BAGNO
G. Ventrone Vassallo
Il b., inteso come immersione del corpo nell'acqua a scopo igienico, terapeutico o ludico, è ricordato frequentemente nella Bibbia soprattutto in rapporto alla pulizia e alla [...] cattedrale, rilievo del portale dei Librai, sec.13°), mentre è diffusa nei salteri, in relazione a Sal. 6, la narrazione pubblici né nello Hijaz dei primi secoli né nelle città di nuova fondazione.Sulla base della documentazione storica tuttavia, ...
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CRIPTA
M.T. Gigliozzi
Il termine c. deriva dal gr. ϰϱύπτη e, più direttamente, dal lat. crypta, impiegato nell'Antichità a indicare un ambiente naturale o artificiale, sotterraneo o semisotterraneo [...] Arabi di Maometto, si rivolsero sempre più intensamente alla città dei martiri e degli apostoli.La semplice soluzione gregoriana a Colonia (fine sec. 10°). Dopo il Mille lo schema resta diffuso e sempre più esteso, con tre o più navate centrali o con ...
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ENCICLOPEDIA
S. Carboni
Il termine moderno e., sconosciuto in epoca medievale e usato in italiano per la prima volta da Galileo Galilei (1564-1642), indica un'opera scritta nella quale la conoscenza [...] assiso all'interno di una struttura schematica che rappresenta la città di Roma, nel frontespizio alla storia dei papi.Per Francia, ma anche perché il francese era allora la lingua più diffusa. L'opera venne portata a termine in Italia intorno al 1268 ...
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PAVIMENTO
A. Bagnera
Lungo tutto il corso del Medioevo si perpetuarono in larga misura le tecniche tradizionali di pavimentazione degli edifici pubblici e privati ereditate dall'Antichità e la decorazione [...] p. coperto con stuoie. Nella Grande moschea di Wāsiṭ, città fondata dal governatore dell'Iraq al-Ḥajjāj ibn Yūsuf nel 703 .Poche sono le notizie circa il periodo abbaside. In Iraq era diffuso l'uso di p. in cotto: prima del citato intervento nella ...
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CLASSICISMO
F. Pomarici
Il fenomeno del c. nell'arte medievale è una vicenda articolata e ricca di sfaccettature, che si snoda non solo all'insegna dell'alternanza fra sopravvivenze, recuperi, copie [...] di una visione di continuità che registra la diffusa trasmissione inerziale della koinè figurativa ellenistico-romana dall Micalizzi, Scultura e architettura nel Campo dei Miracoli a Pisa, Storia della città, 1989, 48, pp. 25-32; K. Niehr, Horaz in ...
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LIMOGES
D. Thurre
(lat. Augustoritum; Lemovicum, Urbs Lemovicum, Urbs Lemovicina, Lemovica, Lemovicae, Lemovicas nei docc. medievali)
Città della Francia occidentale, capoluogo del dip. Haute-Vienne, [...] de la Haute-Vienne, serie G, 3G, H). Le rappresentazioni della città non fecero la loro comparsa prima dei secc. 16°-17° (Bibl. medio rilievo su di una sagoma risparmiata. Nel primo gruppo, diffuso tra il 1180 e il 1225, i fondi risparmiati apparvero ...
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GAND
A. de Schryver
(fiammingo Gent; Ghendt, Ganda nei docc. medievali)
Città del Belgio settentrionale, capoluogo della Fiandra orientale, posta in una regione pianeggiante, caratterizzata da una fitta [...] 1975; Bouwen door de eeuwen heen. Stad Gent [Costruzioni attraverso i secoli. Città di G.], Gent 1976; J. Decavele, R. Deherdt, Gent op de wateren di esemplari: essi infatti erano all'epoca molto diffusi come libri di devozione privata.I salteri del ...
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BASILICA
M. Cecchelli
Il termine b. per qualificare l'edificio di culto cristiano si trova menzionato a partire dal sec. 3° (Recognitiones pseudo-clementinae, X, 71, PG, I, col. 1453; pseudo-Giustino, [...] La Palestina offre una vasta panoramica di edifici cultuali, ma i più diffusi sono b. a pianta longitudinale, con una o anche tre absidi alla grande basilica di committenza imperiale si sviluppò una città santa (Karm Abū Mina) con un'enorme varietà ...
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ARCHEOLOGIA MEDIEVALE
S. Tabaczynski
L'a. medievale è l'applicazione delle tecniche archeologiche allo studio del periodo che, nell'Europa mediterranea e occidentale, ebbe inizio con la caduta dell'Impero [...] loro successo. Verso la metà di quegli stessi anni si diffuse inoltre la consapevolezza che l'a. postclassica era stata sino esemplari della Crypta Balbi promettono di dire sull'evoluzione della città tra il 500 e il 1000 più di quanto abbiano ...
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GOTICO
P. Kidson
Il termine G. entrò in uso tra gli umanisti italiani durante il sec. 15° per definire quegli aspetti del mondo contemporaneo che, alla luce di un passato classico idealizzato, ricevevano [...] fu quello di costruire nuove chiese per le grandi città dell'Inghilterra vittoriana e le loro teorie furono profondamente una sintesi convincente.Dopo la seconda guerra mondiale, era diffusa l'impressione che i tempi fossero maturi per le sintesi ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...