Famiglia principesca italiana, le cui più certe origini si riconducono agli Obertenghi; Alberto Azzo II (996 circa - 1097), vero capostipite della casa d'Este, era infatti pronipote del marchese Oberto, [...] con Obizzo II, nipote di Azzo VII, m. 1293) la signoria della città; nel 1288 Obizzo diventava anche signore di Modena e l'anno dopo di casata si affermò definitivamente e si costituì quindi uno stato che, con abile politica di altalena con i vicini ...
Leggi Tutto
Nome di varî personaggi cartaginesi: 1. Il più noto di tutti è il generale A. Barca, figlio di Amilcare, nato forse nel 247 a. C. Nel 221 ebbe il comando supremo delle forze cartaginesi in Spagna, dove [...] varcò i Pirenei, traversò rapidamente la Gallia, dove gli era stato facile suscitare umori antiromani, e valicò le Alpi per il sconfitta subìta dai Romani. Seguì la defezione di alcune delle città italiche, tra cui Capua; ma la maggior parte rimase ...
Leggi Tutto
Uomo politico (1475-1507), figlio di Rodrigo e di Vannozza Catanei, romana. Quando il padre fu eletto papa col nome di Alessandro VI, Cesare, ch'era già vescovo di Pamplona (1491), fu creato arcivescovo [...] di alcuni di essi (Oliverotto da Fermo, Vitellozzo Vitelli, il duca di Gravina e Paolo Orsini), salvò lo stato e l'ingrandì anzi di Perugia e di Città di Castello. Meditava progetti di espansione quando la morte del padre (18 ag. 1503) stroncò i suoi ...
Leggi Tutto
Tribuno e riformatore di Roma (Roma 1313 - ivi 1354). Figlio di un Lorenzo taverniere, benché più tardi lasciasse credere d'essere figlio illegittimo dell'imperatore Arrigo VII, Nicola si diede agli studî [...] inviato allora in Italia, perché con la sua influenza appoggiasse il restauratore dello stato pontificio, Egidio Albornoz. Nominato senatore di Roma, entrò come trionfatore nella città il 1º agosto 1354. Ma errori da lui commessi, per un'esaltazione ...
Leggi Tutto
Generale e patriota (Squillace 1783 - Torino 1855), fratello di Florestano. Combatté nella Repubblica Napoletana (1799), poi contro i Borboni a fianco di Napoleone e di G. Murat. Guidò i moti carbonari [...] e seguito da 2000 uomini raggiunse Venezia, dove il governo di quella repubblica lo nominò generale in capo dell'esercito. Caduta la città (1849), P. esulò a Corfù, Malta, Genova, Parigi; qui scrisse le sue memorie sui Casi d'Italia negli anni 1847 ...
Leggi Tutto
Figlio (n. verso il 1320 - m. 1378) di Stefano e di Valentina Doria. Erede di parte dei territori viscontei, ottenuto il vicariato imperiale (1355), godette dell'appoggio anche della monarchia francese [...] 1354), a Galeazzo toccò la zona più occidentale con le città di Como, Novara, Vercelli, Asti, Alba, Alessandria, II. L'appoggio dell'Impero e della monarchia francese diede allo stato visconteo un periodo di pace, che servì a Galeazzo (stabilitosi ...
Leggi Tutto
Capitano di ventura (n. Cotignola, Ravenna, 1369 - m. presso Pescara 1424). Dopo essere stato al seguito di Boldrino da Panicale, capitano delle genti del papa, passò ad Alberico da Barbiano, poi a Francesco [...] potente di questo partito dominava all'Aquila a opera di Braccio da Montone, Giovanna ordinò allo S. di soccorrere la città abruzzese, ribellatasi al condottiero umbro, ma durante la marcia, nel passare il fiume Pescara, lo S. affogò. Ottimo soldato ...
Leggi Tutto
Figlia (Ostenda 1906 - Ginevra 2001) di Alberto I re dei Belgi, studiò in Inghilterra, Italia e Belgio. Nel 1930 sposò Umberto di Savoia, erede al trono d'Italia, e partecipò poi attivamente alla vita [...] da dove tornò a Roma, dopo la liberazione della città dai nazifascisti, presso il marito divenuto luogotenente del regno. qualche giorno nell'esilio, con i figli. Nel 1987 il Consiglio di stato riconobbe a M. J. il diritto di rientrare in Italia. Ha ...
Leggi Tutto
Colle nei dintorni di Città di Messico ornato da una foresta secolare.
Sede dei Toltechi (10° sec.), fu occupato nel 1245 dagli Aztechi che vi costruirono la fortezza-santuario di Tenochtitlán, luogo di [...] castello, già sede del Collegio militare e dell’Osservatorio astronomico, è ora residenza presidenziale. Nel 1945 vi fu firmato l’ Atto di C. tra i ministri degli Esteri delle repubbliche americane e il segretario di Stato nordamericano Stettinius. ...
Leggi Tutto
Dall’originario significato di dischetto di metallo coniato per le necessità degli scambi, avente lega, titolo, peso e valore stabiliti, per estensione tutto ciò che, nei vari periodi e paesi, funge da [...] sempre per forza di legge e trae il suo valore dall’autorità dello Stato. E ciò non si può negare, dato che l’esperienza prova m., e quelle simili emesse più o meno contemporaneamente da città greche dell’Asia Minore e delle isole dell’Egeo, erano ...
Leggi Tutto
stato2
stato2 s. m. [lat. status -us «condizione, posizione, stabilità» (der. di stare «star fermo»)]. – 1. Lo stare, lo star fermo (in contrapp. a moto, movimento), nelle espressioni del linguaggio grammaticale: complemento di stato in luogo;...
statuto2 s. m. [dal lat. tardo statutum, forma neutra del part. pass. statutus di statuĕre «stabilire»]. – 1. ant. Ciò che è stato stabilito, disposto, deliberato, e che perciò può acquistare valore di legge o comunque di norma: sì s’innoltra...