Bianco e nero
Vieri Razzini
Percezione e convenzione
Il b. e n., che è stato per circa quattro decenni una semplice mancanza dovuta a una tecnologia imperfetta, rientra in quella "deviazione dalla concezione [...] .Altrettanto definitivo nella composizione dell'immagine è l'abito nero, a partire dal costume per eccellenza, quello del vagabondo CharlieChaplin: la marsina e la bombetta sono un segno grafico che serve a dar rilievo al protagonista in un mondo di ...
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Cinema nel cinema
Pietro Piemontese
Il metacinema
Al cinema, gli avvenimenti sembrano raccontarsi autonomamente tanto assomigliano al modo in cui si vedono nella quotidianità. Il cinema intrattiene [...] in L'enfant sauvage (1969; Il ragazzo selvaggio) e in La nuit américaine. E naturalmente, e da sempre, Buster Keaton e CharlieChaplin. Ma è lo schermo lacerato a fornire una metafora incisiva del cinema di una volta: in Another 48 hrs (1990; Ancora ...
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Lingua del film
Sergio Raffaelli
La parola, classificata in ambito teorico fra gli elementi non essenziali del linguaggio cinematografico, risulta di fatto una componente quasi immancabile dei film [...] delle autorità; per es., Giannini si vantò di avere 'migliorato' fra gli altri The circus (1928; Il circo) di CharlieChaplin e The crowd (1928; La folla) diretto da King Vidor; e, sotto l'incipiente regime fascista, prudenza autocensoria consigliò ...
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Regista
Lucilla Albano
La nascita della regia, agli inizi del 20° secolo, vide l'affermazione di una nuova figura e di un nuovo ruolo di artista e di creatore, in ambito sia teatrale sia cinematografico. [...] dello schermo. Guardando soltanto agli Stati Uniti si possono fare i nomi di David Wark Griffith, Mack Sennett, CharlieChaplin, Thomas Ince, Rex Ingram, Cecil B. DeMille, Marshall Neilan, Frank Borzage. In quegli anni, soprattutto nel cinema, fare ...
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Movimenti di macchina
Dario Tomasi
Ogni singola ripresa di un film può essere statica o dinamica. Nel primo dei due casi ci si trova di fronte a un'inquadratura fissa, nel secondo invece a un movimento [...] metà degli anni Dieci, invece, come David Harum (1915) di Allan Dwan e The vagabond (1916; Il vagabondo) di CharlieChaplin, sono presenti carrelli che si muovono con maggior velocità, si avvicinano di più agli attori e attraversano lo spazio in ...
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Recitazione
Luigi Squarzina
Fin dalle origini del cinema la r. si orientò nelle due direzioni adottate dalla nascente industria, da una parte il trasferimento dell'attore di teatro davanti all'operatore, [...] Sennett. Da questo cinema, più che dal romanzesco di Griffith, sarebbe emersa l'umanità eccentrica e dolente di CharlieChaplin/Charlot, qualcosa che nell'ammirazione universale andò ben oltre la recitazione fine a sé stessa rimanendo un unicum, una ...
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Guerra, film di
Mino Argentieri
Il f. di g. si configura come la messa in scena di un conflitto drammatico, storicamente identificato nei suoi riferimenti, in cui l'evento bellico non si limita a fare [...] nell'opinione pubblica americana correnti di simpatia per le decisioni del presidente Th. W. Wilson. Persino CharlieChaplin, spirito libero e ribelle, nella pungente satira di Shoulder arms (1918; Charlot soldato) immaginò parodisticamente che ...
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Costumi
Mario Verdone
Nello spettacolo i c. sono per loro natura drammaturgicamente 'espressivi'. Nell'atto primo di Amleto, Polonio afferma che "una delle prime qualità del vestimento è la sua espressività". [...] le soluzioni di figurazione e di racconto che i grandi del cinema possono trovare, offrendo riassuntive caratterizzazioni dei personaggi. CharlieChaplin appare nel film The kid (1921; Il monello) disteso sotto una povera coperta. È il momento di ...
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Melodramma
Massimo Marchelli
Genere non omogeneo ma consolidato nella tradizione culturale ‒ teatrale, musicale e letteraria ‒, il m. si è imposto anche sullo schermo da quando il cinema ha cominciato [...] perché, pur privo di parole e suoni, poteva far conto su gestualità ed espressioni necessariamente enfatizzate, e lo stesso CharlieChaplin non ne rimase indenne. La sua comicità lasciò infatti spazio almeno un paio di volte a emozioni apertamente ...
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Commedia all'italiana
Masolino d'Amico
La locuzione commedia all'italiana, che definisce un genere di cinema comico-satirico di matrice neorealista, diventò corrente solo negli anni Settanta, quando [...] Sordi, il quale si era costruito un personaggio che, diversamente da tutti quelli dei comici cinematografici precedenti, da CharlieChaplin a Totò, non solo non era fisicamente ridicolo, ma non era nemmeno simpatico: non faceva smorfie, non era ...
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(pop. pantomina) s. f. [dal fr. pantomime (s. f.), diversificatosi nel genere da pantomime (s. m.) «pantomimo», che è dal lat. pantomimus (v. pantomimo)]. – 1. Rappresentazione scenica muta, in cui l’azione è affidata unicamente al gesto, all’espressione...