MANUZIO, Aldo, il Vecchio
Tammaro De Marinis
Umanista, editore, tipografo celeberrimo. Nacque nel 1449 a Bassiano (Velletri) e fece a Roma i suoi primi studî. Allievo di Gaspare da Verona e Domizio [...] a Firenze, i Soncino a Fano pubblicavano edizioni di classici in piccolo formato con caratteri limitati da quelli da poco apparsi a Venezia; mentre alcuni tipografi e librai a Lione, fra cui Baldassare I de Gabiano e Bartolomeo Trot, pubblicarono ...
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GRAFICHE, ARTI
Luigi Pampaloni
. Sotto il nome di arti grafiche si comprendono tutti quei procedimenti per mezzo dei quali da una matrice si può ottenere, con macchine o presse speciali, un considerevole [...] lega per composizione, della medesima altezza dei caratteri. Per la rapidità di esecuzione dei lavori la stampa da una matrice piana e rigida come sarebbe il cliché tipografico, è trasformata in una stampa indiretta da una superficie cilindrica ed ...
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INGHILTERRA (XIX, p. 231; App. I, p. 728; II, 11, p. 36; III, 1, p. 878)
Salvatore Rosati
Eugenia Schneider Equini
Pia Pascalino
Per l'aggiornamento dei dati geografici, economici e storici, v. gran [...] R. Tolkien. Altri romanzieri, che pur non modificando i caratteri della scena letteraria meritano a vario titolo considerazione a parte, affidato esclusivamente al significato visivo dei segni tipografici e che può ricomporsi in ordini diversi. ...
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Letteratura e arti visive
Giorgio Patrizi
Se il Novecento può dirsi il secolo delle avanguardie - nel senso che da esse derivano le sue espressioni meglio caratterizzanti il percorso della modernità [...] linguaggio e la lettura d'uso abituale. A volte i caratteri di stampa mantengono la loro funzione significante e il loro 'linearità' della scrittura; in altre occasioni la componente tipografica è isolata e destrutturata per offrirsi nella sua pura ...
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TELESCRIVENTE
Ettore AGOSTI
. Le macchine t. (v. telegrafo: Telestampanti aritmici; XXXIII, p. 427; App. I, p. 1046) hanno avuto nell'ultimo decennio una diffusione notevole nel servizio telegrafico [...] . Il terzo tipo di scrittura è rappresentato dalla t. Teletype mod. 28 (fig. 3), nella quale i caratteri mobili, analoghi a quelli tipografici, sono fissati per mezzo di molle a una piastrina, in quattro file orizzontali. La piastrina viene spostata ...
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GIUNTI o Giunta
Giannetto AVANZI
Celebre famiglia di librai e di tipografi che dall'ultimo ventennio del sec. XV a tutto il sec. XVI ebbe un'importanza notevole nel commercio librario e nella produzione [...] aveva ottenuti, precedentemente, da Alessandro VI e Giulio II) con cui il pontefice vietava ad altri tipografi la stampa di libri greci e latini con caratteri corsivi. Filippo se ne lamentò col governo fiorentino e gli Otto di Pratica scrissero all ...
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GUTENBERG, Johann
Seymour de Ricci
Inventore della tipografia a caratteri mobili, nato a Magonza circa il 1400, morto ivi circa nel 1468. La biografia di G. presenta ancora molte lacune. Nel 1439 egli [...] arte tipografica era giunta a un'altissima perfezione. Malgrado il gran successo della sua invenzione, il G. pare sia stato un cattivo amministratore: coloro che lo sovvenzionarono, infatti, perdettero sempre del denaro. Dopo la sua morte i caratteri ...
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INTERLINEA
Guido Giannini
È una laminetta di metallo, di ottone o di piombo antimoniato, fusa sopra spessori determinati dai punti tipografici (v. metrica tipografica). L'interlinea è più bassa dell'altezza [...] dei caratteri da stampa e serve a distanziare fra loro le righe della composizione.
La composizione così allargata mezzo, ecc., fino a raggiungere il massimo spessore di sei punti tipografici, cambiando poi il suo appellativo in quello di mezza riga e ...
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L'ultima fase della serenissima: nota introduttiva
Piero Del Negro
Premessa
"Dopo quest'epoca", scrisse nel 1818 Sismondi nella sua celebre Histoire des républiques italiennes du moyen âge in riferimento [...] cadde la Serenissima (21), mentre il numero dei torchi tipografici si presentava a fine secolo di poco inferiore al primato incaricavano di impedire il successo degli uomini "fibrosi", dei "caratteri attivi, dotti, illuminati". E se i "fibrosi" ...
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La produzione e la circolazione del libro
Marino Zorzi
L'industria tipografica nel Seicento: capacità produttiva e organizzazione corporativa
Negli ultimi anni del Cinquecento e nel primo Seicento [...] il momento un rimedio da offrire, ma che sperano evidentemente in un aumento del lavoro tipografico, tale da garantire al gettatore di caratteri guadagni sufficienti.
Come osserva Mario Infelise, le difficoltà dell'Arte sono in parte amplificate ...
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tipografia
tipografìa s. f. [comp. di tipo- e -grafia; cfr. tipografo]. – 1. a. Il sistema di stampa diretta, che si esegue mediante una matrice a rilievo, composta manualmente con caratteri mobili, oppure realizzato mediante un procedimento...
tipografico
tipogràfico agg. [der. di tipografia] (pl. m. -ci). – Della tipografia, che ha relazione con la tipografia, cioè con la stampa che un tempo era a caratteri mobili: arte t.; processi, sistemi t.; officina t., tipografia; macchina...