Pittore (Vic, Lorena, 1593 - Lunéville 1652). Considerato tra i più grandi caravaggisti stranieri, in realtà ha soltanto punti di contatto superficiali con il Caravaggio (impostazione popolaresca, pseudo-realistica, [...] cronaca dell'Abbazia di Saint-Antoine-en-Viennois. Ancora importante per la sua maniera pittorica fu il contatto con i caravaggisti olandesi, soprattutto per i temi e l'uso particolare della luce, e con la pittura francese, i cui orientamenti erano ...
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Pittore (Venezia 1579 circa - ivi 1620). A Roma (dal 1598 circa) fu allievo dello scultore C. Mariani, accostandosi in seguito alla cerchia dei caravaggeschi. S. dimostrò, soprattutto nelle opere del primo [...] in Egitto, 1606, Frascati, eremo dei Camaldolesi; Banchetto del ricco Epulone, Roma, Pinacoteca capitolina), un'interpretazione personale del caravaggismo, moderato da un uso della luce e del colore di tradizione veneziana e da una visione più intima ...
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Pittore (Parigi 1567 - Fontainebleau 1619). Soggiornò a lungo a Roma dove, in contatto con il Cavalier d'Arpino, studiò le opere di Michelangelo e di Caravaggio. Ritornato in Francia, decorò, tra l'altro, [...] la cappella della Ss. Trinità a Fontainebleau (1608-15) ...
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Pittore, nacque a Napoli intorno al 1570; morì nel 1637. L'attività artistica del C. si può fare incominciare dal soggiorno a Napoli del Caravaggio, di cui da principio copiò le opere. In seguito il C. [...] nei lavori a fresco, anche perché la tecnica di questa pittura rendeva difficile l'attuazione del luminismo caratteristico del Caravaggio. Recentemente nella Samaritana al pozzo della galleria di Brera, attribuita già al C., si è trovato il suo ...
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Pittore (Anversa 1597 - ivi 1637). Allievo di A. Janssens, venne in Italia nel 1616 e lavorò a Roma, Firenze e Pisa, subendo l'influsso del Caravaggio; tornato ad Anversa nel 1625, fu progressivamente [...] attratto da P. P. Rubens e A. van Dyck (Cavadenti e Concerto, Prado; Deposizione, Gand, duomo) ...
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Pittore (Riale d'Alagna, Vercelli, 1580 circa - Varallo 1632 o 1633). Formatosi su G. Ferrari, Morazzone, Cerano, a Roma (1600-16 circa) fu influenzato da Caravaggio, O. Borgianni e G. Baglione, col quale [...] collaborò negli affreschi di S. Giovanni in Laterano. Lavorò con il fratello Giovanni al Sacro Monte di Varallo, 1616-24, 1628. Altre opere: Processione del Sacro Chiodo, 1626-28, Cellio, S. Lorenzo; affreschi ...
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Nerdrum, Odd
Nerdrum, Odd. – Artista norvegese (n. Helsingborg 1944). Esponente di punta della figurazione contemporanea norvegese, guarda alla grande pittura seicentesca, da Rembrandt a Caravaggio, [...] approfondendone tanto gli aspetti tecnici quanto le tematiche e riproponendo attraverso un linguaggio essenzialmente visionario e provocatoriamente kitsch, atmosfere senza tempo, ricche di citazioni. I ...
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Amante di Ludovico il Moro, duca di Milano, dal 1494; nel 1497 gli diede un figlio, Giampaolo (m. 1535), che iniziò il ramo dei marchesi di Caravaggio. La cosiddetta Belle Ferronière, quadro attribuito [...] a Leonardo, è forse il suo ritratto ...
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Pittore (Nachičevan´, presso Rostov, 1900 - Roma 1985). Studiò all'Accademia di belle arti di Vienna. Stabilitosi a Roma nel 1923, si ispirò soprattutto a Raffaello e Caravaggio; poi a Parigi (1927-32), [...] studiò Ingres. Dipinse ritratti, nature morte, temi religiosi e allegorici, caratterizzati da effetti di trompe-l'oeil e lenticolari. Scrisse un Trattato sulla pittura (1968) ...
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Pittore (n. Utrecht 1590 circa - m. 1624). Allievo di P. Moreelse in un soggiorno a Roma (1617-1620 circa), si avvicinò, con il conterraneo D. de Haen, al Caravaggio e ai caravaggeschi (Deposizione di [...] S. Pietro in Montorio). Altre opere datate si trovano nei musei di Oslo (1622), Amsterdam (1623), Magonza, Utrecht ...
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caravaggesco
caravaggésco agg. e s. m. (pl. m. -chi). – Del pittore Michelangelo Merisi detto il Caravaggio (1571-1610), con riferimento al suo stile, al suo modo di dipingere: maniera c.; stile c.; scuola caravaggesca. Come s. m., seguace...
deposizione
depoṡizióne s. f. [dal lat. depositio -onis, der. di deponĕre «deporre», part. pass. deposĭtus]. – L’atto di deporre, ma solo in alcuni dei sign. del verbo: 1. Il depositare o depositarsi, al fondo del recipiente, delle parti solide...