CONCINA, Daniele
Paolo Preto
Nato a Clauzetto (Udine) il 2 ott. 1687 da Pietro e Pasqua Cecconia, dopo i primi studi a San Daniele del Friuli e a Invelino di Carnia, frequentò il collegio dei gesuiti [...] buon senso e della buona fede del popolo cristiano sopra quel suo precetto del digiuno da accopiarsi coll'uso delle carni permesso pel solo nocumento del cibo quaresimale (Venezia 1739, 2 ed. 1744, 3 ed. 1756).
Attaccato vivacemente da vari teologi ...
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GIOVANNI da San Gimignano
Silvana Vecchio
Nacque a San Gimignano, presso Siena, probabilmente tra il 1260 e il 1270. Del padre si conosce soltanto il nome, Giacomo, da cui il patronimico Iacoppi o Coppi [...] sopravvivenza. Tuttavia anche nell'Universo ormai sconvolto l'uomo può trarre molti vantaggi dagli animali: può nutrirsi delle loro carni, il cui consumo gli viene consentito da Dio dopo il diluvio, può sfruttare la loro forza per il suo lavoro ...
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GESUALDO, Alfonso
Simona Feci
Nacque a Napoli intorno al 1540 da Luigi, quinto conte di Conza, primo principe di Venosa (dal 1561), e da Isabella Ferella, figlia del conte Alfonso di Muro. Già protonotario [...] dire che chi doppo morte lo trinciasse, troveria che come scrivono alcuni di Santo Ignatio Loyola, che in tutte le parti delle carni se li trovarebbe scritto il nome di Giesù, così nelle sue si trovaria quello del Re" (S. Guerra, Diurnali, p. 54). Ma ...
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FRANCESCO d'Assisi, santo (Francesco di Pietro di Bernardone)
Roberto Rusconi
Nacque ad Assisi, forse il 24 giugno 1182, da Pietro di Bernardone e da Giovanna (il soprannome di Pica della madre è attestato [...] il 17 maggio 1220, e vi avevano adottato in particolare norme relative al digiuno e all'astinenza delle carni. Inoltre sempre più forte si faceva la spinta della gerarchia ecclesiastica verso una regolarizzazione delle istituzioni minoritiche (anche ...
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DELLA ROBBIA, Andrea
Giancarlo Gentilini
Nacque a Firenze il 20 ott. 1435, quartogenito di Marco di Simone lanaiolo, e di una monna Antonia (1413-14 maggio 1444).
Da tempo i Della Robbia avevano rag [...] i Della Robbia si dichiareranno così sensibili. Inoltre nei ritratti e nella lunetta l'invetriatura non ricopre le carni, in origine tinteggiate con colori tradizionali, ora perduti, che consentivano effetti di maggiore verismo: soluzione più tardi ...
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carnato
s. m. e agg. [der. di carne]. – 1. s. m., tosc. Carnagione, soprattutto se bella e colorita: ha un bel c.; Un c. di qualche dea di cielo (L. Lippi). 2. agg., non com. Che ha il colore della carne: una rosa carnata. 3. agg., ant. Incarnato,...
carne s. f. [lat. caro carnis, affine al gr. κείρω «tagliare»]. – 1. Parte muscolare del corpo dell’uomo e degli animali: avere poca, molta c. addosso, essere magro, grasso; e così essere in c., essere bene in c., fare c., rimettersi o tornare...