Nel canto gregoriano tale parola ha due significati: differentiae (tonorum) si producono quando modi o suoni vengano spostati dalla loro posizione di base; come p. es. se il 3° modo, che ha mi per tonica, [...] si porti sulla tonica la (col si bem.). Questi spostamenti si dicevano anche tropi.
Differenze si chiamano poi, nella salmodia, le varianti cadenzali proprie ad alcuni toni, e cioè ai toni 1,3,4,7,8. Verosimilmente ...
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García Lorca, Federico
Ines Ravasini
Il canto dell'Andalusia
Poeta istintivo, aperto a tutte le esperienze di vita e d'arte, Federico García Lorca è una delle voci più originali del Novecento spagnolo. [...] un'esecuzione sommaria a Víznar vicino Granada.
Lo stile tra sogno e realtà: La conchiglia
Mi hanno portato una conchiglia.
Dentro le canta
un mare di mappamondo.
Il mio cuore
si colma d'acqua
con pesciolini
d'ombra e d'argento.
Mi hanno portato una ...
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Mitologia
Essere favoloso della mitologia classica, rappresentato in forma di giovane donna nella parte superiore del corpo (v. fig.), talvolta con ali, e nella parte inferiore in forma di uccello o, in [...] naufragare. Già nel 12° libro dell’Odissea le s. sono rappresentate nel tentativo di affascinare con il canto Ulisse, e il canto sarà anche nella letteratura posteriore l’elemento fondamentale della loro personalità. La sede delle s. fu posta ...
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Castrocaro
Augusto Vasina
. Alcuni versi del canto XIV del Purgatorio, che assieme ad altri compongono, nelle parole accorate rivolte a D. da Guido del Duca, un quadro desolante di decadenza della nobiltà [...] romagnola, sono espressamente dedicati a un gruppo di piccole famiglie comitali della Romagna: tra esse sono ricordati anche i conti di C.; a questi D. non può far a meno di rimproverare, in tono tagliente, ...
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Compositore (Napoli 1686 - ivi 1768). Didatta di canto (tra i suoi allievi vi fu C. Farinelli) e di composizione, maestro di cappella in diverse istituzioni, P. svolse la sua attività tra Napoli, Venezia, [...] a tre, 6 sonate per 2 violini e 2 violoncelli). L'arte di P. coincide con l'epoca e gli ideali del bel canto, rimanendone limitata per un senso (specie nel teatro e nell'oratorio), rappresentandone per un altro la più nobile espressione e la tecnica ...
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Cantante italiano (Roma 1831 - ivi 1918); baritono, cantò dal 1852 in poi nei principali centri teatrali d'Europa e d'America. Nel 1899 ebbe cattedra di canto nell'Accademia di S. Cecilia in Roma. ...
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Componimento poetico popolare e semipopolare veneto, per canto e danza, ristretto normalmente a due soli distici, originato dallo strambotto e affine alla villanella, già documentato nel 1486; la musica [...] è a 3 o 4 voci, su ritmo di danza; con varia disposizione delle rime si ritrova anche in Romagna (dove è chiamata anche romanella). V. è anche un tipo di canto popolare, tradizionale del Friuli. ...
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centauri
Giuseppe Izzi
. I c. campeggiano nel canto XII dell'Inferno (vv. 55 ss.), dove appaiono come guardiani dei violenti contro il prossimo, e dove costituiscono il centro poetico del canto. Essi [...] Napoli 1920, e anche in " Bull. " VIII (1900-1901) 92-93; G. Mazzoni, Il canto XII dell'Inferno, in Almae luces, malae cruces, Bologna 1941; U. Bosco, Il canto dei C., in Tre letture dantesche, Roma 1942 (rist. in D. vicino, Caltanissetta-Roma 1966 ...
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Poeta norvegese, autore del canto Sønner af Norge, det aldgamle rige (Figli della Norvegia, l'antichissimo regno), che fu, per quasi mezzo secolo, canto nazionale, e ancora oggi, accanto al Ja, vi elsker [...] dette Lande (Sì, noi amiamo questa nostra terra) di Bjørnson, gode grande popolarità. Il B., nato nel 1792, aveva ventotto anni quando lo compose, vincendo una gara bandita da un negoziante di Cristiania. ...
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Compositore, maestro di canto corale, direttore d'orchestra, nato a Eilenburg, nella Sassonia prussiana, il 22 dicembre 1819, morto a Wiesbaden il 31 marzo 1885.
Studiò, prima, teologia e musica insieme, [...] (1893). Ma la rinomanza che l'A. meritamente godette in vita, fu soprattutto dovuta alla sua attività a favore del canto corale. I numerosissimi cori da lui composti, da una a quattro voci, d'uomini specialmeme, son composizioni di facile esecuzione ...
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canto1
canto1 s. m. [lat. cantus -us, der. di canĕre «cantare»]. – 1. a. Movimento ritmico della voce dall’uno all’altro grado della serie dei suoni; con sign. concr., espressione vocale della musica, l’atto del cantare. Si dice propr. dell’uomo:...
canto2
canto2 s. m. [lat. volg. cantus «cerchione; lato, angolo», voce di origine mediterranea come il gr. κανϑός (da cui il lat. canthus) «angolo palpebrale» (cfr. sign. 3)]. – 1. Angolo formato da due muri che s’incontrano, sia dalla parte...