L'archeologia delle pratiche cultuali. Mondo etrusco-italico
Giuseppe M. Della Fina
I luoghi, gli oggetti del culto e i materiali votivi
Il contributo che l'archeologia può offrire alla conoscenza [...] che i Romani avrebbero asportato dai santuari di Velzna. Un costume diffuso era intestare al dio l'oggetto donato e, in età più la cassa e il luogo di deposizione dell'eroe eponimo della città, o meglio di colui che era ritenuto tale, ovvero quel ...
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La genesi e lo sviluppo della civilta greca. Arcadia
Yanis Pikoulas
Luigi Caliò
Dario Palermo
Arcadia
di Yanis Pikoulas
Regione (gr. 'Αρκαδία, lat. Arcadia) del Peloponneso priva di sbocchi sul mare [...] Nel IV secolo, tuttavia, questa distribuzione diffusa sul territorio sembra venire meno forse area dell’agorà oltre che da rinvenimenti di epigrafe e di statue dall’area della città. Tra il teatro e l’agorà è stata scavata una basilica di V sec. ...
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L'archeologia preistorica e protostorica
Alessandro Guidi
Solo nell'ultimo dopoguerra un numero crescente di studiosi si è dedicato alla ricostruzione della storia delle ricerche nel campo dell'archeologia [...] rerum natura di Lucrezio) fosse nozione comunemente accettata, era al tempo stesso diffusa l'idea che le origini della civiltà si perdessero in un'epoca di sistemi insediamentali precedenti la nascita della città in Mesopotamia, le ricerche sulla ...
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Le vie, i luoghi, i mezzi di scambio e di contatto. Egitto e Vicino Oriente
Mario Liverani
La conoscenza delle vie di comunicazione nel Vicino Oriente, ma anche del Medio Oriente, di età preclassica [...] Stati sedentari ai margini del loro territorio e più diffusamente dalle stesse tribù nomadi nel deserto. Cambiano ruolo del Bronzo non richiedeva più che punti di raccolta fuori delle città, e punti di sosta lungo le vie commerciali, come la ...
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PUTEALE
F. Betti
Con il termine p. si intende la sponda - nella maggior parte dei casi in pietra, ma non mancano esemplari in muratura o in terracotta semplice o invetriata - posta all'imbocco dell'apertura [...] in massima parte la produzione di vere da pozzo in Europa - soprattutto nella città di Venezia, dove si segnala, a partire dal sec. 7°-8°, una una forma che divenne in seguito la più diffusa e tradizionale, ripetuta senza sostanziali varianti anche ...
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Vedi COPIE e COPISTI dell'anno: 1959 - 1994
COPIE e COPISTI
¿ G. Lippold
Copie di capolavori di arte figurata sono state eseguite in tutte le età in cui tali capolavori erano considerati e sentiti come [...] la richiesta di copie dové subire una diminuzione; le città vesuviane non contenevano troppe copie marmoree anche se nelle fatte, in gran parte, rinnegare. Ma l'abitudine diffusa di sottovalutarle dipende soprattutto da una insufficiente conoscenza e ...
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L'archeologia islamica
Oleg Grabar
Intesa nella sua accezione più ampia, come ricerca e interpretazione di antichi documenti funzionali alla conoscenza della cultura islamica o alle esigenze di comunità [...] ipotesi estensibili ad aree più vaste. Questa pratica si è diffusa anche perché un gran numero di siti importanti non può essere vasta area metropolitana del Cairo, costituita da una sequenza di città poste vicine le une alle altre, a nord di un ...
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La genesi e lo sviluppo della civilta greca. Laconia
Luigi Caliò
Laconia
Regione (gr. Λακωνική, Λακεδαιμονία, Λάκαινα, Λακωνία; lat. Laconia, Laconice) che occupa la porzione sud-orientale del Peloponneso [...] dall’inizio del II sec. a.C. se non che comunque le città costiere dal 192 a.C. erano sotto la tutela della Lega achea, sito della futura polis inizia a essere abitato con insediamenti diffusi nel territorio (Pitana, Limnai, Mesoa, Kynosura) fin dal ...
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L'Europa tardoantica e medievale. I territori entro i confini dell'Impero. L'Italia
Francesca Romana Stasolla
L’italia
Il toponimo Italia, di origine osca, venne riferito a un’estensione territoriale [...] ’organizzazione territoriale della penisola, ma determinò una diffusa sensazione della grande debolezza delle difese. Le sulla base di un programma architettonico comune alle principali città dell’Italia settentrionale a partire dalla fine del XIII ...
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APOLLO (᾿Απόλλον, Apollo)
A. de Franciscis*
Figlio di Zeus e di Latona, è una delle principali divinità dell'Olimpo la cui luce illumina la vita spirituale greca. In lui la tradizione assomma più aspetti. [...] il loro nome. Appare anche come fondatore di nuove città e colonie e grande importanza nella vita greca hanno avuto , ora di afferrarla alla vita mentre dalle mani spunta l'alloro.
Diffusosi il culto di A. in Etruria ed a Roma, anche l'iconografia ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...