PERCEZIONE (gr. κατάληψις; lat. perceptio; ted. Wahrnehmung)
Antonio Aliotta
Questo termine è usato da alcuni filosofi in un significato molto largo: Cartesio, p. es., l'usa nel senso di atto conoscitivo [...] (perceptio, sive operatio intellectus) e come modi diversi di percezione considera il sentire, l'immaginare e il comprendere. E in questo significato generico l'adopera anche il Leibniz, che distingue ...
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Filosofo (Mezerny, Ardenne, 1664 - Étrépigny, Champagne, 1729). Studiò teologia nel seminario di Châlons e fu poi parroco di Étrépigny. Influenzato da Montaigne, Cartesio e Bayle, svolse nei suoi manoscritti, [...] intitolati Mon tes tament e pubblicati postumi (alcuni estratti da Voltaire, 1762, e da d'Holbach, 1772; in ed. integrale da R. Charles, 3 voll., 1864), una teoria che pone la materia (intesa come aggregazione ...
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Fermat
Fermat Pierre de (Beaumont-de-Lomagne, Tarnet-Garonne, 1601 - Castres, Tarn, 1665) matematico francese. Fu uno dei più importanti matematici della prima metà del xvii secolo insieme a Cartesio. [...] differenziali di Newton e Leibniz. In geometria sviluppò il metodo della geometria analitica prima e in modo indipendente da Cartesio, pubblicando in latino Ad locos planos et solidos isagoge (Introduzione ai luoghi piani e solidi, vale a dire rette ...
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Lagneau, Jules
Filosofo francese (Metz 1851 - Parigi 1894). Teorizzò un razionalismo morale, che si è sviluppato sotto l’influenza dello spiritualismo francese da Cartesio a Maine de Biran e Lachelier. [...] Ebbe vari discepoli, tra cui i più noti sono Alain e P. Desjardins. I suoi scritti sono stati pubblicati postumi: Fragments (in Revue métaphysique et de morale, 1898); Les célèbres leçons (1926); Célèbres ...
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STORIA DELLA MATEMATICA
Luigi Borzacchini
STORIA DELLA MATEMATICA
Il tempo della scienza senza tempo
La matematica è la più antica e la più immutabile delle discipline. Si può dire che la matematica [...] delle incognite ma anche dei parametri li. Il metodo ha una elegante motivazione matematica (in fondo riconducibile alla intuizione di Cartesio e Fermat che un punto di massimo o minimo è anche un punto multiplo, in cui cioè più soluzioni vengono a ...
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Pronome di 1ª persona, usato cioè dalla persona (o cosa personificata) che parla quando si riferisce a sé stessa. Sia nel linguaggio della filosofia e psicologia sia nell’uso corrente, designa la personalità [...] ha coscienza di sé stesso.
Filosofia
Nella filosofia moderna, il pronome io, sostantivato, diviene oggetto di riflessione filosofica con Cartesio che fa dell’Io che pensa (cogito) la conoscenza «prima e certissima» che si presenta all’intelletto con ...
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esatto
esatto [agg. Der. del part. pass. exactus del lat. exigere nel signif. di "condurre a termine"] [FAF] Scienze e.: sono dette così, da Cartesio in poi, le scienze matematiche, in quanto puramente [...] astratte e deduttive (vertenti cioè su oggetti astratti, ottenuti dal puro ragionamento) e che quindi non sarebbero condizionate dai nostri sensi e dai nostri strumenti di osservazione, come accadrebbe ...
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Des Cartes Rene
Des Cartes (o Descartes) 〈dekàrt〉 Réné [STF] Scienziato e filosofo francese, il cui cognome è da noi più noto nella forma italianizz. Cartesio (←), der. di quella latinizz. Cartesius. ...
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Desargues
Desargues Girard (Lione 1591 - 1661) matematico francese, tra i fondatori della moderna geometria proiettiva. Architetto e ingegnere militare, conobbe e frequentò M. Mersenne, Cartesio, G. [...] de Roberval e forse B. Pascal, e fu apprezzato da P. de Fermat. Attento conoscitore delle opere di Euclide e Apollonio, dotato di profonda intuizione geometrica, coniugò nello studio della prospettiva ...
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Medico, matematico e filosofo (Rovito 1614 - Napoli 1684). Esponente della rivoluzione scientifica del Seicento nell'Italia merid., diffuse qui la nuova filosofia di Bacone, Hobbes, Gassendi, Galilei e [...] Cartesio. Tra i fondatori dell'Accademia degli Investiganti, scrisse numerose opere, talune tuttora inedite, tra cui Progymnasmata physica (1663). ...
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cartesiano
carteṡiano agg. [dal fr. cartésien]. – 1. a. Relativo alle dottrine, ai principî, agli indirizzi del filosofo e matematico francese (1596-1650) René Descartes (latinizz. Cartesius, ital. Cartèsio): il pensiero, il metodo, il dualismo,...
razionalismo
s. m. [der. di razionale1]. – 1. Atteggiamento o movimento che riconosce come fondamento della conoscenza, del giudizio e dell’operare pratico, la ragione e la razionalità: un individuo, uno scienziato, uno scrittore di un lucido...