Il dativo etico (lat. dativus ethicus) indica la partecipazione o il coinvolgimento emotivo di una persona rispetto a un’azione o a una circostanza indicata dal predicato; è sempre espresso da un pronome [...] poteva essere usato per indicare la persona emotivamente o moralmente coinvolta nell’azione: così, per es., nelle frasi di Cicerone:
(1) quid mihi Tulliola agit?
«che cosa mi combina la piccola Tullia?»
(2) tu mihi istius audaciam defendis?
«e ...
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MAIUSCOLE, USO DELLE
L’uso delle maiuscole è obbligatorio in una serie di casi.
• All’inizio di testo o di una sua parte (capitolo, paragrafo ecc.)
Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno [...] , gli appellativi per antonomasia, i nomi propri di animali
Francesco, Chiara, l’Avvocato (= Giovanni Agnelli), l’Arpinate (= Cicerone, originario di Arpino), il cane Argo
• Con i nomi di luogo geografico, sia reale, sia inventato
Venezia ...
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Aposiopesi o reticenza (dal gr. aposiṓpēsis, dal verbo aposiōpáō «mi interrompo, taccio»; in latino si traduce reticentia «reticenza») è la figura retorica che consiste nell’improvvisa interruzione di [...] nel nulla, e se si dovesse trascriverlo si dovrebbe fare un uso continuo di puntini di sospensione» (1993: 1830).
Cicerone, Marco Tullio (1992), La retorica a Gaio Erennio, a cura di F. Cancelli, Milano, Arnoldo Mondadori.
Fontanier, Pierre (1971 ...
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Filologo, nato a Pinerolo il 16 luglio 1879. Laureatosi nel 1901 nell'università di Torino, è stato dal 1922 professore di letteratura greca nell'università di Palermo, e dal 1925 è professore di letteratura [...] Bari 1920). Successivi studî, referentisi più o meno direttamente allo stesso argomento - notevoli soprattutto quelli su Lucrezio e Cicerone - e destinati a preparare una seconda più completa edizione dei frammenti epicurei, hanno condotto il B. a un ...
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La litote (dal gr. litótēs «attenuazione, diminuzione, semplicità», reso in latino col termine deminutio «diminuzione») è una figura retorica (➔ retorica) che consiste nell’attenuare ciò che si enuncia [...] come le comunissime espressioni un attimino, un momentino). Esse si presentano oggi nei più diversi contesti e nelle forme più svariate.
Cicerone, Marco Tullio (1992), La retorica a Gaio Erennio, a cura di F. Cancelli, in Id., Tutte le opere, Milano ...
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Nella retorica classica si intende per anastrofe il sovvertimento del percorso lineare di due o tre parole – o dei costituenti e dei gruppi di parole – di una frase: la seconda diventa prima e la prima [...] come artificio poetico, assecondando in questo caso una maggiore analiticità complessiva a cui tenderebbe l’italiano attuale.
Cicerone, Marco Tullio (1992), La retorica a Gaio Erennio, a cura di F. Cancelli, Milano, Arnoldo Mondadori.
Quintiliano ...
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Filologo classico tedesco, nato a Gaschwitz (Sassonia) il 6 agosto 1910, morto a Denzlingen (Baden) il 19 novembre 1981. Ha studiato presso il Philologisches Seminar di Lipsia, ove fu allievo di F. Klingner. [...] ° volume delle citate Studien (Tacitus und Ausklang, 1964).
Risultati notevoli B. ha ottenuto con i molti lavori su Cicerone. Oltre a un volume dedicato alla ricostruzione complessiva della sua figura (Cicero. Bestand und Wandel seiner geistigen Welt ...
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Considerata la ‘regina’ delle figure retoriche, la metafora (dal gr. metaphorá «trasferimento», in lat. translatio) è un tropo, cioè un sovvertimento di significato, rispetto al significato proprio, di [...] La retorica a Gaio Erennio, a cura di F. Cancelli, in Id., Tutte le opere, Milano, Mondadori, 33 voll., vol. 32°.
Cicerone, Marco Tullio (1994), Dell’oratore, a cura di E. Narducci, Milano, Rizzoli.
Fontanier, Pierre (1827), Des figures du discours ...
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L’iperbole (dal gr. yperbolḗ, in lat. superlatio) è una figura retorica che consiste nel portare all’eccesso il significato di un’espressione, amplificando o riducendo il suo riferimento alla realtà per [...] della cultura dello spettacolo e di cui l’iperbole è stata per secoli, nei testi poetici e letterari, la figura regina.
Cicerone, Marco Tullio (1992), La retorica a Gaio Erennio, in Id., Tutte le opere, Milano, Arnoldo Mondadori, 33 voll., vol. 32 ...
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Tradizionalmente considerata un tropo, la sineddoche (dal gr. synekdokhḗ, da syn «con, insieme» e ekdékhomai «ricevo, prendo», che i latini traducono con conceptio, intellectio) è una figura retorica che [...] «la sineddoche si ha quando tutto l’oggetto si fa conoscere da una piccola parte, o la parte dal tutto» (IV, 33, 44). Cicerone nel De oratore (III, 62, 168) aggiunge l’idea dello scambio del singolare col plurale, nei quali casi «una parola va intesa ...
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cicerone
ciceróne s. m. [dal nome del filosofo e oratore romano Cicerone (106-43 a. C.), simbolo dell’eloquenza romana]. – 1. Chi, dietro pagamento, guida i visitatori di un museo, di una città, di scavi archeologici, ecc., illustrando loro...
ciceroniano
agg. e s. m. [der. del nome di Cicerone]. – 1. Dell’oratore Cicerone, o relativo al suo stile, alle sue opere, alle sue teorie: le orazioni c., le lettere c.; la teoria c. dello stile. 2. Sostenitore delle idee o imitatore dello...