Germania, Regno di
WWolfgang Stürner
I. Condizioni e contesti fondamentali
A) Estensione e sviluppo demografico; sfruttamento della terra e insediamento a oriente
Gli atti della cancelleria imperiale [...] e dall'alta nobiltà per la fondazione e la promozione di città proseguì nella prima metà del XIII secolo. Il re svevo fu l'emanazione dell'editto di pace di Magonza, che fu subito diffuso non solo in latino ma per la prima volta anche in tedesco. ...
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La Democrazia cristiana
Agostino Giovagnoli
La Democrazia cristiana ha occupato un ruolo centrale sia nella storia del cattolicesimo italiano – e, più in generale, dei cristiani d’Italia – sia nella [...] del 1975 conquistò la maggioranza relativa in molte città e regioni importanti. Lo spostamento verso questo partito più diretta ed esplicita non fu più controbilanciata da un senso diffuso della ‘necessità’ di sostenere la Dc. Intanto, con la ...
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La Rivoluzione scientifica: luoghi e forme della conoscenza. Arsenali, miniere e botteghe
Pamela O. Long
Arsenali, miniere e botteghe
Nei secc. XVI e XVII le città e i territori di tutta Europa contavano [...] di volta della difesa dello Stato veneziano e vanto culturale della città, era famoso in tutta l'Europa. A partire dal XVI pratiche di cui si è discusso in questo capitolo erano molto diffuse, ma nello stesso tempo varie e particolari, realizzate in ...
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Le particolarità del Mezzogiorno cristiano e cattolico
Giuseppe Galasso
Sommario: Una premessa ▭ Le particolarità cristiane e cattoliche del Mezzogiorno ▭ La svolta tridentina ▭ L’orma duratura di Trento [...] esempio, l’uso della barba e del suo tipo più diffuso), sicché chi ha pratica delle iconografie orientali consegnate in mosaici, II, pp. 433-434.
27 Cfr. le pagine dedicate al tema della città in G. Galasso, Storia del Regno di Napoli, cit., I e VI. ...
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Costantino e Costantinopoli sotto Mehmed II
L’eredità costantiniana dopo la conquista ottomana di Costantinopoli
Anna Calia
Il 29 maggio 1453 segna la caduta di un impero e l’atto di fondazione di un [...] , rifiutando quindi la continuità tra i due Imperi e le due città. Costantino è l’ultimo di una serie di re maledetti, dopo sviluppare versioni millenaristiche – una tendenza, quest’ultima, diffusa ben al di là dei confini dell’impero ottomano nel ...
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Costantino e la legislazione antiereticale
La costruzione della figura dell’eretico
María Victoria Escribano Paño
I compilatori del Codex Theodosianus inclusero 66 constitutiones sotto il titolo de [...] disposizione è richiesta in seguito alla nascita di alcune dispute religiose nelle città, cui si allude sempre nell’epistola (v.C. III 63 ed epistole imperiali. Una legge, infatti, poteva essere diffusa in forma di editto e di lettera. Le differenze ...
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Scienza greco-romana. Istituzioni e forme dell'attivita scientifica in eta ellenistica e romana
Giuseppe Cambiano
Istituzioni e forme dell'attività scientifica in età ellenistica e romana
Istituzioni [...] Rodi, nonché in ginnasi, dove avveniva l'istruzione degli efebi, di città quali Atene, Coo e Pergamo stessa. Il fenomeno si protrasse poi città e che pure era originario di Rodi. Competizioni del genere si erano diffuse in età ellenistica nelle città ...
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Burckhardt e la storiografia di lingua tedesca
Christian R. Raschle
Per farsi un’idea delle opere più importanti su Costantino il Grande pubblicate in Germania verso la fine del XIX secolo, è quasi [...] in un primo momento agli studi di chimica nella città di Dorpat/Tartu. Profondamente scosso dalla lettura della Storia convincente argomento che il cristianesimo non era in realtà diffuso in misura maggioritaria tra i più vasti strati della ...
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Costantino nella storiografia italiana su Roma
Federico Santangelo
Costantino e il suo tempo rappresentano banchi di prova fondamentali per il farsi della disciplina storica in Italia. Bastino due esempi, [...] già fare fronte al profondo disagio verso l’eredità pagana della città che contraddistinguerà tutto il suo regno. L’esito a cui Costantino di un quadro nel quale il cristianesimo è fortemente diffuso tra le élites dell’Impero sin dalla fine del terzo ...
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La Rivoluzione scientifica: modelli di conoscenza. La diffusione della scienza europea
Florence C. Hsia
La diffusione della scienza europea
Verso la fine del XVI sec., il pittore fiammingo Jan van der [...] e Rhazes (al-Rāzī, 854-930 ca.). Nel 1621, a Città del Messico fu istituita una cattedra di chirurgia e anatomia che andò ad degli studenti dimostra che la fisica aristotelica era molto diffusa verso la metà del secolo, soprattutto grazie agli ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...