BARONIO, Cesare
E. Bassan
Ecclesiastico dell'età della Controriforma (Sora 1538 - Roma 1607), condusse come storico e come restauratore di luoghi sacri una importante azione di recupero e personale [...] fondamentali, la revisione del Martyrologium romanum (diffusa manoscritta nel 1583 e stampata in varie cristiana, Roma 1926; R. Krautheimer, Corpus Basilicarum Christianarum Romae, 5 voll., Città del Vaticano 1937-1980: I, pp. 317, 319; III, pp. ...
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BETH SHEAN
A. Ovadiah
Importante città della Palestina situata nella valle omonima, posta tra quelle di Jezreel e del Giordano; chiamata Nysa-Scythopolis in epoca ellenistica, romana e protobizantina, [...] collina (tell), identificata con Tell al-Ḥusn, e nella città bassa, che si sviluppò - particolarmente in epoca ellenistica, romana rinnovatore di Beth Shean. L'urbanistica e la diffusa attività costruttiva di quest'epoca rivelano i caratteri romani ...
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Ambra
U. Lund Hansen
Resina fossile di Pinus succinifera dell'era terziaria, composta principalmente di acido succinico (C₆H₆O₄). La composizione varia però molto a seconda dell'età geologica e della [...] i 55 e i 35 milioni di anni fa, l'a. si diffuse attraverso i fiumi e i ghiacciai fino al mare; la si rinviene e di statuette; in età vichinga ne è attestata la lavorazione nelle città di Birka (Svezia) e Kaupang (Norvegia). Sulle coste occidentali del ...
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Meroe
Antica città sulla riva destra del Nilo, ca. 120 km a nord di Khartoum. Ha dato il nome a un periodo della storia del Sudan, tra il 3° sec. a.C. e il 4° sec. d.C., detto appunto «meroitico». La [...] serie di isolotti formati da canali alimentati dal Nilo, che, al tempo, lambiva la città. La prima occupazione di M. risale al 10° sec. a.C., ma che da M. la metallurgia del ferro si fosse diffusa in tutta l’Africa subsahariana. Ciò nonostante, i ...
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In senso concreto, il luogo dove avvengono le contrattazioni per la vendita e l’acquisto di determinati prodotti e dove normalmente si incontrano, tutti i giorni, o in giornate stabilite, compratori, venditori [...] Baltard e F. Callet, 1852-59) rimaste in uso fino alla fine degli anni 1960. Tale tipologia si diffuse nelle grandi città ed ebbe ulteriori sviluppi e nuove configurazioni formali consentite dall’avvento del cemento armato (macello e m. del bestiame ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] che soddisfacesse le esigenze culturali e spirituali non più di una città o di una regione, ma di tutto un mondo, di latinitas adotta il greco della κοινή che è la lingua più diffusa nel mondo ellenistico. La letteratura l. cristiana nasce solo ...
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Regione che, pur non avendo una precisa individualità geografica, ha importanza dal punto di vista storico e culturale. Comprende in senso stretto il bacino del Tarim e i territori della Zungaria; in senso [...] metallurgia del rame e del bronzo è presente e diffusa, vi sono testimonianze di diverse culture (Surtandy, al territorio dell’antica Corasmia (➔), rimane ancora enigmatico il fenomeno delle ‘città dalle mura abitate’ (Kyuzeli Gir, sec. 6°-5° a. ...
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sepoltura La maniera in cui si dispone del cadavere, in tutte le civiltà condizionata da tradizioni religiose. Secondo l’orientamento generale di ciascuna religione, un aspetto di quella complessa esperienza [...] separa perfettamente vita e corpo. Accanto all’inumazione, la più diffusa forma di s. è l’incinerazione (➔ cremazione). Le ceneri della struttura sociale ed economica del villaggio o della città cui sono connesse.
Secondo il Codex iuris canonici, ...
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(gr. Δαύνιοι) Nome dato dai Greci agli abitanti della Puglia settentrionale (Daunia), tra l’Ofanto e il Fortore. Il loro eponimo era Dauno, che, secondo la leggenda, figlio di Licaone, venne in Italia [...] introduzione di esili fondazioni in pietra. La pratica funeraria più diffusa fu l’inumazione con tombe a fossa troncopiramidale, coperte , mentre nel 4°-3° sec. a.C. si ebbe il passaggio dagli insediamenti sparsi alle città (Canosa, Canne, Ordona). ...
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VENEZIE, TRE
Roberto ALMAGIA
Claudia MERLO
Giuseppe CARACI
Raffaello BATTAGLIA
Giuseppe FIOCCU
Carlo BATTISTI
Arnaldo FERRIGUTTO
Alfredo BONACCORSI
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M. T. D.
. L'espressione Tre Venezie è [...] riparata, dove l'Isarco è raggiunto dalla Rienza. Un'altra delle maggiori città, anzi la terza per popolazione, è Merano (26.761 e 30.349 dell'arte in questo campo; ben distinte dalle bizantine, diffuse per tutta Italia e anche accolte in San Marco, e ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...