Semantica
Giulio Lepschy
(XXXI, p. 334; App. III, ii, p. 692; IV, iii, p. 298)
Ciò che caratterizza gli studi di s. negli ultimi decenni del 20° secolo è la convergenza di due filoni di ricerca precedentemente [...] che usa il nome in quel modo. Centrale per questa argomentazione è l'esame dell'"identità". Se diciamo che 'Tullio è Cicerone' postuliamo una relazione non fra un oggetto e se stesso, ma fra due nomi che designano lo stesso oggetto. Se affermiamo ...
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LINGUE, REGNO D'ITALIA
Dal momento che i tempi della storia linguistica, e più in generale culturale, non si possono scandire precisamente su quelli della storia politica, sarà inevitabile in questa [...] l'uso della prosa in opere dottrinali, con la Rettorica di Brunetto Latini (traduzione-commento del De inventione di Cicerone), i Fiori e vita di filosafi (ante 1275, compendio dei Flores historiarum di Adamo di Clermont), il Volgarizzamento dei ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] in volgare la retorica latina non solo con il volgarizzamento del De inventione, ma anche con quello di tre orazioni di Cicerone, con i quali propone esempi di discorso in volgare in stile elevato; per es. (inizio della Pro Ligario):
Ben nuovo ...
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Assumiamo convenzionalmente che l’età umanistica e rinascimentale coincida con i secoli XV e XVI. È questa l’epoca, in Italia come negli altri paesi dell’Europa occidentale, dell’emergere delle lingue [...] e di altri umanisti volgari, prevale tuttavia il modello dell’ampio e sostenuto periodare boccacciano, a sua volta esemplato da Cicerone: modello promosso dal Bembo, a cominciare dalla sua propria prosa degli Asolani (1505, 1530).
Nei due secoli qui ...
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La negazione di frase è una risorsa che segnala che la situazione descritta in una frase non sussiste: in altri termini, essa inverte il valore di verità di una frase dichiarativa. In italiano, dove essa [...] neque «né» potevano far seguito solo indefiniti positivi, sottolineati nella frase: neque ego umquam fuisse tale monstrum ullum puto (Cicerone, Pro Caelio, 12) «né penso che ci sia mai stato nessun siffatto prodigio».
La negazione multipla si diffuse ...
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Ciascuno degli enti astratti che costituiscono una successione ordinata e che, fatti corrispondere ciascuno a ciascun oggetto preso in considerazione, servono a indicare la quantità degli oggetti costituenti [...] elemento caratteristico della prosa letteraria greca e latina (Gorgia, Trasimaco, Demostene, Isocrate e, a Roma, Cicerone). Nella tarda antichità al n. venne progressivamente sostituendosi una nuova composizione ritmica, fondata sulla successione di ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Lingua, letteratura e scienza da Dante a Calvino
Andrea Battistini
Il sapere integrato del Medioevo
Ai tempi di Dante Alighieri, una vera distinzione tra le «due culture» non si poneva perché la stessa [...] prese a modello i dialoghi socratici di Platone, sul piano strutturale e argomentativo assunse lo schema del De oratore di Cicerone, avendo in comune la presenza di tre personaggi di cui uno difende le tesi copernicane, un altro le tesi aristoteliche ...
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cicerone
ciceróne s. m. [dal nome del filosofo e oratore romano Cicerone (106-43 a. C.), simbolo dell’eloquenza romana]. – 1. Chi, dietro pagamento, guida i visitatori di un museo, di una città, di scavi archeologici, ecc., illustrando loro...
ciceroniano
agg. e s. m. [der. del nome di Cicerone]. – 1. Dell’oratore Cicerone, o relativo al suo stile, alle sue opere, alle sue teorie: le orazioni c., le lettere c.; la teoria c. dello stile. 2. Sostenitore delle idee o imitatore dello...