Estetica del cinema
Emilio Garroni
L'espressione estetica del cinema (come ogni altra espressione che leghi la parola estetica a un'arte particolare: estetica della pittura, della musica, e così via) [...] i quali si cita in particolare il cinema e i suoi procedimenti metonimici (David W. Griffith) e metaforici (CharlieChaplin). Proliferarono allora semiologie o semiotiche della pittura, dell'architettura, della musica, e così via, e il cinema, pur ...
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Architettura
Alessandro Cappabianca
Il rapporto tra architettura e cinema
Spazialità del cinema e spazio dell'architettura
Il rapporto tra a. e cinema, ricco di implicazioni, scambi e sfumature, non [...] interi edifici, spazi interni o arredamenti) in vista della sua distruzione, in ciò riprendendo spunti dal cinema muto, da CharlieChaplin a Buster Keaton.
Al di fuori di Hollywood, del resto, la lotta secolare del corpo del comico (per essenza goffo ...
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GASSMAN, Vittorio
Raffaella Di Tizio
GASSMAN (in origine Gassmann), Vittorio
Nacque a Struppa, comune indipendente da Genova fino al 1926, il 1° settembre del 1922, secondo figlio di Heinrich, ingegnere [...] delusione, molti «miti della [sua] giovinezza» (ibid., pp. 87, 89). Assistette anche alle riprese di Limelight di CharlieChaplin (ibid., pp. 95-96), ma l’esperienza fu soprattutto quella di un progressivo disincanto. Recitò in quattro film (oltre ...
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Francia
Paolo Marocco
Cinematografia
In F. nacque ufficialmente il cinema: il 28 dicembre 1895 i fratelli Louis e Auguste Lumière organizzarono al Grand Café di Parigi il primo spettacolo pubblico e [...] , basato su una gestualità precisa e spesso ironica: il suo soggiorno negli Stati Uniti (1916-1923) influenzò CharlieChaplin, che dichiarò di essergli debitore. L'idea più significativa fu però quella di Feuillade, della Gaumont, che inventò ...
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URSS
Mino Argentieri
Cinematografia
Alla definizione data da Lenin del cinema come l'arte di maggior rilievo per i comunisti si deve se intenti conoscitivo-propagandistici e creatività artistica non [...] di espansione. Inoltre, c'era stato nella comunità dei cineasti qualche tentennamento, il dubbio (lo stesso di CharlieChaplin, Friedrich W. Murnau, René Clair e molti altri) che le conquiste linguistiche di un decennio aureo fossero vanificate ...
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Censura
Mino Argentieri
Giuliana Muscio
Parte introduttiva
di Mino Argentieri
In ogni parte del mondo, sin dalle prime apparizioni, il cinema ha suscitato timori a causa del potere di suggestione che [...] William Wyler, The garden of Allah (1936; Il giardino di Allah) di Richard Boleslawski, Modern times (1936; Tempi moderni) di CharlieChaplin, Fury (1936; Furia) e You only live once (1937; Sono innocente) di Fritz Lang, The adventures of Marco Polo ...
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Cannes, Festival di
Ettore Zocaro
Bruno Roberti
Il Festival international du film di Cannes, uno dei festival cinematografici più famosi nel mondo, è riuscito negli anni ad affermare il proprio prestigio [...] ), il talento funambolico dell'attore-regista Jacques Tati fu paragonato dai critici per sottigliezza e poesia a quello di CharlieChaplin: la consacrazione definitiva giunse nel 1958 con il premio della giuria a Mon oncle (Mio zio). Un altro segnale ...
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Spagna
Nuria Vidal
Cinematografia
Cinematografia tra le più importanti in Europa, quella spagnola è rimasta per molti anni quasi completamente sconosciuta (il franchismo ha infatti alzato una barriera [...] di film proibiti durante il franchismo rese possibile la proiezione di titoli quali The great dictator (1940) di CharlieChaplin, Viridiana di Buñuel, Teorema (1968) di Pier Paolo Pasolini, Ultimo tango a Parigi (1972) di Bernardo Bertolucci, o ...
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Pittura
Antonio Costa
Il rapporto tra pittura e cinema
Il pittorico e il filmico
Das Cabinet des Dr. Caligari (1920; Dott. Calligari, noto anche come Il gabinetto del dottor Caligari) di Robert Wiene [...] illustrare la tesi dell'identità di cinema e arti figurative, Ragghianti porta gli esempi di Georg Wilhelm Pabst e CharlieChaplin. Scegliendo autori tanto diversi, il critico vuole dimostrare che il suo metodo funziona non solo se i film presentano ...
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Divismo
Samuel Thomas
Il fenomeno del d. è direttamente legato alla cultura di massa del Novecento e, in origine, al medium per eccellenza di questa cultura, il cinema. Nel 19° sec. erano già emerse [...] divenuta 'la fabbrica americana delle risate' grazie a un genere specifico, quello della slapstick comedy. Sennett scoprì CharlieChaplin, insieme al quale costruì il personaggio di Charlot, che integrava il burlesque con la sua arte della pantomima ...
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(pop. pantomina) s. f. [dal fr. pantomime (s. f.), diversificatosi nel genere da pantomime (s. m.) «pantomimo», che è dal lat. pantomimus (v. pantomimo)]. – 1. Rappresentazione scenica muta, in cui l’azione è affidata unicamente al gesto, all’espressione...