GIOVANNI di Fécamp
Tommaso Di Carpegna Falconieri
di Nato verso il 990, di G. si hanno poche notizie. Perfino il modo di denominarlo è incostante: per il luogo di nascita è detto da alcuni "di Ravenna", [...] e il bisogno di contemplazione. G., che si sentiva pastore ed eremita al contempo, è un rappresentante della crisi del cenobitismo tipica del periodo, condivisa per esempio dal conterraneo Pier Damiani, con cui egli potrebbe essere stato in contatto ...
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BENEDETTO, santo
Luigi Salvatorelli
Silvana Simonetti
Mentre per la data della morte di B. abbiamo - come si spiegherà in fine - un termine a quo (non prima della fine del 546), nulla di simile possediamo [...] nutrice, nel minuscolo paese di Effide (oggi Affile) non lontano da Subiaco, entrando a far parte di una libera colonia cenobitica, in cui (a giudicare almeno da lui) ciascuno provvedeva per proprio conto alla vita materiale. E qui Gregorio registra ...
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GUGLIELMO da Vercelli, santo
Giancarlo Andenna
Non si conoscono né la data né il luogo di nascita, né la famiglia da cui G. ebbe origine; tuttavia, poiché le fonti medievali lo designano sempre con [...] . 53-63; C. Brühl, Diplomi e Cancelleria di Ruggero II, Palermo 1983, pp. 149-157; G. Vitolo, Eremitismo, cenobitismo e religiosità laica nel Mezzogiorno medievale. A proposito di alcune recenti pubblicazioni, in Benedictina, XXXI (1984), pp. 531-540 ...
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MESSINA
F. Campagna Cicala
(gr. Ζάγϰλη, Μεσσήνη; lat. Mesana)
Città della Sicilia nordorientale, capoluogo di provincia, posta sulla costa occidentale dello stretto che proprio da essa prende il nome.
Architettura [...] forse di un pluteo, con la raffigurazione di un leone (Mus. Regionale, inv. nr. 262).L'impulso alla rinascita del cenobitismo basiliano fu in un certo senso istituzionalizzato dallo stesso Ruggero II, quando fondò nel 1131 l'archimandritato messinese ...
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Abbazia
Marina Righetti Tosti-Croce
Il termine a., che deriva dal lat. tardo abbatia (da abbas, -atis 'abate'), indica sia un monastero sui iuris, cioè autonomo, sufficiente a se stesso, che possiede [...] , ma anche poi, quasi immediatamente, e soprattutto nell'accezione occidentale, vale per luogo di abitazione di una comunità cenobitica - il termine a. comporta il significato di una strutturazione più complessa per servire agli scopi di una comunità ...
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Il cristianesimo armeno
Dalla prima evangelizzazione alla fine del IV secolo
Riccardo Pane
A oriente della penisola anatolica, in una vasta area compresa fra il mondo greco, quello siriaco e quello [...] come attestato in Agatangelo (§§ 846; 861), P῾awstos Buzand (III 14; V 27-28) e Koriwn (§§ 4; 22); forme di cenobitismo non comparirebbero che dopo il VI secolo. Non ci sentiamo di condividere questa opinione: vi sono infatti testimonianze abbastanza ...
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Giustiniano e le riforme religiose
Philippe Blaudeau
Il ritratto di Giustiniano è più famoso di quello di Costantino, e non solo per le sculture, le monete o i mosaici, in particolare quello di S. Vitale [...] delle priorità dell’imperatore sembra essere quella di inquadrare rigorosamente la vita monastica. Egli la identifica nel cenobitismo, insiste soprattutto sull’assoluta separazione dei sessi e pone le comunità costituite sotto la necessaria guida dei ...
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cenobitico
cenobìtico agg. [der. di cenobita] (pl. m. -ci). – Di o da cenobita, proprio dei cenobiti: vita c. (anche in senso fig., vita austera, appartata); disciplina cenobitica. ◆ Avv. cenobiticaménte, al modo dei cenobiti.