguenza, accanto a momenti di una drammaticità intensa, seppure compromessa dal linguaggio tumultuoso e gonfio, - si vedano il cratere a calice del Louvre con la morte di Tityos o l'uccisione di E. nel cratere a colonnette di Bologna - non sono ...
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BERNARDI, Giovanni Desiderio (Giovanni da Castelbolognese)
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Figlio di Bernardo, nacque a Castelbolognese nell'anno 1496.
Bernardo, figlio di Giovanni, nacque intorno al 1463. Della sua attività di [...] orafo resta, conservato nel Museo diocesano di Pennabilli (Pesaro-Urbino), un calice in rame dorato, con qualche niello argenteo nel piedestallo, firmato: "Bernard. de Castro Bononiensi fecit ". Morì intorno all'anno 1553 (cfr. Corbara, 1964).
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calice1
càlice1 s. m. [dal lat. calix -ĭcis]. – 1. a. Bicchiere di forma caratteristica, con bocca larga, che si va restringendo verso il fondo, ed è fornito di un gambo lungo e sottile poggiante su una base circolare (differisce dalla coppa,...
calice2
càlice2 s. m. [dal lat. calyx -y̆cis, gr. κάλυξ -υκος]. – In botanica, involucro esterno del fiore, costituito da sepali (liberi o concresciuti, verdi o variamente colorati, caduchi o persistenti), che serve a proteggere gli organi...