(gr. Καππαδοκία) Regione storica dell’Asia Minore, confinante a E con l’Armenia, a S con l’Antitauro e il Tauro di Cilicia, a O con la Licaonia, a N con la Galazia e il Ponto. È elevata, montuosa, scarsa di precipitazioni, in massima parte stepposa e abitata da nomadi. È attraversata dal fiume Kızıl ırmak. La parte NE è invece boscosa e nelle valli coltivata a cereali, tabacco e cotone. Le città più ...
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(turco Qaiṣāriyya e Qaiṣarī) Città dell’Anatolia (od. Kayseri), ai piedi del Monte Argeo, eretta a capitale della Cappadocia da Tiberio che la chiamò C. in onore di Augusto. Fu uno dei centri più importanti [...] del cristianesimo asiatico, patria di s. Basilio e sede di un metropolita. Più volte assalita dai Sasanidi e dagli Arabi (8° sec.), fu conquistata dai Turchi della dinastia Dānishmend nell’11° sec. e dominata ...
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Kushshara
Città della Cappadocia di età paleoassira e antico-ittita, della quale, tuttavia, si ignora l’esatta localizzazione. Capitale di Anitta (ca. 1800 a.C.), che attuò una politica di espansione [...] e distrusse Khattusha, futura capitale ittita. Fu poi (1650 ca.) capitale del re che, trasferitosi a Khattusha, assunse il nome di Khattushili e fondò il primo regno ittita ...
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(gr. Kαταονία) Antica regione dell’Asia Minore, tra la Cappadocia e la Commagene. Sotto i Persiani e Alessandro fu unita alla Cilicia, sotto i Seleucidi alla Siria. Passò poi al regno di Cappadocia, quindi [...] alla provincia romana di Cappadocia e infine con Diocleziano all’Armenia. ...
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(gr. Πόντος, lat. Pontus) Regione della Turchia di NE, in origine quella parte della Cappadocia che era affacciata sul Pontus Euxinus (Mar Nero), la quale oggi confina a O con la Paflagonia, a E con la [...] Georgia. Di natura prevalentemente montuosa, è stata profondamente incisa dall’erosione che ha prodotto una serie di valli delimitanti rilievi elevati. Lungo la costa la città più importante è Trebisonda.
In ...
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Fiume dell’Italia centro-meridionale (circa 120 km); nasce in Abruzzo, presso Cappadocia, si sviluppa attraverso il Lazio e, al confine con la Campania, si unisce al Rapido-Gari formando il Garigliano.
Nella [...] Valle del L., a Pignataro Interamna (Frosinone), sono venute in luce amigdale acheuleane, associate a resti di Elephas antiquus. All’Eneolitico è riconducibile la stazione all’aperto di Sora. In tutta ...
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Cesarea
Nome dato in Età antica a molte città, in onore di Cesare Augusto e di Tiberio.
C. di Cappadocia (od. Kayseri, Turchia), detta prima Mazaca e anche Eusebeia all’Argeo, chiamata C. da Tiberio, [...] che ne fece la capitale della Cappadocia, divenne uno dei centri più importanti del cristianesimo asiatico.
C. di Mauritania (od. Cherchell, Algeria), antica fondazione cartaginese, fu sotto i re numidi durante il 2° sec. a.C., poi sede dei re mauri; ...
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(gr. Πύραμος) Nome antico del fiume Ceyhan (Turchia meridionale) che, dopo aver attraversato le zone montagnose del Tauro, la Cappadocia e la Cilicia, sbocca in mare nel Golfo di Alessandretta.
Nella [...] mitologia greca, il dio fluviale omonimo è protagonista di una diffusissima leggenda, narrata fra gli altri da Ovidio nelle Metamorfosi: P., tratto in inganno da un velo insanguinato, crede che l’amata ...
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Fiume del Lazio (158 km, bacino 5020 km2, compreso il Fucino), tributario del Tirreno, formato dall’unione del Gari con il Liri (Gari-Liriano). Nasce con il nome di Liri dai Monti Simbruini presso Cappadocia, [...] percorre verso SE una valle stretta e incassata, riceve a sinistra l’emissario del Fucino (ora prosciugato). Poi la valle s’allarga, il Liri bagna Sora, riceve il Fibreno che gli porta un notevole tributo ...
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cappadoce
cappàdoce agg. e s. m. e f. [dal lat. Cappadox -ŏcis, gr. Καππάδοξ -οκος]. – Della Cappadocia, regione storica dell’Asia Minore. Padri c.: sono così denominati talora, per la comune provenienza, alcune delle maggiori figure del cristianesimo...
nazianzeno
nażianżèno agg. e s. m. (f. -a). – Di Nazianzo, antica città dell’Asia Minore, in Cappadocia, nota soprattutto come patria di s. Gregorio, padre e dottore della Chiesa (c. 330 - c. 390), soprannominato perciò s. Gregorio Nazianzeno.