LUCCA
C. Baracchini
(lat. Luca)
Città della Toscana, capoluogo di provincia, situata al centro di una pianura alluvionale, compresa tra l'Appennino tosco-emiliano e il monte Pisano.La posizione e la [...] N la via di Parma e a S la via di Pisa.La città romana ebbe impianto quadrilatero - reso un po' irregolare sul lato settentrionale da . Pietro in Corsena a Bagni di Lucca, la diffusa ornamentazione della chiesa di San Cassiano di Controne (Baracchini ...
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ITALICA, Arte. − 1. Definizione. − Per arte i. intendiamo le manifestazioni indigene di artigianato artistico nella penisola italiana e in Sicilia, dall'Età del Ferro all'età augustea, che mostrano caratteri [...] se ne accompagna una minore, ma assai più diffusa negli innumerevoli santuarî sparsi per la regione (Amelia, della Civetta: A. D. Trendall, Vasi antichi dipinti del Vaticano, i, Città del Vaticano 1953, p. 38. Antefissa con Gorgone a campo piatto: R. ...
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COPTI
L. D'Adamo
Il termine C. indica gli Egiziani di religione cristiana, gli unici tra gli abitanti dell'od. Egitto che possono essere considerati a buon diritto i discendenti degli antichi Egizi. [...] da un uso ininterrotto. È il caso delle chiese di Babylon (Città Vecchia del Cairo), dei monasteri dello Wādī Naṭrūn o di quelli mentre dal sec. 13°-14° il materiale di supporto più diffuso fu la carta. Incipit e iniziali di grande formato appaiono ...
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FATTORI, Giovanni
Dario Durbè
Nacque a Livorno il 6 sett. 1825 (non il 25 di quel mese, come l'artista ebbe una volta a dichiarare, o nel 1828, come egli stesso ripeté due volte, anche se esitante). [...] 1913; G. Prezzolini, Ilgiornale di un pittore: G. F., in Uomini 22 e città 3, Firenze 1913, pp. 235-244; A. Soffici, G. F., in La Spalletti, Prefaz. di D. Durbé, Firenze 1987 (con diffusa e accurata bibliografia); La collezione Grieco, 50 dipinti da F ...
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BRONZO
M. Bernardini
Il b. è una lega di rame con stagno o zinco (calamina), che è possibile fondere e colare in ogni tipo di forma. Gli altri componenti, la cui presenza può essere individuata mediante [...] Pantaleon a Colonia, fino alla metà del sec. 12°), ma anche nelle città (Haithabu, secc. 9°-10°; Lubecca, sec. 13°). Nel caso servivano come recipienti d'acqua per lavarsi le mani e furono diffusi nei secc. 12° e 13° nella Germania settentrionale e ...
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LEGATURA
J. Vezin
O. Mazal
P. Canart
M. Bernardini
Procedimento che conclude la lavorazione del libro, costituito da un assemblaggio di quaternioni cuciti e protetti da una copertura flessibile o [...] di M. Maniaci, P. Munafó (Studi e testi, 358), Città del Vaticano 1993, II, pp. 181-200; C. Federici, F 'Islam sono principalmente costituite da esemplari del Corano. Se la tecnica più diffusa è quella della l. in pelle, non mancano l. preparate in ...
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VITERBO
M.G. Bonelli
(Castrum Viterbii, Bitervo, Viterbio nei docc. medievali)
Città del Lazio, capoluogo di provincia, situata ai piedi dei monti Cimini.
Urbanistica
Il nucleo più antico della città [...] costruzione di ponti che collegassero la parte più antica della città a quella più recente: fu edificato allora il ponte Tremolo La vasta aula con tetto a capriate riceve una luce diffusa da dodici bifore a tutto sesto, sormontate da piccole finestre ...
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PISA
V. Ascani
(lat. Alphea, Pisae)
Città della Toscana occidentale, capoluogo di provincia, posta lungo il corso del fiume Arno e non lontana dalla costa tirrenica. In origine P. fu città lagunare [...] di S. Maria Vergine, di S. Eufrasia, ubicate alcune all'interno della città, altre all'esterno, in connessione con importanti accessi: a S-E S. due principali esempi di questa tendenza, ben diffusa nel territorio e anzi estensivamente esportata, ...
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PERUGIA
A. Caleca
(lat. Perusia; Peroscia nei docc. medievali)
Capoluogo dell'Umbria, centro di origine umbra e fiorente città in epoca etrusca e poi romana, nella Tarda Antichità assurse al ruolo di [...] processo, iniziato due secoli prima, di formazione sull''acropoli' della città, intorno alla cattedrale, di un agglomerato di chiese, case, palazzi e torri - già largamente diffuse entro l'abitato racchiuso dalle mura etrusche - dall'aspetto di vero ...
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VICHINGHI
K. Bornholdt
Popolazioni danesi, svedesi e norvegesi che nell'Alto Medioevo abitavano l'Europa settentrionale, note anche come Normanni (v.); il termine V. veniva utilizzato per definire i [...] produzione di alcune delle fibbie ovali più originali, e certamente alcune delle due più diffuse serie prodotte su larga scala vennero fuse anche in questa città. Per lo stile di Oseberg propriamente detto, elementi di influenza straniera non possono ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...