Gas, (CN)2, incolore, molto velenoso, dall’odore di mandorle amare, detto anche dicianogeno; brucia con fiamma caratteristica color porpora ed è facile a liquefarsi e a solidificarsi. Si forma scaldando [...] . Il c. è prodotto di partenza per la sintesi di diverse sostanze organiche (insetticidi ecc.). Gli alogenuri del radicale cianogeno (cloruro ClCN, bromuro BrCN ecc.) sono composti cristallini, volatili, e si possono considerare derivati dall’acido ...
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Studiando il blu di Prussia (che era stato scoperto da Diesbach nel 1704) e i composti che da questa sostanza si possono ottenere, Gay-Lussac mostrò nel 1815 che essi contengono tutti un aggruppamento [...] HO−C6H4−CH2−N: C: S; dai semi di rapa l'isosolfocianato di crotonile, ecc.
Solfocianogeno. - Come si conosce libero il radicale cianogeno (CN)2 è noto anche il radicale solfocianogeno (SCN)2 che si può ottenere in varî modi, per es.: facendo agire il ...
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Chimico (Gottinga 1788 - Heidelberg 1853), prof. di chimica e di medicina a Heidelberg; è noto per importanti ricerche sui complessi del ferro e del cianogeno e sull'acido gallico. Compì importanti lavori [...] sulla dinamica della digestione, individuando numerosi componenti della bile. Notevole il suo contributo alla razionalizzazione delle conoscenze chimiche nella prima metà dell'Ottocento, anche se recepì ...
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R
R 〈èrre〉 [Forma maiusc. della lettera r] [ALG] Simb. del campo dei numeri reali; Rn o Rn sono simb. dello spazio euclideo di dimensione n. ◆ [ASF] (a) Simb. di un tipo spettrale di stelle, di bassa [...] temperatura (2000÷3000 K), caratterizzate dalle righe spettrali del carbonio e del cianogeno, per cui prendono anche il nome di stelle al carbonio, che condividono con quelle della vicina classe N; sono tutte giganti e supergiganti, in maggioranza ...
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WILLIAMSON, Alexander William
Alfredo Quartaroli
Chimico inglese, nato a Wandsworth (Londra) il 1° maggio 1824, morto a Hindhead il 6 maggio 1904. Nel 1840 s'iscrisse all'università di Heidelberg per [...] ricerche sull'azione del cloro sugli ossidi, sulle proprietà dell'ozono e sui composti complessi del ferro col cianogeno. Nel 1850 fu nominato professore di chimica all'University College di Londra.
Sono particolarmente notevoli i suoi lavori ...
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metemoglobina
Composto derivato dell’emoglobina, da cui si forma per ossidazione dell’atomo di ferro contenuto nell’eme, a opera di sostanze fortemente ossidanti. La m., proprio a causa dell’atomo di [...] tessuti. La m. è in grado però di interagire con numerosi anioni, come per es. gli ioni cloro (Cl–), fluoro (F–) e cianogeno (CN–); la ciano-m. si ritrova infatti nei casi di avvelenamento da cianuro. Una piccola quantità (circa l’1% del contenuto di ...
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In chimica organica, composto di formula generale RCN, dove R è un gruppo alchilico o arilico.
I n. sono denominati facendoli derivare o dall’acido cianidrico (per es., cianuro di etile, CH3CH2CN) o dagli [...] (alcheni, aldeidi e chetoni: i n. formati con questi ultimi sono detti cianidrine), per reazione del cianogeno o del cloruro di cianogeno sul reattivo di Grignard ecc. Sono sostanze liquide o solide e costituiscono importanti intermedi della chimica ...
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PELLIZZARI, Guido
Marco Fontani
PELLIZZARI, Guido. – Nacque a Firenze il 30 ottobre 1858 da Giorgio e da Adelaide Marzichi Lenzi.
I Pellizzari erano una delle più distinte famiglie toscane che già aveva [...] 1909, vol. 39, pp. 520-540; Triazolo e i suoi derivati, ibid., 1911, vol. 41, pp. 20-42; Azione del bromuro di cianogeno sulla fenilidrazina, ibid., pp. 54-59; Sulla triammino-guanidina, ibid., 1914, vol. 44, pp. 78-85 (con G. Gaiter).
Fonti e Bibl ...
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Chimico e fisico (Saint Léonard 1778 - Parigi 1850). Primogenito di un procuratore reale del suo paese natale, G.-L. ricevette la sua prima formazione scientifica in un modesto collegio parigino. [...] prussico (acido cianidrico) ne misero in luce la particolare composizione; esso, infatti, risultò costituito da idrogeno e da cianogeno, che pur avendo lo stesso comportamento chimico degli alogeni, tuttavia non era un corpo semplice ma composto da ...
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Chimico (Glasgow 1805 - Londra 1869); allievo di T. Thomson, docente di chimica a Glasgow e quindi a Londra (1837-55); membro della Royal Society dal 1836. Effettuò notevoli ricerche sui fenomeni diffusionali [...] acidi e i sali fosforici; studiò la natura della combinazione dell'acqua di cristallizzazione nei sali; inoltre, proseguendo gli studî sul cianogeno intrapresi da L. Gmelin, scoprì il radicale cianurico. Al suo nome si lega la legge di G. (o legge di ...
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cianogeno1
cianògeno1 agg. [comp. di ciano(si) e -geno]. – Nel linguaggio medico, di manifestazioni morbose caratterizzate da cianosi: cardiopatie cianogene.
cianogeno2
cianògeno2 s. m. [dal fr. cyanogène (coniato dal chimico J.-L. Gay-Lussac nel 1815), comp. di cyano- «ciano-1», perché entra nella composizione del blu di Prussia, e -gène «-geno»]. – In chimica: 1. Nome del radicale (o gruppo)...