PISA
V. Ascani
(lat. Alphea, Pisae)
Città della Toscana occidentale, capoluogo di provincia, posta lungo il corso del fiume Arno e non lontana dalla costa tirrenica. In origine P. fu città lagunare [...] di S. Maria Vergine, di S. Eufrasia, ubicate alcune all'interno della città, altre all'esterno, in connessione con importanti accessi: a S-E S. due principali esempi di questa tendenza, ben diffusa nel territorio e anzi estensivamente esportata, ...
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PERUGIA
A. Caleca
(lat. Perusia; Peroscia nei docc. medievali)
Capoluogo dell'Umbria, centro di origine umbra e fiorente città in epoca etrusca e poi romana, nella Tarda Antichità assurse al ruolo di [...] processo, iniziato due secoli prima, di formazione sull''acropoli' della città, intorno alla cattedrale, di un agglomerato di chiese, case, palazzi e torri - già largamente diffuse entro l'abitato racchiuso dalle mura etrusche - dall'aspetto di vero ...
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LONDRA
J. Backhouse
(lat. Londinium; ingl. London; Londonia nei docc. medievali)
Città dell'Inghilterra meridionale, capitale del Regno Unito, posta a km. 90 ca. dalla costa. La città di L. venne fondata [...] epoca romanica le chiese, gli ospedali e altri edifici vennero realizzati in pietra, al pari di altre città europee. Alla metà del sec. 12° si diffuse il Gotico di provenienza francese; tuttavia, intorno al 1330, si sviluppò nella capitale uno stile ...
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CANTIERE
G. Binding
Termine originariamente indicante la grossa trave cui venivano appoggiati gli scafi in costruzione, utilizzato modernamente per definire l'area occupata da un edificio in fase di [...] . 13° di una manualistica gotica certamente più diffusa, soprattutto in Francia settentrionale. A parte i dubbi 49, 1990, pp. 44-67; G. Pinto, I cantieri edili nelle città dell'Italia centro-settentrionale, in I portici di Bologna e l'edilizia civile ...
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TOSCANA
V. Ascani
Regione dell'Italia centrale comprendente la porzione settentrionale tirrenica della penisola e le isole a essa adiacenti. Bagnata a O dai mari Ligure e Tirreno e limitata a N e a [...] , l'inserimento di bacini ceramici, secondo una tradizione diffusa in vari centri del Romanico italiano e in particolare dell'arte di Firenze verso altre aree. Al di fuori della città resta anche una delle opere migliori del suo ambito, la tavola ...
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BASILIANI
G. Ciotta
L'espressione ordo sancti Basilii indica convenzionalmente le comunità monastiche italo-greche dell'Italia meridionale e della Sicilia e pare derivi da un inciso dell'ultimo cap. [...] al 18° secolo. Fu il testo liturgico più diffuso in quest'area, l'Historia mystagogica, che San Giovanni dei Lebbrosi, La Giara 1, 1952, pp. 133-137; I. Peri, Città e campagna in Sicilia, Atti dell'Accademia di Scienze Lettere ed Arti di Palermo, s ...
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CROCIATI
J. Folda
L'appellativo di c., derivato dalla croce che essi portavano raffigurata sul petto, si riferisce ai soldati che parteciparono alle spedizioni militari cristiane in Terra Santa per [...] campate al corpo longitudinale dell'edificio.Poco più a N la città di Gibelet conserva la chiesa di S. Giovanni Battista, ormai alla quale succedette una tendenza naturalistica che si diffuse a partire dai centri costieri, tradizionalmente meno ...
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ORVIETO
E. Lunghi
(Urbs Vetus, Οὐϱβίβεντον, Urbivieto nei docc. medievali)
Città dell'Umbria meridionale in prov. di Terni, posta su una rupe di natura tufacea, alla destra del fiume Paglia.
Urbanistica
Il [...] Riformati e di Mendicanti. Da quei siti, gli Ordini entrarono poi in città con un processo che si attuò in cinquant'anni e si tradusse in , evidenzia i rapporti con la spiritualità francescana diffusa in Umbria e con tematiche locali tutt'altro ...
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CHIOSTRO
P.F. Pistilli
Con il termine c. si indica nell'architettura monastica e in quella canonicale lo spazio a corte che si trova chiuso tra l'edificio di culto e l'organismo residenziale, fornito [...] di capitelli a foglie lisce e del più diffuso tipo a crochets.I Cistercensi continuarono ad assegnare prima metà del Duecento (1198-1254), in Roma nel Duecento. L'arte nella città dei papi da Innocenzo III a Bonifacio VIII, a cura di A.M. Romanini ...
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VERONA
G. Valenzano
Città del Veneto, capoluogo di provincia, sita sulle rive dell'Adige, tra la pianura e il piede dei monti Lessini.La città, di origine romana, ha mantenuto l'impianto viario reticolato [...] a una tipologia planimetrica elaborata in età carolingia e diffusa in età ottoniana, in relazione agli usi liturgici dello braccia e testa, dorata, a raffigurare la Vergine. Nel 1370 la città venne dotata di un orologio. Tra il 1373 e il 1375 fu ...
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citta diffusa
città diffusa loc. s.le f. Città cresciuta in modo disarmonico, al di fuori di ogni criterio regolatore. ◆ Certo, ogni progetto deve arrivare a uno strappo tra le due filosofie dominanti: quella di chi vorrebbe mummificarla in...
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...