In paletnologia, deposito formato da ceneri e gusci di molluschi, situato all’aperto o in grotte, in Algeria e Tunisia. L’industria silicea è di tipo capsiano (➔), con i cosiddetti coltelli da chiocciolai. ...
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tomba Luogo, ambiente naturale o artificiale, struttura o complesso architettonico, in cui vengono deposti i resti mortali (cadavere, ossa, ceneri) di una o più persone.
L’antichità
La t. è punto di riferimento [...] fondamentale per la ricerca archeologica e fonte di dati, in quanto i corredi in essa contenuti sono omogenei, costituiti da manufatti coevi che permettono di individuare la natura dei riti funerari, i ...
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urna archeologia Presso gli antichi, vaso in genere. In particolare, u. cineraria, recipiente di terracotta, pietra, vetro o metallo, usato per custodire le ceneri e i residui ossei di una salma dopo [...] pietra o marmo scolpito con scene figurate e motivi decorativi, festoni, uccelli. Le ceneri di personaggi imperiali si custodivano in u. di metallo prezioso, come quella con le ceneri di Traiano, già nella cella ai piedi della colonna omonima. Con il ...
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MARATONA, Pittore di
E. Paribeni
Ceramografo attico, della tecnica a figure nere, che prende il nome dalle più curate, o se si vuole dalle meno spiacevoli delle numerose lèkythoi rinvenute sopra lo [...] strato delle ceneri dei caduti nel tumulo di Maratona. Il riferimento cronologico è per noi di importanza capitale in quanto la presenza di almeno sette lèkythoi dovute alla mano del nostro pittore - per altre troppo povere non vi è possibilità di ...
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Nel mondo romano, luogo destinato al sacrificio agli dei per mezzo del fuoco. Era di pietra o di metallo oppure anche di terra. Fu detto a. anche l’altare della tomba e il cippo o l’urna delle ceneri. ...
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Comune della prov. di Napoli (12,4 km2 con 25.755 ab. nel 2008), situato nella piana del fiume Sarno, presso le pendici orientali del Vesuvio. È sorto e si è sviluppato nel 19° sec., dapprima col nome [...] dal quale si riprese rapidamente; ma nel 79 la grandiosa eruzione del Vesuvio la seppellì sotto uno strato di lapilli e ceneri alto 6-7 metri. Di questa sciagura, nella quale andarono distrutte, oltre P., Stabia ed Ercolano, rimane la descrizione in ...
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In archeologia, con riferimento agli antichi Romani, vaso di uso comune per lo più panciuto e fornito di coperchio. Le o. erano particolarmente usate nella cucina per cuocere le vivande o conservare i [...] cibi. Furono anche usate per raccogliere le ceneri del defunto, particolarmente nel 1° sec. a.C. e nel 1° d.C., prima che prevalesse il rito dell’inumazione; le o. funerarie, che portavano sulla pancia o sul coperchio il nome del defunto, erano di ...
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L'archeologia delle pratiche funerarie. Europa tra preistoria e protostoria
Enrico Pellegrini
Daniele Vitali
Luca Bachechi
Le aree sepolcrali: l'organizzazione interna e il rapporto con l'insediamento, [...] sec. a.C.). In questo periodo prevale, in gran parte dell'Europa, il rito della cremazione che prevede la raccolta delle ceneri dei defunti in ossuari a loro volta deposti in fosse praticate nel terreno nell'ambito dei cosiddetti Campi d'Urne. In ...
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Colle presso Settimo San Pietro, a 13 km da Cagliari, dove vicino alle rovine di un nuraghe è stato trovato un pozzo sacro con scala che conduce a una camera a thòlos, costruita con piccole pietre dopo [...] che il nuraghe cessò dal suo uso primitivo. Accanto vi era un pozzo votivo trovato pieno di ceneri e carboni. Alle falde del colle sono i resti di capanne di età nuragica e romana. Poco distante sono state rinvenute tombe a cista della cultura di ...
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cenerata
s. f. [der. di cenere]. – 1. Acqua fatta bollire insieme con cenere, usata per ammollire legumi, per ricoprire le forme di cacio o anche per ripulire oggetti di metallo lavorato. 2. tosc. Lo stesso che ceneraccio, nei sign. del n....