Critico letterario italiano (Arona, Novara, 1929 - Roma 2022). Nei primi anni Sessanta ha fondato, insieme a Edoardo Sanguineti e Umberto Eco, il Gruppo 63, costituendo un nucleo di riferimento per l’avanguardia [...] rivestito l’incarico di direttore di Raitre, segnando nella rete un radicale cambiamentodi stile e di trasmissioni fortemente radicate nella quotidianità (Mi manda Lubrano, Chi l’ha visto?, Un giorno in Pretura). Successivamente, G. è stato ...
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comunicazióni di massa (ingl. mass media) Insieme dei mezzi per far conoscere, diffondere e divulgare messaggi significativi, carichi di valori diversi, a un pubblico anonimo, indifferenziato e disperso, [...] a promuovere la democrazia e il cambiamento sociale. Il cinema, apparso alla fine dell'Ottocento, fu all'inizio un mezzo di intrattenimento popolare, ma è stato anche usato come mezzo di propaganda, come strumento di educazione e come forma d'arte ...
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Dal dopoguerra al miracolo economico
L'e. italiana ha conosciuto una grande fase di sviluppo tra la fine degli anni Cinquanta e la metà degli anni Settanta. Questi termini cronologici - collegati al miracolo [...] fenomeno affermatosi nei principali Paesi europei (Francia, Germania, Regno Unito) e negli Stati Uniti. Tre le vicende che hanno segnato compiutamente il cambiamentodi clima, anche sotto il profilo simbolico: la crisi della Einaudi, guidata da G ...
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Filosofia e semiotica
di Stefano Gensini
La nozione di comunicazione (dal lat. tardo e medievale communicatio, l'atto di mettere in comune con altri, di trasmettere a) ha un'ampia nel dibattito filosofico-linguistico [...] . Un qualche ruolo nel cambiamento dell'atteggiamento va riconosciuto al modo con cui i messaggi vengono formulati e presentati e agli obiettivi specifici che la c. si prefigge di raggiungere. Questi aspetti sono stati studiati in vari settori della ...
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televisione Sistema di telecomunicazione destinato alla trasmissione immediata a distanza, per mezzo di un cavo elettrico o di un radiocollegamento, di immagini non permanenti di oggetti fissi o in movimento; [...] ordine in un mondo dove le norme sono sempre state applicate, finora, con molta disinvoltura. La tecnologia digitale ha come fondamentale momento dicambiamento il superamento del tradizionale modo di comunicare della TV. Da una comunicazione a una ...
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INFORMAZIONE, SCIENZA DELLA
Roman Tirler
Pierluigi Ridolfi
Stefano Ceri e Alfonso Fuggetta
Tecnologie della comunicazione di Roman Tirler
Sommario: 1. Introduzione. 2. Tecniche di comunicazione dati: [...] end-to-end. La funzione principale dell'IP sta nei protocolli di instradamento che indicano ai vari dispositivi il modo di determinare la topologia della rete e anche di rilevare cambiamentidistato nei nodi, nei collegamenti e negli hosts. L'IP ...
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di Giovanni Sartori
Opinione pubblica
sommario: 1. Inquadramento storico. 2. Pubblica opinione e democrazia. 3. La formazione dell'opinione. 4. Policentrismo e requisiti dell'autonomia dell'opinione. 5. [...] del partito democratico, non è cambiata da decenni. Altro esempio: il caso di Berlino. Non c'è ombra di dubbio sul fatto che la più pericolosa crisi internazionale di tutto il dopoguerra è stata provocata dal blocco di Berlino del 1949. Orbene, nel ...
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LIBRO
Guglielmo Cavallo
Armando Petrucci
Giuliano Vigini
Il libro nell'antichità e nel Medioevo
di Guglielmo Cavallo
Introduzione
Nel lungo arco di tempo dall'antichità al basso Medioevo il libro [...] razziali negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Francia, dei movimenti giovanili e femministi un po' dappertutto, del canone culturale e letterario tradizionale (da Omero a Foucault); a ciò deve aggiungersi il profondo cambiamentodi produzione ...
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Pubblicita
Riccardo Varaldo e Beniamino Stumpo
di Riccardo Varaldo e Beniamino Stumpo
PUBBLICITÀEconomia e diritto
di Riccardo Varaldo
1. Introduzione
La pubblicità è una delle espressioni più eloquenti [...] gli stimoli periferici hanno di per se stessi forza sufficiente a causare un cambiamentodi atteggiamento. Se si Intorno agli anni trenta si verifica l'esodo dall'Europa verso gli Stati Uniti di molti psicologi (E. Fromm, G. Katona, P. Lazarsfeld, ...
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pizzo di Stato loc. s.le m. (spreg.) L’imposizione fiscale pubblica interpretata come una forma di taglieggiamento mafioso. ◆ [tit.] Il «pizzo» di Stato [testo] Nuove tasse, imposte e contributi vengono ideati ogni giorno, senza alcuna giustificazione...
statuto2 s. m. [dal lat. tardo statutum, forma neutra del part. pass. statutus di statuĕre «stabilire»]. – 1. ant. Ciò che è stato stabilito, disposto, deliberato, e che perciò può acquistare valore di legge o comunque di norma: sì s’innoltra...