Individuo della specie umana, senza distinzione di sesso, età, condizione sociale ecc., considerato sia come elemento a sé stante sia come facente parte di un gruppo o di una collettività.
Antropologia
A [...] contro la p. sono previsti nel 12° titolo del vigente c.p., nel quale sono stati distintamente raggruppati i fatti che le p. giuridiche, cioè gli insiemi di p. o insiemi di cose (can. 96-100 e 113-118). In particolare, per il diritto canonico, ogni ...
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Semantica
Tullio De Mauro
*La voce enciclopedica Semantica è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Il valore delle parole, arricchita e aggiornata da un contributo di Stefano Gensini.
sommario: [...] nouvelle qu'elle n'a même pas encore recu de nom. [...] En effet, c'est sur le corps et sur la forme des mots que la plupart des linguistes 'accezione speciale, comune e di base. Il monema italiano can-, per esempio, ha un'accezione di base per cui, ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] alla sonorizzazione (tem[b]o, tren[d]a, an[g]ora, can[ʤ]ello e anche pen[ʣ]o); il tratto affiora anche a Roma, ma lingua italiana tra norma e uso, in Riflettere sulla lingua, a cura di C. Marello & G. Mondelli, Firenze, La Nuova Italia, pp. 37- ...
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Ausiliari (dal lat. auxilium «aiuto» + -āris) si chiamano alcuni verbi che, oltre al loro uso e significato autonomi (➔ modi del verbo), se impiegati in unione con le forme non finite di altri verbi, svolgono [...] ma poi che mangiato ebbe (Boccaccio); Ed Argo, il fido can, poscia che visto / ebbe dopo dieci anni e dieci Ulisse, della colonna infame, edizione a cura di A. Stella & C. Repossi, Torino, Einaudi Gallimard.
Omero (1993), Odissea, tradotta da ...
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Ogni lingua si articola in sillabe, per effetto dell’alternarsi di foni consonantici e vocalici (➔ fonetica; ➔ consonanti; ➔ vocali). I secondi sono caratterizzati da maggior sonorità intrinseca e maggior [...] del lessico tradizionale italiano siano tipicamente costituite da sonoranti (per es., can.to, sal.to, lam.po) e perché si avesse in , come dittonghi anomali, ad es. in ster[e̯o]tipato o c[o̯a]lizione (Gili Fivela & Bertinetto 1999). Ciò non deve ...
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Il friulano ha un ruolo peculiare tra le varietà dialettali dell’Italia. Si tratta di un idioma romanzo, che ha caratteri comuni con gli altri dialetti settentrionali, ma anche fenomeni originali che gli [...] tajs] (< cantatis) ~ imperat. [canˈtajt] (< cantate);
(iii) la forma del condizionale in -arès-: prima e terza sing. [cantaˈrɛs], seconda sing. [cantaˈrɛsis], ecc.
(c) nel sistema pronominale, il friulano presenta per la prima e seconda persona ...
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La Campania non è un’area uniforme dal punto di vista linguistico (Radtke 1997; De Blasi 2006a), poiché nessun dialetto (nemmeno il napoletano, parlato a Napoli e nei dintorni) ha mai raggiunto lo status [...] -i- grafica dopo consonante palatale sorda (per es., soc[i]ale, c[i]elo), la resa affricata [ʦ] della sibilante dopo vibrante o liquida (pen delle aree interne si notano la sonorizzazione dopo nasale (can[d]are «cantare», cam[b]agna «campagna», tron ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e [...] aggettivali zitto zitto, terra terra, papale papale;
(c) le locuzioni pragmatiche sono frasi o sintagmi che non considerarla voce autonoma: per es., al di là): il GRADIT menziona menare il can per l’aia sotto le voci aia, cane e menare, ma non sotto ...
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Ogni lingua ha al suo interno differenziazioni collegate con fattori sociali ed extralinguistici ed è articolata in varietà. Le varietà di lingua rappresentano le diverse attualizzazioni, ognuna distinta [...] quelli dell’italiano: morfema zero (come in piemontese: ’l can «il cane» / i can «i cani»; ), plurale metafonico (come in romagnolo: porre confini precisi tra una categoria e l’altra. Se non c’è dubbio che il primo gradino, la versione (1), sia in ...
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Con modo di dire o, più tecnicamente, locuzione o espressione idiomatica si indica generalmente un’espressione convenzionale, caratterizzata dall’abbinamento di un significante fisso (poco o niente affatto [...] (3), infatti, risulta pienamente accettabile:
(3) hai menato il can per l’aia! Ora vieni al dunque
(4) hai menato il la pelle dell’orso prima di averlo ucciso / cacciato;
(c) la mitologia classica: pomo della discordia, supplizio di Tantalo, spada ...
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canuto
agg. [lat. tardo canūtus, der. di canus «bianco»]. – 1. Bianco, detto dei capelli, e meno spesso della barba, dei baffi, ecc.: due folti sopraccigli, due folti baffi, un folto pizzo, tutti c. (Manzoni); anche riferito alla persona stessa...
cane1
cane1 s. m. (f. cagna, v.) [lat. canis]. – 1. Mammifero domestico della famiglia dei canidi (Canis lupus), con pelo più o meno folto e di vario colore, dimensioni e caratteristiche diverse a seconda delle numerosissime varietà, le quali...