Rivoluzionario e uomo politico sovietico (n. 1877 - m. Mosca 1936); fu più volte (1903-14) arrestato e deportato per la sua attività rivoluzionaria. Durante la guerra civile (1918-20) fu valido collaboratore [...] Telegrafi, aderì all'opposizione di sinistra ispirata da Trockij; venne quindi espulso dal partito (1927) e deportato nel Caucaso (1928). Dopo aver ritrattato la propria posizione di oppositore venne riammesso nel partito e incaricato di dirigere una ...
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Granduca russo (Pietroburgo 1856 - Antibes 1929), nipote dello zar Nicola I; generale di cavalleria, allo scoppio della prima guerra mondiale nominato comandante supremo dell'esercito, nell'agosto 1914 [...] da A. von Mackensen a Gorlice (2 maggio 1915). Esonerato dalle funzioni e nominato comandante del fronte del Caucaso, riassunse il comando supremo all'atto dell'abdicazione dello zar (15 marzo 1917). Internato in Crimea dal governo rivoluzionario ...
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Chačaturjan, Aram Il´ič
Marta Tedeschini Lalli
Compositore georgiano di origine armena, nato a Tiflis (od. Tbilisi, Georgia) il 6 giugno 1903 e morto a Mosca il 1° maggio 1978. Nell'arco della sua lunga [...] frutto nella musica per film le originali combinazioni di melodie, ritmi, giri armonici e atmosfere modali tipici del Caucaso con forme compositive occidentali che aveva sperimentato nella produzione sinfonica e in quella, rilevante, per il balletto ...
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Teologo e mistico bizantino (n. Costantinopoli 580 - m. nel castello di Schemari, Transcaucasia, 662). Monaco a Crisopoli (Scutari), visse poi nell'Africa settentrionale (626-646). Ebbe parte notevole [...] il monotelismo, l'Ekthesis di Eraclio e il Typos di Costanzo II. Fatto perciò arrestare dall'imperatore, fu esiliato nel Caucaso. M. è un teologo e un mistico che raccoglie la migliore eredità del pensiero greco e della patristica cristiana ...
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Generale (Pietroburgo 1794 - Skornjakovo, nell'odierna oblast´ di Lipeck, 1866). Si segnalò in tutte le campagne dal 1812 al 1815; poi (1817) comandò una spedizione a oriente del Mar Caspio e (1828-29) [...] e contro la Turchia. Domata la rivoluzione polacca del 1831, fu inviato in Egitto per negoziarvi la pace. Caduto in disgrazia (1838), fu richiamato in servizio solo dieci anni dopo; preposto (1864) al corpo di spedizione del Caucaso, conquistò Kars. ...
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Nobili greci, detti gli "apostoli degli Slavi" (Cirillo 827-869; Metodio 815 circa - 885), erano figli del magistrato Leone, legato alla corte di Bisanzio. Alla morte del padre, sotto la protezione del [...] in un monastero sull'Olimpo di Bitinia. Donde, inviati (860) dall'imperatore presso i pagani Cazari (dislocati fra il Caucaso e il Don) per convertirli, riuscirono ad attuare il loro avvicinamento politico a Bisanzio. Poi nell'863 furono inviati a ...
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Armeno (m. Proti 944), di umili origini, sotto il regno di Leone IV il Filosofo e di Alessandro (886-913) raggiunse i più alti gradi dell'esercito; divenuto suocero di Costantino VII Porfirogenito, si [...] a far pace coi Bulgari, attirandoli nell'orbita dell'Impero; in Asia legò a sé i principi di Armenia e del Caucaso, mentre sotto la sua guida e del generale Giovanni Curcuas si riprendeva l'offensiva contro gli Arabi dopo tre secoli di politica ...
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Regista (n. Tbilisi 1903 - m. 1943); uno dei padri fondatori del cinema georgiano. Poeta, regista di spettacoli teatrali, esordì nel 1927 con Gjulli, cui seguirono i notevolissimi Eliso (1928) e Dvadcat´ [...] e drammatica, che influenzarono durevolmente la cinematografia del suo paese, alcuni episodî della storia travagliata delle genti del Caucaso. n Il figlio El´dar (n. Tbilisi 1933) è regista cinematografico. Esordì nel 1958 con Legenda o ledjanom ...
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Coreografo (Astrachan´ 1907 - Mosca 1984). Allievo della scuola statale di ballo di Pietrogrado, esordì nel 1929 a Kiev come coreografo e si perfezionò poi a Leningrado affermandosi al teatro Kirov con [...] . di coreografia nell'Istituto d'arte teatrale Lunačarskij di Mosca (1942-46). Tra le sue coreografie si ricordano: Il prigioniero del Caucaso (mus. di Asaf´ev, 1938), Il cavaliere di bronzo (mus. di R. M. Glier, 1949), e soprattutto Cenerentola di S ...
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Compositore e critico musicale (Vilna 1835 - Pietroburgo 1918). Figlio di padre francese e di madre lituana, di professione generale del genio e prof. di scienza delle fortificazioni nell'accademia militare [...] Gruppo dei cinque, con Balakirev, Musorgskij, Borodin e Rimskij-Korsakov, e scrisse opere teatrali (Il prigioniero del Caucaso, 1857-1883; G. Ratcliff, 1869; Angela, 1876; Il filibustiere, 1894), composizioni per orchestra, liriche vocali da camera ...
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caucasico
caucàṡico agg. e s. m. (f. -a; pl. m. -ci). – Del Caucaso, sistema montuoso dell’Eurasia che si eleva fra il Mar Nero e il Mar Caspio; della Caucasia, regione che si estende tra il Mar Nero e il Mar Caspio: rilievi c.; popoli c.,...
transcaucasico
transcaucàṡico agg. [der. di Caucaso, col pref. trans-] (pl. m. -ci). – Che è al di là del Caucaso, della Transcaucasia (come viene chiamata la regione che comprende Georgia, Armenia e Azerbaigian): ferrovia t., la ferrovia...