DEL TUPPO, Francesco
Paola Farenga
Nacque nel 1443, o al più tardi l'anno seguente, da Giacomo e da Ilaria "de Scarfellitis", residenti a Napoli nel "seggio" di Porto "in loco ubi dicitur e la piazacta".
Il [...] qui l'editore napoletano utilizza tematiche ampiamente diffuse nella cultura contemporanea e abbondantemente sfruttate da pp. 28-46; A. Mauro, F. D. e il suo "Esopo", Città di Castello 1926; L. Donati, Di alcune ignote xilografie del XV secolo nella ...
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COSTO, Tommaso
Vera Lettere
Nacque a Napoli. Si ignora l'anno di nascita e quello di morte.
Morto il padre innanzi tempo, la madre si risposò con un certo Montorio, dal quale ebbe altri figli. Finiti [...] Gran Corte dell'ammiragliato a Napoli. Poté così stabilirsi nella città natale. I suoi rapporti con la nobiltà non si limitavano ) il C. dimostrò - secondo una tradizione critica diffusa nel Cinquecento - l'impianto profondamente religioso di tutto ...
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BURATTI, Pietro
Armando Balduino
Nacque il 13 ott. 1772 a Venezia, da Petronio e dall'olandese Vittoria Van Uregarden, dove la sua famiglia, bolognese d'origine, si era trasferita da parecchi anni, [...] , condotto a Venezia per il carnevale, aveva messo a soqquadro la città, impegnando a lungo la polizia in una caccia assai ricca, a parecchi mesi; al ritorno apprese che nel frattempo si era diffusa la notizia della sua morte e il curioso episodio non ...
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DEL BENE, Sennuccio
Pasquale Stoppelli
Nacque a Firenze da Benuccio di Senno del Bene tra il 1270 e il 1275.
L'anno della nascita, che non è noto, si riesce ad approssimare tenendo conto che nel libro [...] che egli fosse accomunato a Dante nella diaspora bianca del 1302, ed è infondata la notizia diffusa da un letterato cinquecentesco, P. Mini (Difesa della città di Firenze..., Lione 1577, pp. 52 s.), secondo cui il D. avrebbe subito taglieggiamenti da ...
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FRANCESCO da Buti (de Buiti, da Butrio)
Francesco Bausi
Figlio di Bartolo, nacque a Pisa, da famiglia originaria del castello di Buti nel contado di quella città, intorno al 1324.
Sebbene nel passato [...] fatto chiuso a causa delle difficili condizioni economiche e politiche della città), ma nelle scuole del Comune. Intorno al 1360 l'insegnamento e medievali.
Pur essendo falsa l'affermazione, tuttora diffusa, che quello di F. fu il primo commento ...
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GAURICO, Pomponio
Franco Bacchelli
Nacque tra il 1481 ed il 1482 a Gauro, uno dei "casali" della contea di Giffoni (presso Salerno) posseduta allora dai d'Avalos, da Cerelia e da Bernardino (appartenente [...] testimoniando, in opposizione ad una ancora diffusa indifferenza o ostilità o sottovalutazione nei confronti semplicemente uno dei tanti napoletani rifugiati nelle campagne attorno alla città, che i soldati francesi uccisero e dei quali i congiunti ...
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BAFFO, Giorgio
Gian Franco Torcellan
Ultimo rappresentante di una modesta famiglia del patriziato veneziano detto di toga, nato a Venezia da Giannandrea e da Chiara Querini il 1° agosto 1694, il B. [...] del Baffo.
La sua fama in tal campo s'era talmente diffusa, e con tanta fortuna, che il Labia se ne lagnava due volumi, uscita nel 1866 con l'indicazione di Costantinopoli come città di stampa. La semiclandestinità ha sempre giovato a certi successi: ...
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CAPPELLO, Bernardo
Francesco Fasulo
Nacque a Venezia nel 1498 da Francesco di Cristoforo e da Elena di Piero Priuli. Il padre, illustre diplomatico della Repubblica, morì nel 1513 e il giovane C. fu [...] questi anni la sua fama di poeta raffinato ed elegante si era diffusa: il Bembo gli inviava dei sonetti per chiederne il giudizio, il colpiva taluni discorsi tenuti in Senato ed in vari luoghi della città, con i quali il C. aveva offeso la dignità dei ...
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BARBARO, Francesco
Germano Gualdo
Zio di Ermolao (vescovo di Treviso e Verona) e nonno di quell'ermolao Barbaro che a Padova tenne scuola di dottrine aristoteliche. Nacque a Venezia nel 1390, dal senatore [...] provveditore straordinario). A Vicenza fece codificare gli statuti della città e ottenne che si desse incarico a Giorgio di ammiratissima daglì eruditì e dagli ecclesiastici del tempo; diffusa in numerosi manoscritti e più volte stampata, esercitò un ...
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CANTÙ, Ignazio
Luigi Ambrosoli
Nato a Brivio (Como) il 5 dic. 1810 da Celso e da Rachele Gallavresi, vi rimase fino a undici anni presso il nonno, mentre la famiglia si era trasferita a Milano. Morto [...] è d'una continua applicazione; badare ai bisogni del popolo della città e del villaggio, mettere l'artefice e l'agricoltore al corrente Lombardo-Veneto dove l'istruzione era certamente più diffusa che altrove, si limita soprattutto ad incoraggiare ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...