tubercolina Estratti totali o parziali di bacilli tubercolari con cui viene effettuata l’intradermoreazione (➔). Dalla vecchia t. di Koch (anche nota come old tuberculin) attorno alla metà degli anni 1930, mediante passaggi di filtrazione, precipitazione, frazionamento e dialisi, si è passati alla preparazione del PPD (purified protein derivative), diventato lo standard di riferimento per l’esecuzione di reazioni cutanee. Le nuove t. si caratterizzano per avere una più alta concentrazione di componenti specie-specifiche, permettendo di ridurre il rischio di reazioni crociate e facilitando la discriminazione nell’interpretare una cutireazione positiva per Mycobacterium tuberculosis o per altri micobatteri (Mycobacterium avium, Mycobacterium fortuitum, Mycobacterium kansasii ecc.).
Le basi immunologiche della risposta individuale alla t. sono legate alle reazioni dell’immunità cellulare (➔ immunità), con importante coinvolgimento dei linfociti T. La t., introdotta nella cute di un soggetto con infezione in atto o con pregressa infezione (passata anche del tutto inapparente), stimola la liberazione di citochine da parte di linfociti T: nella sede nella quale è stato inoculato il prodotto si osserva, dopo 48-72 ore, un infiltrato ricco di cellule linfocitarie e macrofagi quasi a ricordare la genesi del granuloma tubercolare. Partecipa alla reazione alla t. una componente infiammatoria vascolare con edema in situ.