PROVENZA
N. Reveyron
(franc. Provence)
Regione storica della Francia sudorientale, delimitata a O dal corso del Rodano, a N dal Delfinato e dal Contado Venassino, a E dal Piemonte e dalla contea di [...] poligonale all'esterno e semicircolare all'interno, assai diffusa nei secc. 12° e 13°; abside semicircolare dal cardinale Bertrand di Montfavet, che diede il suo nome alla città, e il convento dei Domenicani, fondato nel 1346 dal cardinale Pierre ...
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SINAI
A. Guiglia Guidobaldi
Penisola tra l'Asia e l'Africa, nella cui parte meridionale si eleva un massiccio montuoso che culmina nel Jabal Mūsá, la cima sacra legata alla memoria della consegna a [...] 10°), che costituisce forse l'esempio più antico di una composizione largamente diffusa nei secoli seguenti.Per i secc. 11° e 12° numerose sono internationalis archaeologiae christianae, Split-Poreč 1994", Città del Vaticano-Split 1998, II, pp. ...
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Vedi STOA dell'anno: 1966 - 1997
STOÀ (στοά; porticus)
N. Bonacasa
Edificio di forma prevalentemente rettangolare molto allungata che presenta un lato lungo aperto e colonnato su una via, una piazza, [...] nascita della s. a parasceni: la attuale, più diffusa convinzione è che il suo schema primitivo sia medio-orientale i Fori imperiali a Roma, sia i vari Fori delle principali città dimostrano la varietà di impiego dei portici.
Portici di terme, ecc ...
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BRATTEATO
S. Piattelli
L'aggettivo b. si riferisce alla decorazione, impressa su di uno stampo mediante la battitura a martello, di sottili lamine di metallo, in genere prezioso. Il nome b. propriamente [...] uccello, desunte da monete ostrogote coniate a Roma o a Ravenna e diffuse soprattutto nella regione del medio Reno: su talune di esse si nota la Petri et Pauli (Studi di Antichità Cristiana, 28), Città del Vaticano 1969, pp. 241-323; G. Haseloff ...
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NICOLA, Santo
N.P. ¿evcenko
M. Falla Castelfranchi
Le notizie circa la figura storica di N. sono assai scarse e appaiono come il risultato del confluire di due distinte personalità: un vescovo di Mira [...] è chiaro quando e per quali vie il culto si sia diffuso a Costantinopoli. Giustiniano (527-565) edificò nella capitale imperiale Lavin, DOP 41, 1987, pp. 71-83; G. Lavermicocca, Città e patrono. Bari alla ricerca di una identità storico-religiosa, in ...
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FRANCQUEVILLE (Francavilla), Pierre (Pietro)
Sandro Bellesi
Figlio dello scabino Martin, nacque nel 1548 a Cambrai in Francia. Dopo essere stato iniziato allo studio delle lettere, si orientò verso [...] plastiche, trovando stimoli nella scultura coeva di gusto italianizzante diffusa in patria soprattutto da C. Floris e J. Dubroeucq marmoreo con il Granduca Ferdinando I che soccorre la città di Pisa per piazza Carrara (Pope-Hennessy, Giovanni Bologna ...
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ILLUSTRAZIONE
C. Bertelli
− Le più antiche testimonianze archeologiche di libri illustrati provengono dalla civiltà egizia; nel mondo ellenistico l'i. ebbe origine, sembra, ad Alessandria, ciò che rende [...] degli ambienti più colti e raffinati, bensì una tendenza narrativa diffusa. Invece un tipo di i. di cui gli spiriti più Geographiae codex Vat. Urbinas Graecus 82 (Codices e Vatinis selecti), Città del Vaticano 1932; F. G. Kenyon, Books and Readers in ...
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Vedi ANATOLIA dell'anno: 1958 - 1973
ANATOLIA (᾿Ανατολία)
G. Garbini
L'A., termine moderno per indicare la parte occidentale dell'Asia Minore degli antichi (᾿Ασία ἡ ἐλάττων, Asia Minor), si presenta [...] piatto decorato con una croce rossa al centro; tale ceramica è diffusa, tra la fine del III e l'inizio del II fase della prima Età del Bronzo (Troia III-V) la città perse molta della sua importanza; compare la ceramica "cappadocica".
Protostoria ...
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NIKIAS (Νικίας, Nicias)
G. Becatti
2°. - Pittore greco, ateniese, figlio di Nikodemos, operante nel IV sec. a. C. Sulla sua attività abbiamo varie notizie nelle fonti letterarie. Plinio soprattutto (Nar. [...] custodiit) ben dovevano staccarsi (eminerent e tabulis) da quelli più diffusi della roccia, del mare e del cielo. Più difficile è dire vendere la Nèkyia ad un re e offrirla in dono alla propria città, di cui fu uno dei più famosi artisti nel IV sec. ...
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Antico, reimpiego e imitazione dell'
Arnold Esch
Nelle alterne fasi del rapporto con l'antico l'ammirazione e l'imitazione dei modelli antichi nell'architettura e nella scultura raggiunsero l'acme nel [...] gran quantità di pietre antiche incise. Ma la diffusa convinzione che Federico sia stato un appassionato collezionista di goticizzanti.
Chi, come Federico II, aveva imposto alle città da lui fondate altisonanti nomi d'imperatori (Caesarea, Augusta ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...