Sostanza prodotta dalle piante superiori, che esercita nell’organismo vegetale una funzione analoga a quella degli ormoni nell’organismo animale. Con il termine f. vengono indicate anche alcune sostanze [...] f. naturali.
I più noti f. naturali sono le auxine, che si trovano nelle piante in quantità minime e possono essere reperite anche di cui inibiscono la germinazione. In concentrazioni elevate (10-3 M o più) quasi tutti i f. hanno azione erbicida. ...
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Proteine contenenti il 60-85% in massa di carboidrati, le quali lubrificano e proteggono i tessuti contro insulti meccanici, agenti chimici e batteri. I gruppi oligosaccaridici (acido sialico, N-acetilgalattosammina, [...] e di alopecia. Per la mucinosi cutanea ➔ mixodermia.
Hanno il nome generico di mucinasi gli enzimi che liberano i gruppi oligosaccaridici delle m., favorendo, con la loro azione mucinolitica, la diffusione di sostanze iniettate nel derma o in altri ...
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Amminoacido raro avente formula HOOC−CH(NH2)−(CH2)− CH(OH)−CH2−NH2. È presente come costituente del collageno, di una proteina del sistema del complemento e della proteina dello smalto embrionale. Viene [...] prodotto per idrossilazione della lisina a opera della lisinaidrossilasi durante la traduzione degli m-RNA delle proteine sopra menzionate, prima che le catene polipeptidiche si liberino dal ribosoma. Nel collageno, in particolare, il gruppo OH dei ...
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Genere (Chlamydia) di batteri gram-negativi. In passato, la loro filtrabilità e la difficoltà a individuarli al microscopio ottico li fece classificare come virus; in seguito furono considerati come forme [...] troppo voluminosi, oltre a essere sensibili alle tetracicline. F.M. Burnet nel 1960 propose il termine Magnovirus, poi prevalse il la tassonomia dell’American Society for Microbiology, che ha definitivamente classificato questi microrganismi tra i ...
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(ebr. Gālīl) Nome storico con il quale si designa la parte settentrionale dell’altopiano della Palestina limitato a N dalle pendici meridionali del Libano, a S dalla vasta piana di Esdrelon, a E dal fiume [...] fino alla piana di Esdrelon, su cui domina il Monte Tabor (588 m). È la zona più piovosa della Palestina. Le sorgenti sono abbastanza differenzia dal Neandertal per il frontale alto e stretto, che ricorda un tipo australoide.
Per la storia della G ...
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Biologo italiano dello sviluppo (n. Palermo 1933 - m. 2016). Prof. presso l'Univ. di Palermo, ha insegnato istologia ed embriologia, anatomia comparata e (dal 1993) biologia dello sviluppo; ha inoltre [...] 83) del Comitato Scientifico dell'Istituto Superiore di Sanità di Roma e, dal 1989 al 1995, del CNR. La sua attività scientifica, che ha utilizzato come modello il riccio di mare, è stata volta allo studio dei meccanismi alla base dello sviluppo e ha ...
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Biologia
Costituzione segmentale (o metamerica) del corpo di molti animali, Anellidi, Artropodi e Vertebrati, in cui uno o più organi si ripetono nei metameri o segmenti successivi. La m. può essere più [...] da non lasciare più traccia della primitiva segmentalità. La m. ha origine nella ripetizione dei segmenti mesodermici o somiti la metameria.
Chimica
Lo stesso che isomeria di struttura (➔ isomeria); il composto che la presenta è detto metamero. ...
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Genesi degli eritrociti della serie megalocitica, costituita dal promegaloblasto, dal megaloblasto basofilo, dal megaloblasto policromatofilo, da quello ortocromatico, dal promegalocito e infine dal megalocito. [...] si distinguono per la finezza del reticolo cromatico nucleare che non mostra tendenza ad addensarsi in blocchi e per sostanza granulofilamentosa, ancora osservabile nel promegalocito che lo precede. La m. embrionale comincia alla 2a settimana e cessa ...
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In embriologia, ciascuna delle strutture metameriche derivate dai miotomi, costituenti la muscolatura parietale o somatica, cioè del tronco, della coda e delle appendici dei Vertebrati, che si susseguono [...] ; si estendono poi ventralmente fino a raggiungere la linea mediana ventrale (linea alba) che viene così a separare i m. dei due lati. In ciascun m. le fibre muscolari sono disposte parallelamente in senso longitudinale, inserite fra un miosetto e ...
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Biologo (n. Londra 1910 - m. 1983), lettore di zoologia all'University College di Londra (1932-47), poi prof. di zoologia all'univ. del Texas (1947-53). Trasferitosi in Australia, ha tenuto le cattedre [...] sull'argomento. Nel volume Modes of speciation (1978) W. esamina i varî modelli di speciazione e in base alle proprie ricerche ne propone uno nuovo, che egli chiama "speciazione stasipatrica" (basata essenzialmente su riordinamenti cromosomici). ...
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m, M
(èmme) s. f. o m. – Dodicesima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta, in italiano come in altre lingue, un unico fonema, la nasale bilabiale sonora: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come p,...
che
ché cong. – È la cong. che, adoperata col senso di perché (interrogativo o causale), e scritta con l’accento perché pronunciata con tono vibrato: padre mio, ché non m’aiuti? (Dante); teneva le mani in tasca ché sentiva freddo.