Il participio è un modo non finito del verbo (➔ modi del verbo), suddiviso in una forma detta passata (amato) e una presente (amante), entrambe continuazioni dirette delle forme equivalenti latine (amatus [...] , Carlo (1981), Le avventure di Pinocchio, a cura di M. Paglieri, Milano, Mondadori.
Deledda, Grazia (1950), Cannealvento, Milano, Mondadori.
Fenoglio, Beppe (1986), Una questione privata, Torino, Einaudi.
Grazzini, Antonfrancesco (Il Lasca) (1989 ...
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Il gerundio è un modo verbale non finito invariabile, formato con i suffissi -ando (prima coniugazione) e -endo (seconda e terza). Ha una forma semplice (cantando) e una forma composta (avendo cantato).
Il [...] gambe del suo assalitore e lo scosse tutto e non riuscendo ad abbatterlo gli morsicò un ginocchio (Grazia Deledda, Cannealvento, p. 181)
La lettura causale di solito prevale anche nella proposizione gerundiale formata con il verbo essere seguito da ...
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Il passato remoto è un tempo semplice (➔ tempi semplici; ➔ coniugazione verbale) dell’➔indicativo, che esprime un evento avvenuto nel passato senza che ci sia relazione tra il momento dell’enunciazione [...] in caserma la gente se ne andò ed egli rimase solo, a distanza, seduto su una pietra ad aspettare
(Deledda, Cannealvento, p. 182).
Nei testi commemorativi e storici relativi a personaggi cui si attribuisce una certa dignità, il passato remoto ...
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Il trapassato prossimo (chiamato anche, più raramente, piuccheperfetto) è uno dei ➔ tempi composti dell’➔indicativo, il cui principale significato consiste nell’indicare un evento compiuto prima di un [...] era forte
per lo pantan ch’avea da tutte parti
(Dante, Inf. XX, 88-90).
Deledda, Grazia (1979), Cannealvento, Milano, Mondadori.
Cannavacciuolo, Angelo (2002), Guardiani delle nuvole, Baldini & Castoldi (1a ed. 1999).
Manzoni, Alessandro (1953 ...
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Il trapassato remoto è uno dei ➔ tempi composti dell’➔indicativo, che indica principalmente un evento compiuto in un passato immediatamente prossimo a un altro evento passato, in generale espresso dal [...] . in Egerland 2010: 891).
Deledda, Grazia (1965), Elias Portolu, Milano, Mondadori (1a ed. 1954).
Deledda, Grazia (1979), Cannealvento, Milano, Mondadori (1a ed. Milano, Treves, 1913).
Gozzi, Carlo (1911), La Marfisa bizarra. Poema faceto, Bari, G ...
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NUTRO O NUTRISCO?
Sono corrette entrambe le forme, anche se la forma con l’➔interfisso -isc- nell’uso contemporaneo è molto meno comune
questo Sacro Ordine, _ provò a insistere, _ per il quale nutro [...] non mi rifugio lassù solo, e non mi nutrisco di erbe, di carne rubata, libero come i banditi? (G. Deledda, Cannealvento)
Solo in alcuni modi (indicativo e congiuntivo presente, imperativo) e in alcune persone (1a, 2a, 3a persone singolari e 3a ...
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Stato insulare dell’Estremo Oriente. Il nome in lingua locale (Nippon-koku nella forma classica; Nihon-koku nella parlata comune) deriva dalla lettura giapponese del nome cinese del G., Jih Pen Kuo («il [...] J. Ishikawa ha legato la sua fama al romanzo Kyōfūki («Cronaca di un vento folle», 1971-80), dove una solida visione traverso a sette fori, lo shō, organo a bocca con diciassette canne di bambù recanti un’ancia, il taiko, tamburo verticale, il kakko ...
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Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia [...] grafematico. Esse, cioè, possono rendere coppie minime come cane ~ canne, caro ~ carro, rosa ~ rossa, note ~ notte svolgendo suoni, che, invece, è facilmente percepita al Centro e al Sud. Caratteristiche come questa dipendono dall’influsso delle ...
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La Commedia dantesca non è soltanto il primo dei testi capitali della letteratura italiana («assunta quasi a libro santo della nazione» fin dal Trecento; Migliorini 1994: 180), ma anche uno dei documenti [...]
tra li lazzi sorbi / si disconvien fruttare al dolce fico (Inf. XV, 65-66)
tra licito in sua legge (Inf. V, 55-56)
bramose canne (Inf. VI, 27)
coloro / che visser sanza il mondan romore altro ch’un fiato / di vento, ch’or vien quinci e or vien quindi ...
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L’assimilazione è il fenomeno per il quale un suono (tecnicamente, un fono; ➔ fonetica) assume in tutto o in parte i tratti di un altro suono vicino (o di altri suoni vicini). Si tratta, quindi, della [...] lo più inerenti al luogo di articolazione o al valore di sonorità na
roman. guardàllo e it. guardarlo
sicil. orient. canne e it. carne
sicil. orient. babba e it. calabrese [kuˈmːɛntu] cummentu ~ it. [koɱˈvɛnto] convento, [boˈmːɛsperu] bom mèsperu ~ it ...
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vento
vènto s. m. [lat. vĕntus; le accezioni del sign. 4 dallo spagn. viento]. – 1. a. In meteorologia, movimento di masse d’aria atmosferica che avviene orizzontalmente, da una zona di alta pressione a una di bassa pressione (se lo spostamento...
mulinello
mulinèllo (o molinèllo) s. m. [der. di mulino2]. – 1. Movimento circolare rapido e vorticoso (simile a quello della macina del mulino), sia di fluidi in movimento, aria, acqua e sim., sia di cose materiali messe in movimento dal...