Figlio (Berlino 1490 - Magonza 1545) di Giovanni Cicerone principe elettore di Brandeburgo; ordinato sacerdote nel 1506, arcivescovo di Magdeburgo e amministratore apostolico di Halberstadt (1513); eletto [...] (1514) arcivescovo-elettore di Magonza dovette, per poter conservare tutti i benefici (aumentando così la potenza della sua casa), versare alla Camera apostolica complessivamente 24.000 ducati, prestatigli ...
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Uomo politico romano (sec. 1º a. C.), amico di Cicerone, che gli dedicò una famosa epistola in cui lo esortava a scrivere la storia del proprio consolato (63) e degli anni successivi. Nel 61 contese senza [...] successo con Catone per il consolato; fautore di Pompeo nella guerra civile; autore di una storia della guerra sociale e della prima guerra civile ...
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Tribuno della plebe nel 50 a. C.; fu amico di Cicerone e, partigiano di Cesare nella guerra civile, servì da intermediario tra i due. Dopo la morte di Cesare seguì Antonio, governò la provincia d'Asia [...] e sconfisse Sesto Pompeo (31). Dopo Azio, fu perdonato da Ottaviano ...
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Figlia (n. 79 - m. 45 a. C.) dell'oratore M. Tullio Cicerone, sposa di C. Calpurnio Pisone Frugi (63-57), poi, rimasta vedova, di Furio Crassipede (56-51), quindi, divorziata, di P. Cornelio Dolabella [...] (50), dal quale divorziò nel 46. È nota soprattutto perché il padre, che l'amò teneramente, parla spesso, nelle lettere, delle sue tristi vicende ...
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Questore in Sicilia al tempo di Verre (72 a. C.); per impedire che Cicerone assumesse l'accusa contro Verre, cercò di assumerla egli stesso; ma il tentativo fu frustrato da Cicerone, che pronunciò contro [...] di lui la divinatio in Q. Caecilium ...
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Tribuno della plebe nel 57 a. C., promosse, con la lex de revocando Cicerone, il ritorno dell'oratore dall'esilio. Fu partigiano prima di Pompeo, poi di Cesare. ...
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Nigidio Figulo, Publio
Erudito romano (n. prima del 98-m. in esilio 45 a.C.). Cicerone dice sia l’iniziatore del movimento neopitagorico in Roma. Alleato politico di Cicerone al tempo della congiura [...] di Catilina (63), pretore nel 58, durante la guerra civile parteggiò per Pompeo, e rimase perciò in esilio dopo Farsalo ...
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Umanista e diplomatico veneziano (n. Venezia - m. ivi 1586). Tradusse in italiano le epistole di Cicerone a Marco Bruto (1556) e, nel 1558, stampò a Venezia, dopo averli tradotti, due dialoghi di Platone. [...] Segretario di Alvise Mocenigo, ambasciatore a Roma, dal 1558 al 1560, in tale anno fu nominato segretario del senato. Seguì poi Marcantonio Barbaro nella legazione a Carlo IX (1561), ebbe infine numerosi ...
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Figlio di Publio Cornelio Scipione Nasica, fu adottato da Metello Pio; nel 63 a. C. denunciò a Cicerone il tentativo di Catilina; fu console nel 52 con Pompeo, suo genero. Scoppiata la guerra civile, raccolse [...] truppe in Siria, comandò il centro dello schieramento nella battaglia di Farsalo; unitosi quindi a Giuba I, ebbe una parte importante nella guerra africana; dopo la battaglia di Tapso (46) si uccise ...
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cicerone
ciceróne s. m. [dal nome del filosofo e oratore romano Cicerone (106-43 a. C.), simbolo dell’eloquenza romana]. – 1. Chi, dietro pagamento, guida i visitatori di un museo, di una città, di scavi archeologici, ecc., illustrando loro...
ciceroniano
agg. e s. m. [der. del nome di Cicerone]. – 1. Dell’oratore Cicerone, o relativo al suo stile, alle sue opere, alle sue teorie: le orazioni c., le lettere c.; la teoria c. dello stile. 2. Sostenitore delle idee o imitatore dello...