In biochimica, proteina (peso molecolare ca. 70.000) secreta dai linfociti T dopo che questi si sono legati alle cellule che presentano l’antigene di riconoscimento. Nel punto di contatto con i linfociti [...] , la p. provoca la lisi della membrana delle cellule bersaglio e, aggregandosi, forma pori sulla membrana cellulare stessa. L’interazione di un linfocita T citotossico con una cellula che presenta un complesso antigene estraneo MHC di classe I (➔ HLA ...
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tubercolina Estratti totali o parziali di bacilli tubercolari con cui viene effettuata l’intradermoreazione (➔). Dalla vecchia t. di Koch (anche nota come old tuberculin) attorno alla metà degli anni [...] kansasii ecc.).
Le basi immunologiche della risposta individuale alla t. sono legate alle reazioni dell’immunità cellulare (➔ immunità), con importante coinvolgimento dei linfociti T. La t., introdotta nella cute di un soggetto con infezione in ...
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trombina Enzima proteolitico, appartenente al gruppo delle proteasi a serina (➔ proteasi), che converte il fibrinogeno in fibrina nel processo di coagulazione del sangue. La t., nota anche come fattore [...] .) sono usati come emostatici locali in chirurgia.
Interagendo con piccole quantità di t., un particolare recettore delle cellule endoteliali, la trombomodulina, forma un complesso capace di attivare una proteina plasmatica anticoagulante in grado di ...
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Linea cellulare linfocitaria (natural killer cell) in grado di svolgere una funzione citolitica non dipendente dal riconoscimento preliminare dell’antigene. A differenza dei linfociti T citotossici che [...] NK sembrano subire un’inibizione dal contatto con le molecole MHC di classe 1, mentre la loro assenza sulle cellule bersaglio avrebbe una funzione di stimolo. È probabile che l’azione delle NK sia mediata da due recettori; nel primo caso il legame ...
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Schekman, Randy Wayne. – Biologo statunitense (n. Saint Paul 1948). Dopo aver conseguito la laurea in Scienze molecolari presso l’Università della California nel 1971, nel 1975 ha conseguito un dottorato [...] insieme a J.E. Rothman. Nel 2013 è stato insignito del Premio Nobel per la medicina insieme a J.E. Rothman e T.C. Südhof per le scoperte nei meccanismi che regolano il traffico di vescicole, uno dei più importanti sistemi di trasporto all’interno ...
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tunica storia Indumento usato presso i popoli antichi e soprattutto presso i Romani, che lo indossavano direttamente sul corpo: di lana o di lino, con maniche fino al gomito o senza maniche, lunga fino [...] , dello stomaco ecc.) o a rivestimenti di altri (t. vaginale e t. albuginea del testicolo). botanica Parte esterna dell’apice vegetativo del caule, costituita da 1 o 2 oppure di rado 3 o 4 strati di cellule che si dividono solo anticlinalmente, cioè ...
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teleutospora Tipo di spora duratura (detta anche teliospora), binucleata, presente nei Funghi Basidiomiceti, ordine Uredinali, parassiti delle Poacee. Le t. si formano alla fine dell’estate, quando la [...] chiamati teleutosori o teli; sono costituite di 2 o più cellule, sovrapposte, con membrana molto ispessita, e sono ricche di sostanze di riserva. L’aspetto è vario, dato che le t. possono essere sessili o peduncolate, libere o immerse in una ...
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tubulo anatomia e medicina Elemento morfologico cilindrico di organi per lo più ghiandolari. T. renali Lunghi tubuli epiteliali che, insieme ai glomeruli di Malpighi, costituiscono i nefroni del rene; [...] cellule epiteliali provviste di microvilli, chiamate nefrociti. Tubulodisplasia Quadro morboso caratterizzato da alterazioni displastiche dei t verso l’esterno per mezzo di un poro; i t. formano uno strato sulla pagina inferiore del corpo fruttifero ...
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tilla In botanica, estroflessione, in forma di vescichetta, di alcune cellule del parenchima legnoso nella cavità di un vaso (tracheide o trachea) adiacente. Per la presenza di varie t., che alla fine [...] talvolta la sua pervietà, così che in certi casi esso può funzionare come magazzino di riserva di granuli di amido. Le t. si formano in molte piante, particolarmente alla fine del periodo vegetativo, in alcuni casi in seguito a una ferita che leda ...
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Ordinamento dei vari tipi di cellule in un dato tessuto biologico; in particolare, quello delle cellule della corteccia cerebrale. Le prime osservazioni di c. si devono a J.-G.-F. Baillarger che nel 1840 [...] scoprì la disposizione a sei strati della corteccia cerebrale; nella seconda metà del secolo T. H. Meynert, W. A. Bec e C. von Economo dimostrarono che la stratificazione presenta nelle singole zone variazioni che permettono la suddivisione della ...
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t, T
(ti, ant. o region. te 〈té〉) s. f. o m. – Diciannovesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva da quella del tau greco, identico nella maiuscola (che a sua volta è una modificazione del segno dell’alfabeto fenicio, dove aveva...
linfocito
(o linfocita) s. m. [comp. di linfo- e -cito (o -cita)]. – In biologia, cellula presente nel sangue (dove rappresenta una particolare serie di leucociti) e nei varî organi linfatici (linfonodi, milza, timo, ecc.), che svolge ruoli...