Antiparadiso
. È denominazione da alcuni studiosi riferita ai primi due cieli, della Luna e di Mercurio, che potrebbero costituire per il terzo regno dell'oltretomba dantesco l'analogo di quel che suole [...] denominarsi nelle prime due cantiche ‛ Antinferno ' e ‛ Antipurgatorio '. ...
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Scipione Africano, Publio Cornelio (Scipio)
Clara Kraus
Generale romano (Roma 235 a.C.-Literno 183 a.C.). Al personaggio di S., debellatore di Annibale, citato nel Convivio, nella Monarchia e in ognuna [...] delle tre cantiche, D. conferisce dimensioni proporzionate al modo d'inquadrare tutte le figure del mito o della storia di cui, nella sua concezione, la divina Provvidenza aveva fatto altrettanti strumenti del proprio disegno di riservare a Roma l' ...
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voglia
Alessandro Niccoli
Si trova in tutte le opere del corpus dantesco meno che nel Detto, ma gli esempi più numerosi appartengono al Purgatorio e al Paradiso, in evidente correlazione con alcuni [...] fra i temi più significativi delle due cantiche.
Con il significato di " volere ", " volontà ", è talora contrapposto a ‛ potere ' o a vocaboli di analogo significato: Rime XCI 12 questo è quello ond'io prendo cordoglio, / che a la voglia il poder ...
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petto
Luigi Blasucci
Il termine ricorre abbastanza spesso nella Commedia, mentre presenta scarse occorrenze nelle altre opere, nel Fiore e nel Detto.
Nel suo significato fisico ha un impiego pressoché [...] esclusivo nel poema, e più precisamente nelle prime due cantiche, in connessione con la varia rappresentazione del corpo ivi presente. Per es. nella figurazione di anime e di guardiani: Farinata s'ergea col petto e con la fronte (If X 35: " idest ...
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Letterato (Traù 1809 - ivi 1900); sacerdote, insegnò a Zara e a Venezia, donde passò a Graz a insegnarvi letteratura italiana all'università. Notevoli le sue ricerche dantesche: Matelda (1860), sulla cronologia [...] della Vita Nuova (1862), l'Allegoria morale, ecclesiastica, politica delle due prime cantiche della Divina Commedia (1864) e soprattutto il commento al poema (1881). Fu tenace assertore della necessità di mantenere separata la Dalmazia dalla Croazia ...
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divisio
Per la ‛ divisione ' della canzone, v. quest'ultima voce. In un'altra occasione D. fa uso del termine in campo retorico, quando afferma che la forma del poema è triplice secundum triplicem divisionem, [...] dal momento che l'opera intera si divide in tre cantiche, ogni cantica in canti, ogni canto in ritmi o versi (Ep XIII 26 e 35-36). ...
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crudo
Emilio Pasquini
Aggettivo di largo impiego in D., in funzione ora di epiteto ora invece di apposizione o di predicato, manca tuttavia alla prosa ed è esclusivo della poesia; più frequente nell'Inferno [...] (dove è quasi parola dominante) che nelle altre cantiche, rappresenta più o meno l'equivalente di ‛ crudele ' (v.), ma se ne distingue per una maggiore duttilità semantica e sintattica.
Qualifica in primo luogo un sostantivo concreto o astratto, nel ...
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Wolf-Ferrari, Ermanno
Alberto Pironti
Compositore (Venezia 1876 - ivi 1948), autore di varie opere liriche ispirate al teatro di Goldoni. In gioventù manifestò un grande interesse per la poesia dantesca, [...] vagheggiando addirittura il proposito di scrivere un vasto poema sinfonico-vocale sulle tre cantiche della Commedia.
Il progetto non fu realizzato, ma il W.-F. nel 1903 fece eseguire a Monaco la cantata La vita nova per soprano, baritono, coro, ...
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Poeta (Mopolino, L'Aquila, 1776 - Rieti 1850). Bibliotecario di corte di G. Murat e prof. di eloquenza nell'univ. di Napoli, visse durante la Restaurazione a Rieti. Scrisse due poemi epici (Italiade, 1819; [...] S. Benedetto, 1824), sei poemi didascalici, tra cui la Georgica de' fiori (1825), la sua cosa più pregevole, cantiche. Pretese di contrapporre ai Promessi sposi una "storia italo-gotica romantica", Gli sposi fedeli (1837). Avrebbe voluto, nell'opera ...
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. Discendente dei menestrelli medievali, il cantastorie è di solito un cieco, educato sin dalla prima età al mestiere del canto: e in Sicilia è detto appunto "orbo". Divulgatore e, talvolta, compositore [...] , soltanto nei borghi e nei paesetti montani continua a vivere e a rappresentare l'arte dei padri antichi. Le sue cantiche, le quali hanno arie variabili a seconda del soggetto, prendono il titolo della storia: "la Verdolina", "la Ruggera", "la ...
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cantica
càntica s. f. [dal lat. cantĭca, pl. di cantĭcum «cantico»]. – Componimento poetico in uno o più canti, di contenuto per lo più narrativo o religioso: le c. di Silvio Pellico, della Bassvilliana di V. Monti; in partic., ciascuna delle...
cantico
càntico s. m. [dal lat. cantĭcum, der. di cantare «cantare2»] (pl. -ci). – 1. a. Componimento lirico solenne di carattere religioso, per lo più in lode di Dio: il C. delle creature, o di frate Sole, composto da s. Francesco. In partic....