FRANCESCO II Gonzaga, marchese di Mantova
Gino Benzoni
Primogenito del terzo marchese di Mantova Federico I Gonzaga e di Margherita di Wittelsbach, nasce a Mantova il 10 ag. 1466, venendo di lì a tre [...] tra i letterati immuni da dipendenze mantovane è diffusa convinzione F. sia il protagonista vittorioso - e quanti lo ricevono a Pavia e scodinzolano al suo seguito nella visita alla città. Segue, il 6, l'ingresso solenne del sovrano a Milano con un ...
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Ossio e la politica religiosa di Costantino
Vincenzo Aiello
Smettila, ti prego, e ricordati che sei un uomo mortale, temi il giorno del giudizio, conservati puro per allora. Non immischiarti nelle questioni [...] di nascita, anche se alcuni elementi fanno propendere per la città di Cordova, o comunque per un centro situato vicino a dalla vicenda donatista, «quando una intollerabile follia si diffuse per tutta l’Africa a causa della scellerata leggerezza ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. Scuole, corti e universita
Hilde de Ridder-Symoens
Scuole, corti e università
Come tutti i periodi di risveglio intellettuale, la rinascita [...] decise di stabilire la sua residenza a Monaco e di trasformare questa città in un grande centro di cultura. Dopo l'incoronazione, celebrata in il macrocosmo; secondo un'opinione a quel tempo molto diffusa, infatti, anche i pianeti e le stelle erano ...
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Per una storia dell'antisemitismo cattolico in Italia
Simon Levis Sullam
Introduzione
In Italia «il giudaismo impera signore», denunciava sulle pagine de «La Civiltà cattolica» nell’ultimo decennio [...] di monsignor Umberto Benigni, che nel 1921 promosse e diffuse una delle prime traduzioni italiane del noto falso I Mondiale, a cura di P. Blet, P. Graham, A. Martini, 11 voll., Città del Vaticano 1965-1982, IX.
45 Cfr. per esempio H. Wolf, Il papa ...
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Radici e iniziali sviluppi del movimento cattolico
Annibale Zambarbieri
'Il senso cattolico delle moltitudini', la tradizione, la modernità
Non si era ancora spenta l’eco dei rivolgimenti del 1848 quando, [...] retorici della predicazione e a notizie via via diffuse. A ciò si aggiungeva, ancorché circoscritta in «Cultura sociale», 7 settembre 1899, p. 258.
44 F. Traniello, Città dell’uomo: cattolici, partito e stato nella storia d’Italia, Bologna 1990, ...
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I vescovi
Ramón Teja
Il vescovo e la funzione episcopale in epoca costantiniana
Il segno più evidente delle profonde trasformazioni che caratterizzarono il regno di Costantino e la più importante conseguenza [...] consuetudine che, contro le norme canoniche, si è diffusa in alcuni paesi, così che sia proibito ai L. Cracco Ruggini, “Vir sanctus”: il vescovo e il suo “publico ufficio sacro” nella città, in L’évêque dans la cité, cit., pp. 3-15.
54 Thtd., h. rel ...
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Idea imperiale e continuità romana
Aspetti del culto di san Costantino in ambito romeno
Cesare Alzati
Serban Turcus
Per la storia del mondo cristiano Costantino costituisce un personaggio a vario titolo [...] processione del clero e del popolo che andò a incontrarlo fuori dalla città, usa per designare questo voivoda il titolo di царъ (zar): « . Al riguardo, in antitesi alla vulgata ampiamente diffusa, che fa della Moravia di Rastislav un’entità ...
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VIABILITÀ, REGNO D'ITALIA E REGNO DI GERMANIA
TThomas Szabó
Federico II aveva ereditato un Impero che si estendeva dal Mare del Nord fino alla Sicilia e dalla contea di Borgogna e dalla Provenza fino [...] e a Firenze, dove i vescovi già in passato non solo governavano le città ma controllavano anche i loro ponti (Szabó, 1990, pp. 82-85 fu legittimata una prassi ormai largamente radicata e diffusa, che assicurava ai principi il controllo e il ...
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La storiografia anglofona su Costantino nel XX secolo: linee di sviluppo
Francesco Ziosi
Molte tra le pagine migliori della storiografia del Novecento sul Tardoantico sono scritte in inglese. Questo [...] rapporto tra Roma e Costantinopoli a quello tra York (città significativa nella vicenda costantiniana) e New York6. Il pp. 9-21: sebbene l’iconografia dello sguardo in alto sia già diffusa dai tempi di Galeno.
48 P. Brown, Approaches to the Religious ...
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Il potere di Costantino
Dimensioni e limiti del potere imperiale
Averil Cameron
Non vi è un solo modo di interpretare il regno di Costantino, la sua personalità e i suoi obiettivi. Le contraddizioni [...] dare a Costantino una sede per il suo regno, dalla dedica della città, nel 330, alla morte dell’imperatore: questo in netto contrasto con automatico che vi fosse una generale, immediata e diffusa obbedienza alle leggi di Costantino, anche nelle aree ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...