trasduzione In biologia molecolare e cellulare, t. del segnale: la capacità di una cellula di convertire uno stimolo esterno in una particolare risposta cellulare (➔ recettore).
In genetica, processo di [...] . Se il DNA batterico trasportato dal fago non si integra nel cromosoma del batterio ospite, la t. è detta abortiva. In questa condizione il DNA introdotto nella cellula non può replicarsi e viene trasmesso unilateralmente, cioè soltanto a una delle ...
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tirosina Amminoacido aromatico, di formula HOC6H4CH2CHNH2COOH. Si presenta in cristalli aghiformi, poco solubili in acqua: dall’idrolisi proteica si ottiene la t. levogira. La t. si combina stabilmente [...] della tirosinchinasi anche dopo la dissociazione dell’EGF dal recettore.
La comparsa di t. nelle urine è indice di importante e irreparabile lesione delle cellule epatiche, o, di un grave disturbo metabolico, geneticamente determinato, la tirosinosi ...
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Genetista statunitense (n. Los Angeles 1939). Vincitore nel 2001, insieme a R. T. Hunt e P. M. Nurse, del premio Nobel per la medicina o la fisiologia per i suoi studi riguardanti la regolazione del ciclo [...] research center di Seattle. Nel 2001 gli è stato assegnato, insieme a R. T. Hunt e P. M. Nurse, il premio Nobel per la medicina o fisiologia per i suoi studi riguardanti la regolazione del ciclo cellulare negli Eucarioti. In partic., H. ha rivolto i ...
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transferrina In biochimica, proteina plasmatica (peso molecolare 78.000) trasportatrice del ferro. La t. è una β1-glicoproteina monometrica, sintetizzata dal fegato, con due siti di legame per il ferro. [...] cui ambiente acido favorisce il distacco del Fe dalla transferrina. Successivamente, il complesso recettore-t. senza ferro ritorna sulla superficie cellulare, dove la t. è rilasciata per essere utilizzata dal plasma e il recettore è di nuovo libero ...
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tripsina Enzima proteolitico prodotto dalla parte esocrina del pancreas sotto forma di proenzima inattivo (tripsinogeno). Appartiene al gruppo delle triptasi, a loro volta parte delle proteasi (➔ proteine), [...] ottimale in zona alcalina e attivi sui gruppi carbossilici.
La t. catalizza esclusivamente l’idrolisi dei legami peptidici dal lato carbossilico e distruggere in questo modo le stesse cellule pancreatiche che le stanno sintetizzando (processo ...
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Biochimico statunitense (n. New York 1952). Laureatosi in chimica e fisica alla Harvard University (1972), ha conseguito il PhD in fisiologia all'univ. inglese di Cambridge (1977), dove poi è stato ricercatore [...] all'univ. di Cambridge, T. era riuscito a seguire all'interno delle cellule il livello del calcio responsabile dei colori fino ad comprendere l'arancio, il rosso e il porpora. T. ha ricevuto per le sue ricerche numerosi riconoscimenti, tra cui il ...
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In biochimica, proteina (peso molecolare ca. 70.000) secreta dai linfociti T dopo che questi si sono legati alle cellule che presentano l’antigene di riconoscimento. Nel punto di contatto con i linfociti [...] , la p. provoca la lisi della membrana delle cellule bersaglio e, aggregandosi, forma pori sulla membrana cellulare stessa. L’interazione di un linfocita T citotossico con una cellula che presenta un complesso antigene estraneo MHC di classe I (➔ HLA ...
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tubercolina Estratti totali o parziali di bacilli tubercolari con cui viene effettuata l’intradermoreazione (➔). Dalla vecchia t. di Koch (anche nota come old tuberculin) attorno alla metà degli anni [...] kansasii ecc.).
Le basi immunologiche della risposta individuale alla t. sono legate alle reazioni dell’immunità cellulare (➔ immunità), con importante coinvolgimento dei linfociti T. La t., introdotta nella cute di un soggetto con infezione in ...
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trombina Enzima proteolitico, appartenente al gruppo delle proteasi a serina (➔ proteasi), che converte il fibrinogeno in fibrina nel processo di coagulazione del sangue. La t., nota anche come fattore [...] .) sono usati come emostatici locali in chirurgia.
Interagendo con piccole quantità di t., un particolare recettore delle cellule endoteliali, la trombomodulina, forma un complesso capace di attivare una proteina plasmatica anticoagulante in grado di ...
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Linea cellulare linfocitaria (natural killer cell) in grado di svolgere una funzione citolitica non dipendente dal riconoscimento preliminare dell’antigene. A differenza dei linfociti T citotossici che [...] NK sembrano subire un’inibizione dal contatto con le molecole MHC di classe 1, mentre la loro assenza sulle cellule bersaglio avrebbe una funzione di stimolo. È probabile che l’azione delle NK sia mediata da due recettori; nel primo caso il legame ...
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t, T
(ti, ant. o region. te 〈té〉) s. f. o m. – Diciannovesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva da quella del tau greco, identico nella maiuscola (che a sua volta è una modificazione del segno dell’alfabeto fenicio, dove aveva...
linfocito
(o linfocita) s. m. [comp. di linfo- e -cito (o -cita)]. – In biologia, cellula presente nel sangue (dove rappresenta una particolare serie di leucociti) e nei varî organi linfatici (linfonodi, milza, timo, ecc.), che svolge ruoli...